Dove non sono stato mai: l’EP dei Tamè è un viaggio interiore dal groove funk

Diretti e contagiosi come l’espressione dialettale che hanno scelto come nome: i Tamè vengono da giù ma si formano a Torino e il loro nome significa grossomodo “Toh, guarda“. Mescolano la tradizione funk mediterranea carica di groove e pathos con l’introspezione sul dancefloor del future-soul internazionale: un mix fresco e allo stesso tempo intenso che rischia di far innamorare i fan di Anderson Paak così come quelli di Frah Quintale.

Abbiamo deciso di presentarvi in anteprima il loro primo EP intitolato Dove non sono stato mai, anticipato da due singoli, distribuito da Tuma Records, etichetta indipendente siciliana, con la quale i Tamè collaborano dallo scorso anno.

Premete play al Bandcamp qui sotto, leggete il botta e risposta di presentazione coi ragazzi e se apprezzate ricordatevi quanto può essere prezioso condividere le nuove proposte underground meritevoli. Articolo a cura di Lorenzo Giannetti.

Nel disco precedente avete lavorato con Nutty Dub e Ainè in fase di produzione, a chi vi siete affidati questa volta?

Ci piace trovare le idee mescolandone tante diverse, anche per la produzione abbiamo deciso di lavorare insieme a più persone: la linea guida è stata tracciata da Paolo Caruccio e Bruno Chiaffredo insieme a noi, in maniera particolare insieme a Gio che ha esperienza di produzione ed è riuscito a comunicare con loro nel modo più efficace, facendo successivamente da tramite con Edoardo Campia e Lillo Dadone. Con loro due abbiamo poi affrontato la fase di registrazione in studio.

Inoltre, avete collaborato col rapper-cantautore Apollo Quattro: con quali artisti vi piacerebbe condividere un EP o il palco? Sparatela pure grossa se volete.

Apollo ha un grande talento e un’ottima penna, condividere il palco con lui è già un grande piacere e divertimento. E se potessimo esprimere un desiderio il prossimo artista con cui ci piacerebbe collaborare e suonare dal vivo sicuramente sarebbe Ivan Graziani… (semi-cit. ndr)

Tolte le persone che hanno ruotato attorno al disco: dal vostro punto di vista cosa è cambiato dal primo al secondo disco, a livello proprio personale?

È un’ottima domanda perché è stato radicalmente diverso lavorare al secondo rispetto al primo. Prima di tutto ci siamo sentiti più adulti nel crearlo, sia artisticamente che umanamente. Come se la nostra adolescenza di band fosse terminata. E poi nel vivere la composizione, isolandosi in una baita a 1500 mt solo noi giorno e notte ha avuto un impatto sensoriale e anche spirituale su di noi che sicuramente è entrato nelle nostre canzoni. Anche in quelle più leggere.

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Possiamo definirvi tutti torinesi d’adozione: cosa vi ha portato a Torino e come vi siete messi a fare musica insieme? E in qualche modo la città ha o ha avuto un suo ruolo nella composizione delle vostre canzoni?

Beh i motivi primi del nostro arrivo a Torino sono di studio e lavoro, oltre che il desiderio di conoscere nuove persone e soprattutto nuovi mondi musicali. Sull’influenza che ha avuto Torino sulla nostra musica così su due piedi ci verrebbe da dire: “nessuna”. Ma come può non influenzarti il posto in cui vivi? Probabilmente Torino è in ogni singola sfumatura del nostro carattere artistico, ma quando ci sei dentro, immerso totalmente, è difficile definirlo. Molti nostri colleghi ascoltando le nuove produzioni che vedranno la luce nei prossimi mesi hanno addirittura parlato dei Subsonica; quindi forse Torino è davvero ovunque, ed è per questo che siamo andati a scrivere questo ep e il prossimo album lontano dalla città: per vederci meglio, per capire chi siamo lontano da tutto.

Per quanto riguarda dal parte live: come è nata e come si sta sviluppando la vostra collab con Sberdia? Dove potremo ascoltare queste canzoni dal vivo?

Sberdia live è stata la nostra prima famiglia, sono stati i primi, grazie al nostro manager Gianni Marsiglia, che hanno deciso di credere e di investire su di noi. Dopo ormai tre anni di collaborazione possiamo dire di esser davvero cresciuti insieme e che ogni piccolo passo è stato fatto col cuore, sempre, anche durante le difficoltà.
Saremo a Bergamo sabato 2 marzo all’Ink Club, a Torino domenica 3 per la festa di Sberdia live al Magazzino sul Po e a Cremona sabato 9 marzo al Circolo Arcipelago.
Per adesso sono solo queste le date che abbiamo svelato, ma possiamo dire che con l’arrivo della primavera e dell’estate inizieremo a rotolare verso sud, per festeggiare finalmente anche con i ragazz* della nostra etichetta Tuma Records (clicca qui per scoprire altri nomi in catalogo).

Il classicone dei progetti futuri.

Cercare di resistere al cambiamento climatico e alle guerre. Col groove e kili d’amore.

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