Luchè e Side Baby in concerto al Botanique di Bologna

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_di Filippo Santin

Il rap è un genere in continua evoluzione. O più che altro, è un genere dalle mille sfaccettature. Soprattutto oggi è un’esplosione di “sottocategorie”: dalla trap alla drill, dal rap hardcore a quello lo-fi, eccetera. Prima, magari, questo sottobosco variegato apparteneva soprattutto alla scena americana. Ma da quando negli ultimi anni il rap è diventato un fenomeno massivo pure in Italia, si stanno sviluppando diverse sonorità così come oltreoceano.

In questo senso è interessante il caso di Side Baby. Un tempo parte della celebre Dark Polo Gang, con il suo ultimo album dal titolo “Arturo” si è allontanato dalla trap “classica” dei suoi ex soci, per avvicinarsi di più ad atmosfere cloud, eteree, dove il rap si fa più lento del solito, un po’ alla Yung Lean. I testi inoltre, pur senza tralasciare l’edonismo tipico di certa trap, trovano spesso anche momenti intimisti, quando Side mostra chiaramente le sue vulnerabilità e la sua umanità – sicuro riferimento è Lil Peep.

“Arturo”, inoltre, contiene due featuring d’eccellenza: quello di Guè Pequeno, e quello di Luchè.

Se il primo, grazie anche all’esperienza con i Club Dogo, calca la scena mainstream da tanto, nel caso del secondo un ampio riconoscimento è frutto in particolare dell’ultimo lustro, e va aumentando sempre più.

In realtà Luchè fa parte della scena rap dalla fine dei Novanta, dopo aver formato i Co’ Sang. Il duo, composto anche da Ntò, negli anni Zero diventa punto cardine dell’ambiente napoletano, e nonostante il rap sia in dialetto, riesce ad avere una sua risonanza lungo tutto lo stivale.

Quando nel 2012 i Co’ Sang si sciolgono, Luchè diventa solista e firma con Roccia Music, etichetta di Marracash. Man mano il successo cresce, soprattutto grazie all’album “Malammore” del 2016, nel quale le skills da mc navigato si uniscono a sonorità moderne, al passo con i tempi. Da qui Luchè diventa uno degli esponenti più famosi della scena, passando attraverso featuring con Sfera Ebbasta, partecipazioni alla soundtrack di “Gomorra” e concerti sold out.