Emo kids torinesi d’adozione crescono bene nella rediviva scena alternativa cittadina rimpolpata dal collettivo Turin Moving Parts. Vi raccontiamo il disco dei Cruiserweight Champion tra chitarre melanconiche, urla sguaiate e reference sportive vintage. Articolo a cura di Lorenzo Giannetti.
I Cruiserweight Champion sono quattro giovanissimi fuorisede, figli di band come The Hotelier, che stanno alimentando un buon seguito di fan fedelissimi nella motorcity. Merito di una manciata di canzoni che sono “pesi sul petto” e arrivano dritte al cuore (tra cui anche una cover quasi screamo di Sere Nere di Tiziano Ferro). Musica e testi viscerali e senza fronzoli, torrenziali nella loro sincerità e urgenza. Ma non solo: c’è anche la volontà e la presabene della band di organizzare concerti in vari locali torinesi e creare una scena vivace e coesa insieme al collettivo Turin Moving Parts (che negli ultimi mesi ha sganciato in città bombe come Cabrera e Lantern).
Ci siamo fatti raccontare meglio la loro passione per l’emo da cameretta e il wrestling underground.
Ma intanto, dopo averli visti varie volte dal vivo, ecco finalmente il disco da ascoltare durante la lettura:
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Come nasce il vostro progetto musicale e con quali principali intenti e ispirazioni?
Il progetto nasce principalmente per ridare alla musica quello che ha dato a noi, soprattutto a livello emotivo, ci piace pensare al progetto come a un luogo sicuro (ad esempio la cameretta di quando si è piccoli) dove potersi divertire, svagare, piangere… L’intento è quello di sfogare un qualcosa di interiore mai detto, come un segreto o un ricordo d’infanzia. Vorremmo quindi che l’ascoltatore percepisse quello che diciamo come una confidenza, che lo possa far riflettere o emozionare.
Queste canzoni sono pronte da un po’, tant’è che dal vivo le abbiamo già ascoltate e cantate sotto palco qui a Torino: quale è stata la gestazione dell’EP e come lo avete prodotto?
La gestione dell’EP è stata molto complessa, questi brani son stati scritti circa 3/4 anni fa. Il motivo è che la band ha avuto molti cambi di formazione dovute a incongruenze artistiche e non, fino ad arrivare alla formazione attuale nata a fine 2022. Da questo momento in poi ci siamo dedicati con tutto il nostro cuore nella riuscita di questo progetto, che per quanto abbia al suo interno canzoni per noi “datate” è giusto che abbiano il loro spazio e risonanza. Le registrazioni sono avvenute a giugno 2023, se n’è occupato Manuel Volpe nel suo studio “Rubedo Recordings”, dove hanno registrato band di Torino che per noi sono di grande ispirazione come i Sacrofuoco e i Low Standards High Fives. Per quanto riguarda il mix e master ci siamo affidati all’orecchio e al cuore di Mario Rizzotto, che durante questa collaborazione si è dimostrata una persona professionale, disponibile e di buon animo (un cucciolo).
Fate parte di un collettivo che si chiama Turin Moving Parts e organizza eventi in girula: vi va di raccontarci come è nato e come stanno andando le cose?
Il collettivo è il frutto di una mancanza che si sentiva in questa città soprattutto dopo il COVID, quella di una scena emo post hc a Torino. Pensiamo che la riuscita di un ambiente simile sia legata a tutte le persone che ne fanno parte, in cui al di là del proprio ruolo ognuno ci mette il proprio cuore, come per esempio Lu (@faida.acquifera) che si occupa delle grafiche, Claudio delle foto e riprese video (@claudiogmessina) oppure Macca (@macca_ron) dell’organizzazione… Detto ciò le cose vanno bene e siamo contenti di aver riscontrato una bellissima ricezione da parte del pubblico, che abbiamo visto pian piano crescere. Siamo più che lieti soprattutto di aver riportato a Torino band che amiamo e che fanno parte del nostro bagaglio musicale.
A proposito di Torino: qual è il vostro rapporto con la città (vi ispira/influenza?) e dove vi piacerebbe suonare potendo scegliere qualsiasi location?
Siamo molto legati alla nostra città, anche per l’impatto musicale e culturale che si porta addosso, dopotutto è stato l’epicentro della scena hardcore durante gli anni 80 e 90.
Ci piace vedere che stanno nascendo nuovi gruppi che portano avanti questa tradizione come le Stronzette con cui abbiamo suonato qualche mese fa o i nostri amici Hopeless Party che hanno pubblicato un bellissimo disco ultimamente.
In realtà non ci sarebbe un posto in particolare dove vorremmo suonare perchè è una cosa a cui non diamo troppa importanza, se fosse possibile però suoneremmo da Carmen, il bar in cui ci becchiamo per bere e fare casino.
Finale con 1) il classicone dei progetti per il futuro prossimo (ad esempio, dove possiamo sentirvi live nei prossimi mesi?) e 2) dato che il vostro nome è un omaggio al wrestling, quale è il wrestler più emo di tutti secondo voi e perché proprio Chris Benoit?
Per il futuro vorremmo poter suonare fuori Torino, magari con qualche band che abbiamo incontrato fin’ora. L’ideale sarebbe anche poter tornare in studio non troppo tardi, dato che negli ultimi due anni abbiamo composto molto materiale nuovo. Per quanto riguarda il wrestling, purtroppo Chris Benoit era un peso massimo fatto e finito, siamo più amanti di wrestler “sfigati” come The Hurricane, insomma la classica figura che aspetta un momento di rivalsa, speriamo che questo possa valere anche per noi.