Oltre il Confine: intervista a Giangi Parigini, direttore artistico del festival di musica popolare a Moncalieri

Dal 27 al 30 giugno, nel Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri, torna la rassegna Oltre il Confine – Voci e Volti, giunta alla sua quinta edizione: quattro giorni di festa e cultura, tra musica popolare e laboratori, con la partecipazione di MoM, Triolagatta, duo Synantisi, Collettivo Musicale In.Con.Tra.Da e molto altro.  Abbiamo intervistato Giangi Parigini, direttore artistico della manifestazione, per farci raccontare qualcosa in più sulla prossima edizione. 

Il festival giunge alla quinta edizione: qual è a tuo modo di vedere il filo conduttore che le unisce tutte?

La musica come linguaggio universale. In questi anni abbiamo lavorato con senegalesi, occitani, gallesi, francesi, turchi, siriani, cubani, calabresi, siciliani, marocchini, tunisini: tutti avevano un unico splendido linguaggio che li univa, che li faceva sentire meno “diversi” ed era la musica. Perché, oltre al gesto tecnico-artistico, la musica ha ed è sentimenti, passioni, storie di vita, dolori e gioie. È la narrazione di un viaggio.

Qual è il rapporto/legame del festival con Moncalieri e con la location del Castello?

Fortunatamente la Città di Moncalieri ha avuto sempre grande sensibilità su questi temi e l’assessora alla cultura Laura Pompeo ha voluto credere fermamente in questo progetto. Per la qualità dell’offerta, in primis, ma anche per la sua internazionalità che portava il nome della Città “Oltre il Confine”, vedendoci protagonisti al festival di Louga in Senegal come alle celebrazioni di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.

Due parole per presentare – dal punto di vista della direzione artistica – questa edizione 2019.

Un’edizione fatta in economia ma con tanta passione e tanto volontariato alle spalle.

Buona musica, ma non solo: quale sarà il “contorno” del festival?

Ci è sembrato opportuno offrire diverse opportunità di partecipazione, per un pubblico diverso per età e genere.  Per questo motivo abbiamo come appuntamento in fase pomeridiana un interessante laboratorio di percussioni per i piccoli, per avvicinarli ad un mondo musicale in maniera semplice: come gioco, ma formativo. Ci saranno anche un po’ di proposte gastronomiche a cura del gruppo di acquisto delle Acli, per un consumo sano e consapevole. Non mancherà anche la proiezione di un cortometraggio che è parte del progetto In rel-azione: “io, tu, noi” realizzato al fine di coinvolgere le donne madri detenute presso l’Istituto in custodia attenuata e condividere un percorso di riflessione e mutuo sostegno sul tema dell’essere madre e del legame madre-figli.

Un messaggio/appello ai cittadini di Moncalieri: perché non perdersi Oltre il Confine 2019?

Per voglia di conoscere, per essere curiosi, per non chiudersi o chiudere nel “ghetto”, perché il Giardino delle Rose è bellissimo e con la musica ancor di più. Perché venirci a trovare è una buona occasione per incontrare nuove persone, una splendida opportunità per farci i complimenti o criticarci, perché un sano confronto fra diverse idee aiuta a crescere tutti e poi non si può dire di no a un così bel regalo che questa Città fa ai suoi cittadini. Vi aspettiamo.

L’intervista è comparsa originariamente sul Mercoledì di Moncalieri/Nichelino: la riportiamo qui col lasciapassare/benestare del festival Oltre il Confine