Un titolo profondo, divertente e dall’art-direction sublime. Uno style-action di assoluta rilevanza nel mondo del gaming moderno: con Astral Chain il futuro è allo stesso tempo magnifico e terribile, tra creature ibride che combattono contro mostroni provenienti da un’altra dimensione.
_ di Mattia Nesto
C’è un momento preciso in cui siamo rimasti, letteralmente, incatenati di fronte a Astral Chain. È capitato quando, dopo qualche ora di gameplay, ci siamo messi a fare roteare la catena astrale attaccata al nostro Legion attorno ai corpi degli Abomini e delle Chimere (i nostri avversari) e, in un tripudio di luci al neon, musiche adrenaliniche e gameplay mozzafiato abbiamo visto i nemici cadere come mosche. Non era più un combattimento, ma una sorta di balletto futuristico in cui noi eravamo gli étoiles.
Astral Chain, la prima grande esclusiva di un autunno che si preannuncia come epico per Nintendo Switch, ci ha davvero impressionato e abbiamo compreso perché la stampa come i siti specializzati si siano spesi senza se e senza ma per caldeggiare questo titolo (nonostante il bombardamento di recensioni negative, scritte appositamente per screditare il gioco Nintendo). Eppure, anche se con qualche piccolo difetto, il gioco di Platinum Games (quei geniacci creatori, tra gli altri, di NieR: Automata e della saga di Bayonetta, amatissima per altro da Lady Gaga), ha conquistato i nostri cuori grazie ad un immaginario futuristico dall’impatto fortissimo e al suo avanzato sistema di combattimento.
Nei panni di un poliziotto o poliziotta del futuro facente parte dell’unità investigativa NEURON saremo chiamati ad investigare e, potenzialmente fermare, le Chimere, ovvero creature provenienti da un’altra dimensione che hanno reso la Terra inospitale e hanno costretto l’umanità superstite a rifugiarsi in una grande metropoli tentacolare, chiamata Arca ma che, contrariamente a quanto si possa pensare, non è immune dagli attacchi di questi mostri del piano astrale. Eppure grazie all’ingegno e alla caparbietà degli abitanti del Pianeta Terra, si è riusciti in qualche modo ad imbrigliare la potenza di queste creature e di renderle proprie alleate: grazie alla catena astrale ed ad un particolare tipo di legame “biologico” con il “guidatore” (che ricorda molto da vicino Evangelion) i Legion saranno la nostra arma principale in questa ultima battaglia per la sopravvivenza.
Ecco allora che durante gli scontri non dovremo solo preoccuparci che il nostro personaggio non subisca troppi danni e che le dia di sante ragioni, ma attraverso la già citata catena, controlleremo anche il nostro Legion, creatura robotico/biologica che sarà uno strumento di distruzione per i nostri nemici se usata a dovere. Stando bene attenti che il “tempo a sua disposizione” non si esaurisca e entrando “nel ritmo” delle combo da effettuarsi (come da tradizione lo style-action di casa Platinum qui è tornato in modo tonitruante), riusciremo ad effettuare delle manovre spettacolari e acrobatiche: una sorte di “danza di morte” che vi lascerà con gli occhi aperti e la bocca spalancata.
Ma non c’è solo combattimento “all’arma bianca”. Sostenuta infatti da una narrativa non così scontata, anzi, la nostra avventura sarà intervallata da numerose sezioni esplorative durante le quali dovremo fare luce sul “mistero chiamato Chimere”, analizzando i dati in nostro possesso e incrociandoli con quelli presi sul campo di battaglia. Inoltre avremo a disposizione tantissimi npc, tutti quanti con un design veramente incredibile e delle personalità sempre differenti e interessanti, che ci daranno la possibilità di giocare un numero davvero molto elevate di “quest secondarie”. Queste missioni non brillano per originalità ma sono utili per rimpolpare il monte-ore. Al netto di qualche sfarfallamento di troppo nel framrate (quasi sempre a 30 fps ma con alcuni paurosi sbandamenti, specie da televisore) Astral Chain è un titolo clamoroso, con un’estetica che sembra presa pari da una versione nipponica di Blade Runner.