Sul prato con il box lunch dei produttori della Strada dei Vigneti Alpini: il Bocuse d’Or Off si è concluso sabato 16 giugno con gli stucchi juvarriani della Reggia di Venaria e un calice di Erbaluce DOCG di Caluso.
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_di Giorgia Bollati
Due uomini e una donna nuda all’ombra degli alberi, tra pane, frutta e cappelli di paglia: Édouard Manet ha dipinto Déjeuner sur l’herbe nel 1863, generando grande scalpore per l’oscena verità del soggetto. Lasciando da parte gli scetticismi del tempo, la poesia della scena è palpabile quanto un telo disteso su un prato e le scarpe abbandonate in un angolo, e, per ritrovare tale idillica atmosfera, il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Turismo Torino, in collaborazione con la Città Metropolitana hanno organizzato un’edizione speciale di Brindisi a Corte. All’interno della programmazione del Bocuse d’Or Europe Off 2018, sabato 16 giugno, i marmorei corridoi e i verdi prati della Reggia di Venaria hanno svelato i loro segreti intessuti dalle narrazioni degli attori della compagnia teatrale Teatro e Società, guide d’eccezione.
Tra dipinti di bambini e principi sabaudi, clavicembali nella Sala dei Fagioli, bagni annuali e baldacchini (quello nella camera della regina è stato dato in prestito dalla nonna di Cavour), gli ospiti hanno potuto ammirare gli stucchi reali in una visita esclusiva terminata con la maestosa Galleria Grande e con la Cappella di Sant’Uberto, per poi degustare i prodotti della Strada dei Vigneti Alpini.
Seduti sull’erba nello scenografico Giardino delle Rose, i visitatori hanno degustato un fresco e profumato Erbaluce di Caluso DOCG della Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso, coltivato a poca distanza dalla Reggia di Venaria con il tipico metodo detto a “topia”, che accompagnava una selezione di formaggi tipici canavesani, un’insalata di Piattella Canavesana di Cortereggio, un’insalata di toma della valchiusella con mele e noci e una porzione di torta salata con Salampatata del Canavese e spinaci, per un picnic saporito e stuzzicante addolcito da burrosi torcetti canavesani ricoperti di zucchero.
Il pranzo bucolico sulla riva del laghetto artificiale con le gondole Diana ed Ercole e i cigni placidamente appoggiati sul pelo dell’acqua si è concluso tra lavanda di montagna, genziana e sofficissime orecchie di lepre, in una delle prime giornate di silenziosa calura estiva, riscritta in una fiaba dalla magia del luogo.