[REPORT + PHOTO] Il sogno del marinaio: il porto sicuro dell’avant-garde

Riapertura di livello per il Teatro Coppola – Teatro dei Cittadini: la settima stagione di occupazione dello spazio catanese inizia infatti con il live de Il Sogno del Marinaio, da settembre in giro per l’Europa con il  Nuovo Spirito tour.

di_Simona Strano

Super band? Side project? Potrebbero essere diverse le definizioni di questo progetto dalla massiccia formazione: Mike Watt (già fondatore di Minutemen e Firehose, per dirne SOLO due), Stefano Pilia (Massimo Volume, In Zaire, Afterhours) e Paolo Mongardi (Zeus, Fuzz Orchestra) regalano allo spettatore uno show composto da sonorità eterogenee e spesso imprevedibili.

Il concerto inizia puntuale mentre la sala si riempie di pubblico, in un crescendo di suoni sempre più ingrassati di effetti e caricati da una batteria veramente, veramente potente. “Episodi” è la parola d’ordine, con incursioni multicolore di math, post hardcore, tropical, jazz, in tutti i casi egregiamente eseguiti in un uragano definibile ancor oggi, nel 2017, di stampo decisamente avant-garde.
Il basso di Watt è riconoscibile anche a 30 km di distanza, così come la chitarra di Pilia e la batteria di Mongardi sono delle armi cariche sin dal primo istante.
Come quest’ultimo, un martello pneumatico reso uomo, possa sopravvivere agilmente ad un tour così pieno di concerti è un mistero inspiegabile.

Certo, ascoltando le scorribande spesso particolarmente tecniche del trio, potrebbe balenare in mente all’ascoltare più esigente l’idea di trovarsi di fronte a un’assiomatica tempesta di ego sul palco. Eppure i visi super sorridenti dei tre musicisti mentre si guardano e suonano, smentiscono subito tutto: la band si diverte veramente parecchio e gli intermezzi narrativi di un loquace e simpatico Watt che racconta le avventure del lunghissimo (ed estenuante, aggiungerei) tour in corso, spazzano via l’abbaglio preso precedentemente.
È comunque difficile essere obiettivi di fronte a band con componenti di tale spessore, ma certo è che Il Sogno del Marinaio sia una band di musicisti dotati e innamorati della musica, qualità che superano qualsiasi curriculum preesistente, anche quando quest’ultimo diventa quasi un fardello. Come in questo caso.

Una curiosità: l’acustica del Teatro sembra a tratti far scomparire varie frequenze, modificando radicalmente la resa sonora… ma alla fine chi se ne frega?
Anzi, il risultato finale – che potrebbe aver dato fastidio ai più audiofili – calza a pennello alla band italoamericana che si esibisce con disinvoltura in ciò che sembra un ambiente più intimo e amichevole, simile ad un secret show o ad una sala prove aperta al pubblico.
Unica pecca? Come quasi sempre accade per qualsiasi tipo di live, ormai, una numerosa quantità di astanti parla a voce veramente, veramente alta, impedendo ai più lontani dal palco di godersi l’esibizione.
Riusciremo mai a educare il pubblico ai concerti? La band non sembra fortunatamente accorgersene e, oltre ai propri brani (estratti da entrambe le release pubblicate per la “Clenched Wrench rec” di Watt), trova il tempo di esibirsi anche con una cover, a conclusione del live.
1970 di Iggy e gli Stooges sembra ironicamente una risposta ai tanti catanesi che sui social, nelle ultime settimane, sembravano essersi accorti di Watt solo ed esclusivamente per la sua collaborazione decennale come turnista proprio degli Stooges, sconoscendo il resto della sua incredibile carriera, scatenando il sarcasmo dei concittadini suoi fan della prima ora.
Chissà che, grazie a questa data ospitata egregiamente dal Teatro Coppola, anche stavolta la musica live abbia fatto il suo miracolo e, in questo modo, in tanti abbiano potuto scoprire il mondo de Il Sogno del Marinaio e approfondire anche la ricchissima produzione di Watt, musicista seminale, e dei suoi incredibili, superlativi compagni di avventura.

GALLERIA FOTOGRAFICA A CURA DI GIUSEPPE PICCIOTTO

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