Settembre è stato un mese bello intenso per noi cinefili, eh? Le tante uscite legate alla 80° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ci hanno fatto prendere residenza in sala, ma ci hanno anche rincoglionito. Anteprime a sorpresa, uscite anticipate, uscite posticipate, hype, polemiche: pacchetto all-inclusive. Articolo a cura di Umberto Scaramozzino.
Sono usciti tanti film interessanti, da “Io Capitano” di Matteo Garrone – premio per la miglior regia a Venezia – ad “Asteroid City” di Wes Anderson, passando per “Manodopera”, prezioso film d’animazione in stop-motion di Alain Ughetto. In extremis è uscito uno dei veri casi cinematografici del 2023, da molti considerato il debutto dell’anno e l’horror dell’anno: stiamo parlando di “Talk To Me”, dei fratelli Danny Philippou e Michael Philippou.
Settembre è stato anche il mese del ritorno di fiamma di Cinema in Festa, l’iniziativa che ci fa andare al cinema al super prezzo di 3,50 €. Stando ai dati, al suo debutto si è registrato un’impennata del box office del 70% rispetto all’edizione di settembre 2022 e del 50% rispetto al triennio che ha preceduto lo stop pandemico.
A guidare la carica è “Assassinio a Venezia” di Kenneth Branagh – di cui vi abbiamo parlato il mese scorso – mentre il buon “Oppenheimer” di Christopher Nolan continua la sua cavalcata trionfale. Ah, un dettaglio non proprio irrilevante: Oppie è anche diventato il biopic di maggior successo della storia del cinema, superando anche il tanto discusso “Bohemian Rhapsody” (2018), straordinario successo di Bryan Singer.
Riuscirà Nolan a sfondare il miliardo e magari anche ad acchiappare e superare il “Joker” di Todd Phillips, diventando il film vietato ai minori col maggior incasso di sempre? Stiamo a vedere. Nel frattempo guardate un po’ quant’è carico questo ottobre.
Film in uscita ottobre 2023
Ecco i titoli che abbiamo selezionato nella nostra guida ai film in uscita al cinema a ottobre:
- Drive-Away Dolls (Ethan Coen, 5 ottobre)
- Kafka a Teheran (Ali Asgari, Alireza Khatami, 5 ottobre)
- Sick of Myself (Kristoffer Borgli, 5 ottobre)
- L’Imprevedibile Viaggio di Harold Fry (Hettie MacDonald, 5 ottobre)
- Dogman (Luc Besson, 12 ottobre)
Povere Creature! (Yorgos Lanthimos, 12 ottobre)– (UPDATE: posticipato al 25 gennaio 2023)- In the Land of Saints and Sinners (Robert Lorenz, 12 ottobre)
- Ihu-Oh (Masaaki Yuasa, 12 ottobre)
- Killers of the Flower Moon (Martin Scorsese, 19 ottobre)
- Saw X (Kevin Greutert., 25 ottobre)
Drive-Away Dolls (Ethan Coen, 5 ottobre)
“Irriverente road movie”, con queste parole viene lanciato questo “Drive-Away Dolls“. Quando un film viene promosso con l’aggettivo “irriverente” siamo spesso di fronte a una red flag impossibile da ignorare, ma in questo caso stiamo parlando del primo film solista di Ethan Coen. Serve altro per presentare questa release? Forse no.
Il film negli USA doveva uscire a settembre ed è stato rimandato a gennaio 2024, da noi sembra confermato per ottobre ma ultimamente non si capisce più un sega con queste distribuzioni. Quindi incrociamo le dita, ché magari per una volta vediamo qualcosa prima dei cugini d’oltreoceano.
Kafka a Teheran (Ali Asgari, Alireza Khatami, 5 ottobre)
Quanto sono belli i film a episodi? Ma vi ricordate quel periodo nei primi anni Duemila in cui erano tornati di moda, ne uscivano a bizzeffe – “Babel“, “The Air I Breathe“, “Crash” – e vincevano pure i premi? Poi è arrivato il momento d’oro delle serie TV, che hanno accantonato questo trend nel cinema, ma ogni tanto qualche chicca a capitoli esce ancora. Come questo film girato in Iran: “Kafka a Teheran”.
Nove episodi di vita quotidiana a Teheran, in cui ogni protagonista racconta le difficoltà di chi subisce le assurdità del proprio stato. In film di resistenza civile che ha acquisito anche maggior rilevanza politica nel momento in cui, al suo rientro in patria dopo la presentazione del film al festival di Cannes, le autorità iraniane hanno sequestrato il passaporto al regista Ali Asgari, vietandogli di realizzare nuovi film.
Sick of Myself (Kristoffer Borgli, 5 ottobre)
Ma avevamo davvero bisogno di una commedia sul narcisismo? Eh sì, senza dubbio. Questo “Sick of Myself”, esordio di Kristoffer Borgli presentato a Cannes 2022, si prende la briga di dissezionare con ironia uno dei grandi mali del nostro tempo.
Il film ha vinto il premio Amanda per la sceneggiatura. No, non è un premio inventato da Maccio Capatonda, ma è il cosiddetto “Oscar norvegese”, ovvero l’equivalente del nostro David di Donatello. Dicono sia ampiamente meritato, per la sua brillante capacità di farti ridere di un sorriso molto amaro, che nasconde un solenne “non c’è un cazzo da ridere”.
L’Imprevedibile Viaggio di Harold Fry (Hettie MacDonald, 5 ottobre)
“L’Imprevedibile Viaggio di Harold Fry” è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Rachel Joyce, qui in veste di sceneggiatrice. Alla regia invece c’è Hettie MacDonald, che di adattamenti di romanzi se ne intende, dato che nel 2020 ha portato sul piccolo schermo quel gioiello televisivo che è “Normal People”, dal bestseller di Sally Rooney.
Il premio Oscar Jim Broadbent mette il suo volto che scatena affetto ancestrale al servizio di questo atipico road movie che celebra la vita e le imprese eroiche. Interpreta Harold, ordinario uomo inglese che decide di uscire dalla sua postura atrofizzante e attraversare la nazione a piedi, per andare a trovare un’amica in fin di vita. Le premesse sono carine, no?
Dogman (Luc Besson, 12 ottobre)
Doveva chiudere il mese di settembre, e invece eccolo qua a metà ottobre. Stiamo parlando del controverso Luc Besson, che con il suo nuovo film si accosta forse involontariamente ad un nostro autore molto amato. Ricordate “Dogman” del nostro Matteo Garrone? Fece incetta di premi nel 2018 raccontando la drammatica storia del canaro della magliana in una sorta di western urbano.
Anche nel “Dogman” di Luc Besson il dramma e i cani sono centrali, ma si tratta questa volta di un thriller fatto e finito, come nella migliore filmografia del cineasta francese. Dopo alcuni risultati disastrosi con i fantascientifici “Lucy” (2014) e “Valerian e la città dei mille pianeti” (2017), Besson aveva già provato a tornare nel suo terreno di gioco più congeniale con “Anna“, film del 2019 che ha spaccato in due i responsi: terribili quelli della critica, ottimi quelli del pubblico. Riuscirà “Dogman” a mettere di nuovo tutti d’accordo?
Povere Creature! (Yorgos Lanthimos, 12 ottobre) – UPDATE: posticipato al 25 gennai 2024
Qui entriamo nel vivo del cartellone di ottobre, con il titolo che contende all’ultimo di Scorsese il trono del regno dell’hype. “Povere Creature!” non solo è l’ultima fatica di Yorgos Lanthimos – regista greco che ha saputo conquistarsi un bel posticino nei nomi di culto del cinema europeo – ma è anche il film con il quale ha trionfato a Venezia.
“Povere Creature!” vanta un cast stellare nel quale, tra gli altri, figurano Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe e Margaret Qualley. Come se il Leone d’oro al miglior film non fosse abbastanza, diversi critici internazionali l’hanno eletto miglior film di Lanthimos, con la migliore interpretazione di Emma Stone. Probabilmente, a questo punto, dirvi di cosa parla sarebbe superfluo.
In the Land of Saints and Sinners (Robert Lorenz, 12 ottobre)
Presentato nella sezione Orizzonti Extra dell’80ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è stato descritto da molti come “un western d’Irlanda”, che di per sé è una descrizione sufficientemente affascinante da meritare la sala. Pur senza aver ottenuto consensi unanimi, del nuovo lungometraggio del regista Robert Lorenz si dice colpisca la colonna sonora ipnotica e la narrazione a tratti imprevedibile.
A guidare il cast di questo nuovo tassello cinematografico sul terrorismo dell’Irlanda del Nord c’è Liam Neeson, qui alla sua seconda collaborazione con Lorenz, dopo “The Marksman”, del 2021. C’è anche Kerry Condon, tra le attrici irlandesi più amati nel mondo. Se avete visto “Gli Spiriti dell’Isola”di Martin McDonagh l’avrete certamente amata anche voi.
Ihu-Oh (Masaaki Yuasa, 12 ottobre)
Cosa sarebbe successo se l’hip-hop, il rock e i festival musicali all’aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo? È questa la domanda alla base di “Ihu-Oh”, film d’animazione di Masaaki Yuasa che rielabora una parte della storia feudale nipponica per raccontare la contemporaneità.
Questa rock-opera animata in realtà è del 2021 e al tempo portò a casa anche una preziosa nomination ai Golden Globe, ma arriva nelle nostre sale solo adesso, con un ritardo tipico di alcune opere orientali. Visto la grande attenzione rivolta al recente successo di una manciata di film d’animazione – e stiamo pensando con precisione a “The First Slam Dunk” e “Spider-Man: Across the Spider-Verse“, rispettivamente lo stato dell’arte dell’animazione orientale e occidentale – la mossa potrebbe anche rivelarsi meno maldestra del solito.
Killers of the Flower Moon (Martin Scorsese, 19 ottobre)
Non c’è dubbio: “Killers of the Flower Moon” è il film più atteso. Va sempre così con Scorsese, soprattutto quando dirige DiCaprio – cioè quasi sempre. “Killers of the Flower Moon” è un thriller western tratto dal best seller omonimo di David Grann e racconta una storia vera degli Anni Venti. La vicenda è nota come “il regno del terrore” ed è una delle tante macchie nella storia americana, tra le più oscure e violente.
Oltre al buon Leonardo, il cast di stelle al servizio di Scorsese vanta Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons e Brendan Fraser. Un altro nome di prestigio lo troviamo alla sceneggiatura, dato che Eli Roth ha scritto questo film a quattro mani con Scorsese stesso. Stando alle reazioni internazionali pressoché unanimi, la domanda è: sarà un filmone o un capolavoro?
Saw X (Kevin Greutert, 25 ottobre)
Chiudiamo il mese con un piccolo “lol”. Una delle saghe più longeve di sempre, giunta alla fatidica doppia cifra: ecco “Saw X“. Ma vi ricordate il buzz clamoroso che il finale del primo Saw aveva generato nel 2004? Con quel suo finale destinato a diventare cult e quella formula che fece sfregare le mani alla Lions Gate Films nonostante la critica poco generosa.
Dal 2004 ne uscì uno all’anno – con un’escalation di recensioni negative davvero terrificante – creando una tradizione cinematografica interrotta nel 2010, dopo il passo falso di “Saw 3D“. che doveva essere “the final chapter” e invece ebbe altri due sequel. Come quelle band rock che annunciano di ritirarsi ogni 3-4 anni, anche Jigsaw è ancora tra noi, per l’ennesimo Halloween splatter in sala.
Articolo a cura di Umberto Scaramozzino