Parco Nazionale della Val Grande, la natura incontaminata dell’Amazzonia italiana

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Scopri di più sulla Val Grande, un luogo in cui l’uomo e le sue attività sono stati lentamente riconquistati dalla natura. Questo Parco Nazionale è unico in Europa, una delle ultime aree completamente “wild” d’Italia dov’è ancora possibile sperimentare pienamente il significato della parola silenzio.

La Val Grande, situata nel cuore del Piemonte, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola è un luogo di straordinaria bellezza e importanza naturalistica. Conosciuta come l’area selvaggia più vasta d’Italia, questa valle offre paesaggi mozzafiato, ricchi di storia e biodiversità, rendendola una meta imperdibile per gli amanti della natura e delle escursioni.

Dal 1992 è sede del Parco Nazionale della Val Grande, che comprende in sé la Riserva naturale integrale Val Grande e la Riserva naturale orientata Monte Mottac. Una volta che vi si addentra non esistono strade, né insediamenti umani se non quelli ormai abbandonati da anni e il telefono fatica a prendere segnale.

Al suo interno, l’unico reale centro abitato è Cicogna, che conta più o meno 17 abitanti ed è punto di partenza di camminate ed escursioni. Bisogna quindi procedere con attenzione e rispetto e non sottovalutare i pericoli.

Val Grande: Il Cuore Selvaggio del Piemonte

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La storia della Val Grande è molto affascinante, segnata da secoli di isolamento che hanno contribuito a preservarne la sua autenticità. Un tempo abitata da piccole comunità di montanari, la valle ha visto un progressivo abbandono nel corso del XX secolo, trasformandosi in un santuario naturale.

Oggi, ciò che rimane di questi antichi insediamenti sono le rovine di vecchie case e mulini, vestigia silenziose di un passato che pare sempre più lontano. Purtroppo la storia di questo posto è stata particolarmente segnata da quello che è ritenuto uno dei più cruenti rastrellamenti della Seconda Guerra Mondiale, avvenuto nel 1944. A Cicogna e in tutta la valle, dalla forte vocazione partigiana, avvennero violenze tali da comprometterne irrimediabilmente la già scarsa popolazione.

In questo luogo reso ancora più aspro dalla guerra, si mossero personaggi di grande forza e generosità, come l’infermiera partigiana Maria Peron. Quest’ultima riuscì a salvare innumerevoli vite umane, tra i combattenti e gli alpigiani, in condizioni di estrema precarietà e difficoltà.

Oggi di tutto questo rimane ampia testimonianza in monumenti e targhe sparse per la Val Grande, così come nella Casa della Resistenza, a Fondotoce non distante dal Lago Maggiore e dai confini del Parco Nazionale.

Cultura e musei della Val Grande

Come dicevamo, all’interno della zona sotto l’Ente Parco il panorama è pressoché privo di qualsiasi segno di vita umana, ma lungo i limiti della riserva ci sono paesi, rifugi, ristoranti e musei aperti e accessibili a tutti senza difficoltà.

Per apprendere di più sull’antichissima storia di questa località, che ha radici che arrivano fino all’età romana e altri che vanno ancora più indietro, all’età del ferro, una tappa consigliata è quella al Museo Archeologico della Pietra Ollare. Si trova a Malesco nella Val Vigezzo, la “Valle dei Pittori” e uno dei punti di accesso al Parco Nazionale della Val Grande.

La presenza umana sin dall’antichità è testimoniata inoltre dalle incisioni rupestri di alberi, animali, uomini e simboli vulvari e cruciformi censite dal personale del Parco. La più famosa è sul masso “altare” dell’Alpe Prà.

Cucina

Ottimi sono i formaggi caprini e i salumi, così come i funghi e i digestivi con erbe di montagna. Il pane nero di Coimo e il pan dolce sono altre specialità tipiche, così come la classica polenta. I vari rifugi offrono l’occasione di sperimentare queste prelibatezze alpine, uno è ad esempio il Rifugio CAI “A. Fantoli”, ma non mancano agriturismi o locande.

Sentieri, escursioni e biodiversità

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La Val Grande è un paradiso per gli escursionisti. Numerosi sentieri attraversano il parco, offrendo itinerari adatti a tutti i livelli di esperienza. Dalle passeggiate più semplici alle escursioni di più giorni, approfittando di bivacchi e rifugi, ogni percorso offre una prospettiva unica sulla bellezza selvaggia della valle. Per organizzare al meglio la visita e il soggiorno è bene informarsi con cura sul sito dell’Ente Parco Nazionale della Val Grande.

L’esplorazione diventa pericolosa solo nel caso ci si addentri nelle parti più impervie e difficoltose (sempre segnalate) senza adeguata attrezzatura e allenamento. In alternativa si può anche valutare una visita guidata telefonando o recandosi al centro visita di Buttogno.

La flora e la fauna sono altrettanto impressionanti: la Val Grande ospita una varietà di specie, alcune delle quali sono endemiche della zona e in ogni caso protette. Non è raro avvistare cervi, camosci e aquile reali, mentre la vegetazione varia dalle faggete alle praterie alpine. I cani possono accedere solo con il guinzaglio ed è divieto assoluta di caccia e pesca.

Come arrivare e dove soggiornare

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Raggiungere la Val Grande è relativamente semplice. La valle è ben collegata alle principali città del Piemonte e della Lombardia attraverso una rete di strade e autostrade, nonostante la sua anima “selvaggia”. Il Lago Maggiore e quella D’Orta sono sorprendentemente vicini.

Una volta arrivati, ci sono diverse opzioni di alloggio disponibili, dai rifugi di montagna alle case vacanza e agli alberghi nelle vicinanze dei punti di accesso al parco, come ad esempio Malesco. Questi luoghi offrono un’ottima base per esplorare la valle e godersi tutto ciò che ha da offrire. Una volta dentro, si può sostare solo in bivacchi e rifugi liberi ai visitatori.

Gemma nascosta del Piemonte, la Val Grande un luogo dove la natura regna sovrana e dove è possibile immergersi in un ambiente incontaminato, lontano dal trambusto della vita moderna. Se siete alla ricerca di avventura, storia e bellezza naturale, allora la Val Grande è la destinazione perfetta.