Novità, riscoperte, rarità. La breve selezione letteraria – fatta pensando proprio al concetto di “outsiders” – privilegia le realtà maggiormente propense a stuzzicare l’interesse di un lettore onnivoro e curioso, magari desideroso di avventurarsi in qualche azzardo letterario… A cura di Alessio Moitre.
Aprile è uno stile diverso. Non è promettente né sagittabondo ma ha eccessi di furore che ti fanno sperare. Uguale, se non ritoccato all’estremo, è il settore del libro, dove uscite sul finire di marzo hanno spalancato agli amanti alcuni titoli succulenti. Allora è facile imbattersi nella chicca, particolarità da tenersi cara sui ripiani della libreria. Un cinquina strana per questa mesata. Alle volte persino di ritorno, dove si riteneva ormai esaurito l’interesse.
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Paolo Milone, “L’arte di legare le persone”, Einaudi
Il titolo innanzitutto. È già una promessa di non esser mansueto. Infatti non lo è. Paolo Milone ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza. Ne ha portato i segni. Ne ha riconosciuto le angherie. Le descrive con la naturalezza umana di chi non ha potuto (e voluto sino allo scoperta) porre delle barriere. Si usa sempre dire: “si è immerso”. Forse non è in questo frangente errato. Ma è davvero complesso immaginarsi il vuoto, l’assenza che prende il possesso di un uomo riducendolo, quasi sminuzzandolo. Pensate sia un libro eccessivo? In versione ebook il rischio economico è minore. Ma consiglio di provarci.
Alessandro Bonsanti – Carlo Emilio Gadda, “Sono il pero e la zucca di me stesso – Carteggio 1930 – 1970”, a cura di Roberta Colbertaldo, Olschki editore
Non ho potuto far altro che proseguire nella lettura. Pagine di dettagli, di appunti, di richieste e di pressanti esigenze editoriali. Insomma, per qualcuno una noia olimpica ma in mezzo, se ti chiami Carlo Emilio Gadda e scrivi e ricevi posta da Alessandro Bonsanti,
scorri delle curiosità e delle chicche letterarie alle volte inaudite. Di certo non inattese visto il calibro dei due, ma questo carteggio fa amare entrambi e provare un senso di affetto urticante per il “gran lombardo”. Scrittore e uomo complesso ma dalle lettere, alle volte, al sorgere dell’indifeso.
Casa editrice Santi Quaranta
La casa editrice trevigiana chiamata “Santi Quaranta” per me era un mistero. Non la conoscevo. Frequentando per frustrazione una libreria torinese dopo una passeggiata dissennata, l’ho scoperta. Grazie a due titoli: “Lagunaria” di Isabella Panfido e il delizioso: “Viaggio con un’asina nel cuore della Francia” di Robert Louis Stevenson. Belle edizioni, lavoro preciso, grafica non brutale, altri titoli consultati intriganti. Mi ha salvato la domenica e l’entrante settimana. Guarda te che colpo!
Enrico Emanuelli, “Settimana nera”, Oscar Mondadori
Il novarese Emanuelli, questa dimenticanza storica proprio non se la merita. Innanzitutto perché uomo brillante. Mancato nel 1967, da allora ha patito tirature poche e distratte. Eppure ha donato parecchio al settore e lo ha fatto senza elemosinare favori con temi e scrittura sciatta. Esce di nuovo uno dei suoi titoli migliori: “Settimana nera”, con una prefazione della scrittrice Igiaba Scego, che visto l’argomento trattato (che non vi dico, così ingenero un po’ di curiosità) ci sta giusta. Provate. Enrico vi ringrazia.
Luigi Critone – Gipi, “Aldobrando”, Coconito press
Nonostante le interviste di Gipi, profonde ma spesso abbacchiate, il pubblico italiano lo adora. Ed anche se i disegni di “Aldobrando” sono di Critone, la storia rimane sua ed ha una costruzione ossificata nelle tematiche del nostro. Siamo nel Medioevo (senza il “neo” di oggi, dunque parenti) ed un ragazzino va alla scoperta del mondo. Successone in Francia, trasportato in Italia da Coconito che come sempre assolve il suo lavoro in forma ragguardevole.