Consigli letterari di marzo

Novità, riscoperte, rarità. La breve selezione letteraria – fatta pensando proprio al concetto di “outsiders” – privilegia le realtà maggiormente propense a stuzzicare l’interesse di un lettore onnivoro e curioso, magari desideroso di avventurarsi in qualche azzardo letterario… A cura di Alessio Moitre. 

Facciamo i raffinati. Distesi sul divano o a pancia molle sul pavimento, oppure incerti, dalla finestra, se azzardare una gioia aprendo la finestra. C’è anche il sole che galleggia sull’arietta marzolina. Insomma, proviamoci a costruirci una gioia. Non è colpa di nessuno se abusiamo con i sogni. Nuove e temerarie edizioni stanno per prendersi le librerie. Su un paio di nomi propongo delle puntate azzardate ma sono sempre le migliori. Le vincite, nel caso, diventano sovente elevazioni spirituali. Diamoci dentro insomma. La primavera se lo aspetta.
 
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Denis Diderot, “I Salons”, Bompiani
Non è di certo un vino novello ma questa edizioni è attesa da diverso tempo. Perché leggere Diderot, anche oggi, è un immensa fortuna che ci siamo costruiti. Grazie a Denis, senza dubbio, che non recede mai dalla sua posizione di scrittore e anzi rincara la dose se servisse a puntellare un concetto. L’arte, gli artisti, le vicende mondane, le malelingue, gli aggettivi abusati e ritirati, con una bizza senile. È un istrionico figlio dell’Illuminismo ma lo adottiamo negli anni venti volentieri. Ne abbiamo davvero un gran bisogno.Uscita 31 marzo.
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Daniela Pietrini, “La lingua infetta”, Treccani
Parliamo strano, parliamo diverso. Non c’è alcun dubbio ma non c’è ne accorgiamo sempre. Tanto da contaminare un intera lingua. Termini, frasi, abbreviazioni, concetti, si sono spostati lungo un sentiero imprevedibile. La pandemia ha generato un nuovo linguaggio che di certo durerà nel tempo ma che la Pietrini cerca ora di analizzare partendo dalla specificità dell’origine emergenziale e sanitario. Suvvia, chi mai adoperava più: “ASSEMBRAMENTI”. Fa già paura a leggerlo. Ora.
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Kenneth Catania, “Adattamenti meravigliosi”, Bollati Boringhieri
Un libro che ho scoperto per casualità ma che mi gusterò in ebook e che sa tanto di augurio momentaneo per il genere umano. Ma il mondo animale ha caratteristiche che lasciano stupefatti per adattamenti pazzeschi, anzi meravigliosi perché l’utilità di un cambiamento è nel suo profitto. Kenneth Catania ci aiuta a capirci meglio con sette esempi, definiti addirittura creativi per il risultato ottenuto. Un libro affascinante. Uscita 11 marzo.
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Manuela Mazzi, “Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni ottanta”, Laurana Editore
Il titolo mi ha fregato, lo ammetto ma non ho potuto proprio non interessarmene. Perché la verità è che della Svizzera, a parte una ben considerevole mazzetta di stereotipi, non so poi molto, salvo stupirmene sempre in occasioni eccezionali. Un frangente può essere questo e seppur non lodevole, aiuta a far comprendere aspetti della nazione che ci fa in parte da cappello e che osserviamo sovente con ignoranza ma con una presunzione di conoscenza noievole.
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Maddalena Fingerle, “Lingua madre”, Italo svevo edizioni
Vincitrice del Premio Calvino, XXXIII edizione. Classe 1993, la Fingerle non è un improvvisata e lo fa capire subito con questo scritto che ha piacevolmente stupito. Il suo è un nome che girava da tempo ma ci si aspettava il guizzo per poterne giudicare la corposità letteraria. Le buone sensazioni ci sono e la casa editrice è di quelle raffinate. Suggerisco al lettore un tentativo, per prenderci confidenza e prepararsi per gli eventuali prossimi titoli. Penso giungeranno.
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