Abbiamo passato gli ultimi giorni immergendoci nella sublime Londra futuristica, ma non troppo, di Watch Dogs Legion, il nuovo titolo della serie targata Ubisoft che ci è piaciuto non poco.
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_di Mattia Nesto
Ci stanno braccando e abbiamo già il fiato corto. In fondo non c’è da stupirsi: siamo una nonnina di oltre settanta che, dopo aver passato la vita come segretaria di un capo d’azienda, si è trovata, dall’oggi al domani, in mezzo a una strada per una “fluttuazione del mercato azionario”. Per questo motivo e per vendicare la triste fine di sua figlia che, nonostante una laurea e un master in relazioni internazionali non riesce neppure a sbarcare il lunario con tre lavori, ha deciso di dire basta, di ribellarsi a questo Stato fascista: “Se ci governano dei porci allora è il caso di indossare una maschera da maiale e iniziare a combattere”, quante volte ha ripetuto questa frase, è diventato un suo mantra. E allora non importa se le gambe le fanno male e ha la schiena spezzata: certo è un’anziana ma potrebbe usare la sua debolezza come un’arma. Infatti, girato l’angolo si ritrova a Chelsea ed ecco la mossa geniale: non fare niente, mescolarsi alla folla.
La polizia non sospetterebbe mai di una dolce nonnina che si gode gli ultimi giorni di tepore autunnale prima del grande freddo londinese. Ma la sua missione l’ha già portata a termine e, tra poco, il suo ex capo, vedrà crollare il suo conto in banca a zero: com’è che faceva quella canzone di quando era giovane, ah già, giusto: “Panic on the streets of London/ Panic on the streets of Birmingham/ I wonder to myself/ Could life ever be sane again?”.
In queste poche righe abbiamo cercato di riassumere le nostre emozioni e sensazioni, quasi interamente positive, nell’aver provato, lo scorso fine settimana, Watch Dogs Legion, il terzo capitolo della serie targato Ubisoft. E, al netto di quasi trenta ore di gioco ve lo possiamo dire senza remore: non solo Watch Dogs Legion è un gioco che merita ma merita grandemente e, soprattutto, ha dalla sua un gameplay solo all’apparenza elementare ma che invece, se lo si esplora con pazienza e creatività, regala delle belle perle. Innanzi tutto occorre partire dall’inizio, ovvero dal concept di base. Sostanzialmente in Watch Dogs Legion saremo chiamati a organizzare e attuare una rivoluzione a Londra, una capitale inglese soggiogata da un potere corrotto e fascista che ha messo nelle mani di una forza di polizia privata il controllo dell’amministrazione pubblica e della sicurezza.
Basta pochissimo per entrare nel mondo di Watch Dogs Legion e saggiarne con mano la bellezza. Già perché occorrono praticamente poco meno di quindici minuti per accorgersi di come Ubisoft Toronto abbia creato la più bella Londra della storia videoludica. Grazie a Ubisoft abbiamo provato il titolo su Xbox e la resa grafica è stata impressionante: grazie a un sapiente uso dei mezzi tecnici di fine generazioni, Watch Dogs Legion presenta Londra in modo magnifico, con gli angoli più caratteristici della città super riconoscibili anche se re-intepretati in chiave tech-punk come si confà all’intero mood del gioco. Infatti la storia di Watch Dogs Legion è ambientata di qualche anno nel futuro come confermano, tra le tante cose, i modelli delle auto che, grazie a un preciso studio di design, sono davvero “modelli che potremmo vedere da qui a dieci anni nelle nostre strade”.
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— Mattia Eleuterio (@MattiaNesto) October 31, 2020
Dicevamo della resa grafica che è sicuramente la prima cosa che colpisce ma occorre parlare anche del gameplay. Già perché, probabilmente, questo è il cuore dell’intero titolo. Infatti la possibilità di, letteralmente, arruolare alla propria causa rivoluzionario l’interezza degli npc su schermo rende Watch Dogs Legion un titolo di enorme importanza. Dal conducente del bus, passando per il barista del pub di fronte passando per la maestra d’asilo dall’altra parte della strada tutti, se hanno un indice abbastanza positivo di considerazione nei confronti della nostra organizzazione, possono diventare nostri alleati e fare parte del roster.
Quindi saremo noi giocatori a costruire la nostra esperienza di gameplay. Amiamo prendere di petto le situazioni e fare irruzione nei covi della polizia con le armi spianate?
Allora dovremo scegliere una “squadra” con membri che possiedono ottime conoscenze con le armi da fuoco. Se invece siamo amanti dell’hacking ecco che un buon informatico, un ingegnere elettronico e, perché no, un impiegato delle poste potrebbero essere una scelta ottimale. Per la nostra partita, giusto per fare un esempio, abbiamo invece optato per il “mimetismo”, organizzando una banda di “vecchietti terribili” che, complice il loro aspetto bonario e innocuo, potevano intrufolarsi ovunque senza destare grandi sospetti. Ogni scelta avrà i pro e i contro: se pigli, giusto per citare il nostro caso, un vecchietto è difficile che qualche guardia ti fermi ma sarà un’impresa anche solo scavalcare un muretto. Insomma ogni decisione peserà nell’economia del gameplay in modo diretto e coerente.
Nonostante la storia principale, almeno a nostro avviso, non sia particolarmente originale e possa prestare il fianco a qualche critica, il grande valore del titolo è che è davvero divertente e vario da giocare. Per anni abbiamo sentito commenti piccati sul “modello Ubisoft” e pur ammettendo che giochi annuali non possano risultare sempre originali al cento per cento, dobbiamo ammettere che Legion si impone per qualità proprie che sul mercato oggi mancavano. Non solo una città brulicante di vita ma anche la possibilità, davvero a ogni angolo, di cambiare personaggio giocabile è, a oggi, una totale novità. Anche se sulle console di questa fine ottava generazioni vi sono stati qualche balbettio di troppo (al netto degli ovvi bug di un sistema così aperto) siamo davvero curiosi di provare Legion anche su Xbox Series X e PlayStation 5: siamo convinti che tra i titoli di “mezzo” Watch Dogs Legion potrà essere uno di quelli che gioverà maggiormente della nuova generazione. Intanto torniamo in mezzo alle vie di Londra visto che abbiamo un “nonno senza paura” alle prese con un hacking della televisione di Stato!