Novità, riscoperte, rarità. La breve selezione letteraria – fatta pensando proprio al concetto di “outsiders” – privilegia le realtà maggiormente propense a stuzzicare l’interesse di un lettore onnivoro e curioso, magari desideroso di avventurarsi in qualche azzardo letterario… A cura di Alessio Moitre.
Ottenebrati dal flusso interminabile di pedanterie sulle ovvietà, ci stiamo dimenticando che la bellezza della lettura è anche retroattiva. Alcuni avveduti hanno scavato durante l’anno nelle proprie librerie o autentiche biblioteche, ringiovanendo improvvisamente. Ma siccome non si può far a meno di vivere, giusto aggiungere al pane azzimo un set di condimenti. Perché, che lo sia abbia previsto oppure no, le velleità del futuro si faranno prima o poi ritrovare. Dunque meglio ragionarci per tempo.
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Domenico Starnone, “Via Gemito”, Einaudi
Il libro ha compiuto vent’anni che il suo autore ha ben passato continuando a scrivere su giornali e nel privato. Ma non vi è stato necessità di scavare alla ricerca dell’ignoto per riconsiderare uno scritto che da molti viene qualificato come un classico dei nostri tempi.
Federì è un personaggio non toccato dal tempo e la sua vicenda, umana come sociale, mi convince senza dubbio della necessità di raccontare, per evidenziare e non solo per leggera inclinazione.
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Angelo Carotenuto, “Le canaglie”, Sellerio
Mi sono subito affezionato a questo libro. Ho conosciuto la leggenda della squadra della Lazio degli anni settanta, solo dai racconti e ridurla, come spesso mi capitava di udire, a scontata gazzarra da curva, è davvero una mancanza di approfondimento. Il libro di Carotenuto è una piacevolezza anche per chi non ha dimestichezza con il pallone e lo è nella forma di raccontare non solo una società sportiva ma l’anima degli uomini che hanno istoriato una narrazione tanto eccezionale quanto letteraria.
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James C. Scott, “L’arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico”, Einaudi
Zomia. Ho una predilezione per la geografia nonché un certo talento nel riconoscimento delle bandiere ma mai mi ero imbattuto in quest’area montagnosa del Sud-est asiatico, grande quanto l’Europa ed incline storicamente all’insubordinazione e al proprio concetto di civiltà e di governo. Proprio la parola “civiltà” è il fulcro e come essa possa essere oppressiva e inopportuna. Un saggio, una storia, un racconto, di un libro inserito in una collana “La biblioteca”, davvero affascinante per contenuti e scoperte.
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Vera Zamagni, “Occidente”, il Mulino
Come stiamo ad Europa? E L’Occidente me lo sta curando? Un medico bizzarro potrebbe anche chiedercelo. Forse la nostra intelligenza ci prescriverebbe maggiori dosi di cultura, di società o di intraprendenza. Il libro di Vera Zamagni appare come il controllo annuale, che spesso ognuno di noi balza distrattamente salvo poi pentirsene per senso di colpa. Noi in purezza siamo Occidente e a veder bene un check up non guasterebbe. Potrebbe persino ridarci vitalità.
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Karel Capek, “La Fabbrica dell’Assoluto”,Voland editore
Posso definirmi un capecchiano convinto. In Italia qualcosa sul fronte delle sue opere si sta muovendo, e per fortuna. Un romanzo -feuilleton come sempre arguto, spassoso, inquietante e mordace. Un gas è nell’aria, si chiama Assoluto. Chi lo inalasse sarebbe
colpito da attacchi religiosi e stimoli alla bontà. Il risultato si può anche immaginare, nella cornice di un mondo messo sottosopra, preda di incontenibili istinti e nuove istiganti necessità. Scritto nel 1922. Mica oggi.