Dopo il successo ottenuto lo scorso anno e dopo l’aver annullato la seconda stagione a causa del virus tiranno, ritorna, a partire da ottobre, la seconda edizione della rassegna vicentina di stages e tablao Viaje Flamenco. Un’occasione per studiare con i grandi maestri del flamenco e per ammirarli in una notte di puro baile. Un nuovo viaggio per tornare ad emozionarsi senza spostarsi dalla poltrona del teatro.
_di Valentina Matilde De Carlo
Nella prima edizione di questa rassegna, il viaggio era iniziato a Siviglia, proseguendo a Jerez e terminando a Granada, toccando insomma le città madri della cultura flamenca, le culle di quest’arte e di questa tradizione secolare. Questa volta, sfidando ogni incertezza, con la voglia e la grinta di ripartire, Elisabetta Mascitelli, direttrice e insegnante dell’associazione e scuola Fuente Flamenca di Vicenza, ha organizzato Viaje Flamenco Italia, “un progetto che era già nei nostri pensieri da tempo” ci dice, e che “aspettava il suo momento.” Ed il momento è arrivato.
In un anno in cui il verbo ri-cominciare acquisisce il suo pieno significato, il viaggio nelle meraviglie della terra andalusa ricomincia da qui, dall’Italia e dai suoi maestri. Anzi, dalle sue maestre. Le artiste invitate a questo progetto che comprende stages, incontri culturali, laboratori e spettacoli, sono infatti quattro donne, quattro bailaoras professioniste, quattro artiste che conoscono bene il mondo del flamenco perché è il loro mondo.
Questa volta le tappe del viaggio non saranno delle città, ma degli stati d’animo, delle emozioni, tappe profonde di un viaggio intimo e allo stesso tempo collettivo, che ognuno compie vivendo il flamenco ciascuno a suo modo, ballandolo, cantandolo, respirandolo, o semplicemente osservandolo ed accompagnandolo con un ole.
Ma vediamo meglio le fermate emotive di questo viaggio, preparando, come per ogni viaggio che si rispetti, la mente ed il cuore per lasciarsi emozionare da ciò che di nuovo si incontrerà lungo il cammino…
Libertad
Si parte ad ottobre con un doppio appuntamento che apre la rassegna. Per la rubrica Flamenco y cultura sabato 17 ottobre alle h 18.30 si terrà la conferenza L’ Andalusia e il flamenco, a cura di Alberto Rodriguez, mentre Viaje Flamenco Italia inizierà dal desiderio che in questi mesi abbiamo sperimentato tutti e che fa cominciare questo viaggio con il suo augurio: libertà. Prima ospite del progetto sarà Francesca Stocchi, una bailaora italiana che ha vissuto e studiato in Spagna a lungo. Alla sua formazione professionale di alto livello, affianca una sua personale idea di didattica: “L’arte è da vivere e da respirare”. E proprio il respiro, grande atto liberatorio pur nella sua semplicità, è il ritmo del baile flamenco, un ballo in cui ogni passo crea una musica anche attraverso il respiro di chi lo esegue.
Alivio
E se un respiro può avere mille significati, uno di questi è proprio il sollievo. Lara Ribichini, un’artista di nazionalità italo-francese, che ha iniziato sin da giovanissima lo studio della danza classica, a cui poi ha unito lo studio del classico spagnolo e del flamenco, ci accompagnerà nella seconda tappa del viaggio, che esplorerà il tema del sollievo. Uno stato d’animo, una sensazione che si ricerca anche attraverso le proprie passioni, e chi balla la cerca, e la trova, quando può dare spazio alla propria emozione attraverso i passi, lasciando che sia il corpo a prendere la parola.
Conciencia
La terza tappa del viaggio, dopo aver attraversato l’aria rarefatta della libertà e del sollievo, ci conduce in una terra più ferma e solida, quella della coscienza. Qualcosa che si raggiunge con tanto lavoro, tanta costanza e tanta tenacia, un elemento, quello della consapevolezza, che porta con sé uno sguardo limpido ed oggettivo, capace di far comprendere a che punto si è del cammino. L’artista invitata per questa fermata emotiva è Ester Bucci, che con la sua lunga formazione di danza classica, contemporanea e di flamenco, accompagnerà gli allievi verso una maggiore conciencia del loro baile.
Raices
Infine, in un viaggio al contrario, partito dalla libertà di esplorare, di andare lontano, si ritorna sui propri passi, alle proprie radici. Nell’ultima tappa di questa rassegna, prevista per marzo, ci accompagnerà l’artista Carmen Meloni, insegnante, coreografa e prima ballerina della Compagnia Flamenco Lunares di cui è fondatrice. Con il suo baile si tornerà a scoprire le proprie radici, quelle intime, nascoste, desiderate, preziose, nonché quelle del flamenco, radici che uniscono la storia di diverse culture e che, proprio per questo, arricchiscono.
Una novità di questa terza edizione saranno i due laboratori Flamenco Corpo Consapevole e Flamenco Bambini. Due appuntamenti che, attraverso sentieri diversi, conducono al flamenco, il primo mediante un lavoro profondo di consapevolezza del proprio corpo, guidato dalla professionista Paola Savino, ballerina formatasi nella danza contemporanea, nel flamenco e infine nella DanzaMovimentoTerapia, che nel suo approccio di danzaterapia fonde la tradizione occidentale con quella della medicina tradizionale cinese.
Helga Zanon invece, bailaora allieva di Juana Calà, farà conoscere il baile flamenco ai più piccoli attraverso un approccio ludico, affinché possano vivere la magia di quest’arte alla loro misura.
Una terza edizione con molte novità dunque, che invita a ripartire dalle proprie passioni, quelle che, nonostante tutto, ci ispirano e ci ossigenano il cuore.
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