Parole O_Stili: come mi esprimo racconta la persona che sono?

Parole O_Stili, il progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole inaugura la 4ª edizione del Festival della comunicazione non ostile in streaming.


_di Federica Bassignana

Parole O_Stili è l’associazione no-profit fondata da Rosy Russo nell’agosto 2016 che ha come obiettivo la responsabilizzazione e l’educazione della rete verso una forma di comunicazione non ostile – appunto – e inclusiva. Venerdì 8 e sabato 9 maggio sarà online il 4° Festival della comunicazione non ostile: un’edizione diversa rispetto alle precedenti ma ‹‹fatta principalmente con il cuore››, affermano gli organizzatori con numerosi ospiti – Alessandro Baricco, Lucia Azzolina, Don Luigi Ciotti, Alex Zanardi, Malika Ayane, Bebe Vio, Andrea Delogu, Selvaggia Lucarelli, Enrico Letta, Mariangela Pira, Serena Rossi, Francesca Vecchioni, Marta Losito, Pow3r – i cui interventi arriveranno direttamente nelle case dei partecipanti. Tutti gli appuntamenti sono trasmessi in streaming sul canale Youtube Parole Ostili (qui di seguito il programma integrale: https://paroleostili.it/quarta-edizione-2020/ ).

In un mondo sempre più virtuale, in cui, forse, mai come in questo momento la comunicazione si è affidata quasi esclusivamente alla rete, le forme e i contenuti delle parole hanno una valenza cruciale perché ‹‹Si è ciò che si comunica››, come recita il sito dell’associazione. 

Le parole sono veicolo di comunicazione così fragile e potente allo stesso tempo: la polifonia dell’interpretazione dei toni, la scelta ultima dei termini da utilizzare e il pensiero a cui le parole danno forma, sono una grande responsabilità sociale. Le parole possono commuovere, consolare, avvicinare le persone, rassicurare, esprimere affetto, rallegrare e tutte le infinite sfumature positive da cui possono essere connotate. Ma non solo: le parole possono – e sanno farlo altrettanto bene – ferire, offendere, allontanare, insultare, denigrare, diffamare, screditare, e anche in questo caso, purtroppo, le sfumature possono essere infinite. 

Come sempre universali, vere e attuali, le parole di Emily Dickinson: ‹‹I know nothing in the world that has as much power as a word››.

Mai come oggi, infatti, è necessario e urgente assumersi la responsabilità di trovare e usare le parole giuste, portatrici di una deontologia universale del rispetto verso l’altro. Se infatti è vero che la rete è virtuale, le persone, i volti, le storie che si nascondono dietro lo schermo, dietro le dita che si muovono velocemente su una tastiera, sono reali. Come altrettanto reali e permanenti sono le conseguenze di ogni parola pubblicata e impressa nella rete. 

Da queste considerazioni e dalla forte e coraggiosa ambizione a sensibilizzare il ponderare delle parole in direzione di una educazione al virtuale che è reale, l’associazione Parole O_Stili ha espresso i suoi valori nel Manifesto della comunicazione non ostile, una carta che elenca dieci princìpi di stile utili a migliorare il comportamento di chi naviga in Rete. Il manifesto è anche e soprattutto un impegno di responsabilità condivisa che intende favorire atteggiamenti rispettosi e civili e rendere la Rete un luogo sicuro per tutti, promuovendo pratiche virtuose di comunicazione e, soprattutto, la consapevolezza diffusa delle responsabilità individuali che ogni parola porta con sé.