FUTURA 1993 X OUTsiders | Il crash test di Young Kali

Una canzone d’amore che fiorisce nel momento in cui non ci si può toccare e che, come da sempre fa la musica, offre una chiave per interpretare il presente attraverso le proprie sensazioni: Crash Test è il nuovo singolo del romano Young Kali che Futura 1993 ha intervistato per noi (a distanza) in occasione della sua release.


_di Alessandro Tarasco

Figlio di un grande eclettismo musicale, con un’arte marziale nel nome e una fiducia un po’ sbiadita dal pessimismo nell’amore: Young Kali, dalla crew romana BPR Sqvad, confeziona un singolo, Crash Test, uscito il 3 aprile su tutte le piattaforme principali – brillante per intenti e per vocazione. Sicuramente una traccia che, insieme alle precedenti Borderline e Piccole Cose, si incastona in un progetto musicale da tener d’occhio. 

Crash test, titolo che ritroviamo in una delle barre precedenti al ritornello e da cui vogliamo partire per questa chiacchierata con l’artista laziale.

“Corriamo forte insieme e poi facciamo crash test”: da dove possiamo iniziare per cercare di capire il significato? Potrebbe essere un “freghiamocene, ma insieme”? Oppure “agiamo e vediamo se sarà un crash positivo o doloroso”?
“Le mie canzoni non sono mai degli inni”, ci dice Young Kali, “Sono esperienze personali. Non voglio insegnare nulla. Mi piace molto però sapere che una qualsiasi persona possa immedesimarsi in un mio testo, e trovare qualcosa di sé stesso all’interno. La musica è fatta per farci provare emozioni.”

Niente di più semplice, dopotutto. Quello che ci dice l’artista romano, intervistato da noi di Futura 1993 durante questo maledetto periodo, è una piccola grande verità, scontata forse, semplice sicuramente, ma troppo spesso dimenticata: la determinazione di una situazione secondo la soggettività. Perché ogni momento vissuto è visto da ognuno di noi in maniera personale e quindi diversa da tutti gli altri; perché solo grazie alle emozioni si colora un mondo e lo si fa alla propria maniera, con il proprio stile. 

“Pensare di meno comunque non è mai una cosa saggia. Bisognerebbe pensare di più e agire di conseguenza”, aggiunge anche l’artista classe ’95.

Una visione dell’amore, grande colonna portante delle proprie composizioni, che dimostra quanto il testo sia ancora più viscerale e vero di quanto già non possa sembrare all’ascolto: Young Kali ci racconta, in periodo di quarantena, l’opposto amoroso della stessa. Una ballad underground che traccia insieme alle riuscite Borderline e Piccole Cose, uscite nei mesi scorsi, il suo nuovo percorso musicale “che nasce dalla consapevolezza e la conoscenza di me stesso”, un progetto a cavallo tra diversi generi e che parte da una matrice trap, seguita nei suoi primi lavori: “Venivo da un anno di sperimentazione musicale insieme ai miei produttori, Mago del Blocco e Mark Ceiling e da un progetto diverso dalla trap che facevo. Piano piano abbiamo sperimentato ed è uscita Borderline.” 

“È stato un cambiamento lungo almeno un anno. Ho capito che potevo fare altro e potevo fare meglio”. Ispirato da Mio padre, Tom Misch, Joji, Calcutta”, il suo è un progetto interessante per sonorità e approccio ai generi, il timbro e l’interpretazione disincantata sono perfetti per parlare d’amore in barre hip-hop. In Crash Test infatti vi è un rapporto decisamente riuscito tra testo e melodia, una relazione dove le parole sono perfettamente a loro agio nel tessuto musicale che si sviluppa tutto intorno: “Le canzoni, nonostante i cambiamenti fondamentali ai fini della qualità sonora, sono tutte abbastanza spontanee e coerenti con i provini iniziali. Quando mi viene voglia di scrivere, l’atmosfera proviene quasi sempre prima dal beat che si incastra al mio stato d’animo del momento. La ricerca delle parole giuste è un processo meticoloso, quasi maniacale. Il testo prende forma da solo, senza rendermene conto”. 

“Un lavoro di squadra, quello con i produttori Mago del Blocco e Ceiling, che restituisce un prodotto con un cantautorato fresco e colorato da contaminazioni hip hop: insomma un progetto borderline, come uno dei tuoi nuovi pezzi?” “Ogni cosa dell’essere umano può essere descritta come borderline. Specialmente le cose che faccio io”. Tratteggiata da grande ecletticità come lo stesso Young Kali sottolinea, a proposito dei temi ricorrenti nei propri testi dice “non ho concept prestabiliti, scrivo di quello che vivo. Le canzoni sono tutte abbastanza affini visto che parlo spesso d’amore”. Ci tiene però nuovamente a ribadire il concetto delle atmosfere fortemente personali, spiegandoci come “ogni canzone racconta una storia, ognuno ci trova quel che ha bisogno di trovarci”. Nelle atmosfere grigie di Crash Test, ovattate e sfuggevoli anche a causa del suo pessimismo cronico (“ho un approccio abbastanza pessimistico in tutto. Ma credo nell’amore”), troviamo un testo semplice ma che trasuda vita vissuta e ci dipinge una situazione sospesa sopra la realtà, in attesa. Un po’ come questa quarantena, in fondo. 

A conferma del viaggio introspettivo suggerito dall’artista, ci dice che “la canzone l’ho scritta molto tempo prima, quando ancora il virus non c’era. È curiosa l’affinità che si può trovare tra il pezzo e questa situazione” e ancora che “questa condizione mette in pausa ogni ispirazione artistica, non mi sento stimolato”. Con più di 2 milioni di stream su Spotify e la presenza in alcune delle principali playlist, Young Kali si appresta a definirsi come una bella sorpresa del pop italico, sempre più legato a matrici cantautoriali di stampo piuttosto classico, portando gemme d’amore di grigia e sbiadita bellezza direttamente dall’underground romano.

Futura 1993 è il network creativo creato da Giorgia e Francesca che attraversa l’Italia per raccontarti la musica come nessun altro. Seguici su Instagram, Facebook!