[INTERVISTA] Paolo Aruta di Fresco: pizzerie al passo con i tempi senza perdere il gusto della memoria

Non solo a Milano ma soprattutto a Milano dire Fresco vuol dire pizza. Infatti l’omonima catena di ristoranti in giro per il mondo a Milano ha trovato una sorta di casa ideale. Per questo motivo abbiamo raggiunto il fondatore, Paolo Aruta, ex amministratore Delegato di Fratelli la Bufala (nonché protagonista di un’epica puntata di Boss in Incognito). Assieme a lui abbiamo ripercorso la grande storia dell’ambasciata della pizza nel mondo.

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_di Mattia Nesto

Partiamo dall’inizio ovvero: come e dove è nata l’idea di aprire un luogo “dello spirito, della mente e del gusto” come FRESCO?

FRESCO nasce nel 2009, in un pomeriggio d’estate ed è frutto di un gruppo di imprenditori partenopei impegnati in settori totalmente diversi (Giancarlo Di Luggo AD di Fiart Mare, azienda del settore Nautico, i fratelli Alberto e Cristiano Visocchi, titolari della storia azienda agricola Visocchi, Ernesto Aruta e Diego Marengo, impegnati del settore turistico con l’agenzia Planet Travel). La volontà era quella di posizionarsi in una nicchia di mercato non coperta, creando un ristorante pizzeria che si posizionasse più in alto rispetto alle pizzerie tradizionali ed alle catene rinomate. Da qui nasce FRESCO, dall’idea di realizzare un luogo moderno e “cool” in cui è possibile gustare le ricette tipiche delle trattorie napoletane realizzate con materie prime di alta qualità.

 Leggiamo sull’insegna “Trattoria e pizzeria”, una dicitura, abbastanza tradizionale, che certo resiste ai tempi ma un po’ in controtendenza con il linguaggio “da show di cucina” che ormai impera in ogni ambito della gastronomia e non solo: avete piacere di motivarci questa scelta?

FRESCO non è solo pizzeria ma anche TRATTORIA (non ristorante), le cucine nei ristoranti FRESCO non sono a vista, in contro tendenza rispetto ai trend recenti, perché il pranzo o la cena da Fresco non deve diventare un’avventura intellettuale o gourmet. Il nostro è un menù semplice che è basato sui nostri ricordi di infanzia, che poi sono i piatti della tradizione napoletana: la parmigiana di melanzane, gli Spaghetti alla Nerano, gli Ziti allo Scarpariello.

E a proposito della decisione di aprire, dopo lo storico punto di via Dante 16, anche in Corso Sempione cosa potete dirci?

FRESCO come dicevamo nasce nel 2009 ma il piano di sviluppo parte solo nel 2017 perché l’intenzione mia e dei miei soci non è quella di far diventare FRESCO una catena, per questa ragione scegliamo con cura le location in cui aprire. Quella di Via Dante è stata una location di cui ci siamo innamorati subito, nel cuore di Milano a due passi dal Castello Sforzesco e dal Duomo in un immobile di pregio. Milano senza dubbio rimane una delle città italiane di maggiore interesse ed è per questa ragione che abbiamo deciso di aprire un secondo punto vendita, in un quartiere residenziale (a differenza di Via Dante in cui la maggior parte dei passanti sono turisti) che secondo noi ha molte prospettive di crescita.

Ci pare evidente come, sino a partire dai vostri ingredienti, Fresco sia una sorta di “ambasciata della cultura e della dieta mediterranea” a Milano. Quanta cura ponete nella selezione degli ingredienti e proprio nella filosofia che muove i vostri piatti?

Ormai Milano non è solo la capitale del design e del fashion a Milano, ma anche il food sta diventando un settore trainante. Non a caso tutti i più importanti marchi di food italiano ed internazionale puntano e partono proprio da Milano (vedi Starbucks), lo stesso vale anche per le insegne napoletane FRESCO a Milano non vuole essere ambasciatore della dieta mediterranea, piuttosto ci piacerebbe essere considerati portavoci della tradizione culinaria napoletana, perché come dicevo, alla base del nostro menù oltre alla pizza ci sono proprio le ricette della tradizione di Napoli.

Se doveste elencare cinque piatti che per voi rivestono un ruolo particolarmente di rilievo all’interno del vostro menu quali sarebbero? E perché proprio questi piatti?

Direi sicuramente pizza e poi pizza di scarole, ziti allo Scarpariello, spaghetti alla Nerano e Carne alla Genovese perché sono i piatti che ci hanno resi famosi e Napoli e sono quelli che più ci rappresentano: ricette semplici, realizzate con pochi ingredienti in cui la differenza la fanno le materie prime di alta qualità e la bravura di chef e pizzaioli.

 Quanti sono i punti Fresco, è il caso di dirlo, in giro per il mondo?

Oggi i FRESCO nel mondo solo 12, in Italia siamo a Napoli (in Via Partenope, Via Caracciolo ed al Vomero in Piazza Fuga), Roma (nella stazione Termini), Pompei (Centro Commerciale “La Cartiera”), Monza (Via Coortelona) e Milano (in Via Dante e Corso Sempione). All’estero invece siamo presenti a Malta, in Oman e a Londra (con due punti vendita all’interno dei Mercato Metropolitano di Elephant Park e Mayfair).

Per il 2020 avete qualche “asso nella manica” in serbo per i vostri clienti?

Certo che sì, entro l’estate 2020 inaugureremo un nuovo FRESCO all’interno della Stazione Garibaldi di Napoli (uno spazio molto grande di 700 mq), nel Centro Commerciale MAXIMO a Roma e proseguiremo lo sviluppo anche in UK (apriremo ad Elephant Park nel terzo Mercato Metropolitano) e abbiamo in pentola diversi altri progetti!

 In conclusione si può dire che Fresco si possa definire come la tipica trattoria-pizzeria di una volta, proiettata prepotentemente verso il futuro?

Si, infatti sotto la nostra insegna abbiamo fissato il 2050 come data di fondazione! Diciamo che vorremmo mantenere la sostanza dei nostri piatti ancorata alla tradizione napoletana, non disdegnando elementi di innovazione nelle modalità di servizio e nell’aspetto dei nostri ristoranti.