Farà molto strano a chi è cresciuto negli anni ’80 e’90 vivendo il calcio italiano nella sua fase di massimo splendore, un apogeo assoluto nel quale la Serie A si era appoggiata per ergersi a miglior campionato del mondo. Vent’anni dopo la grande stagione delle sette sorelle, la Serie A è diventata il terzo campionato per interesse europeo, ormai superata abbondantemente dalla Liga spagnola e dalla Premier League inglese sia per una questione di spettacolo sia per una questione di qualità del gioco.
Per rendersi conto dell’inversione di tendenza basta pensare a quando è stata l’ultima volta che un calciatore della Serie A si è imposto nella lotta al Pallone d’oro. Si tratta di Kaká, centrocampista offensivo del Milan, che vinse il prestigioso trofeo nel 2007, ossia dodici anni fa. Il canto del Cigno del Milan, mai più vittorioso né protagonista in Europa, e della Serie A a livello continentale.
Adesso, invece, a dominare sono le squadre spagnoli e inglesi, con permesso del Bayern Monaco, vincitore della Champions League nel 2013. Quest’anno, nonostante la Juventus possa inserirsi tra le favorite al titolo europeo secondo le principali scommesse online, la tendenza è praticamente la stessa, con le compagini della Premier e della Liga come le più attrezzate al trionfo finale. Sono lontani, dunque, i tempi in cui Juventus, Milan, Inter e anche altre realtà come Napoli, Roma, Lazio e Fiorentina si accaparravano i migliori calciatori del pianeta.
Soprattutto negli anni ’80, benedetti dall’arrivo di Diego Armando Maradona al Napoli, il campionato italiano realizzò un salto di qualità impressionante.
La squadra azzurra capitanata dall’astro argentino vinse i suoi due unici titoli nazionali di sempre diventando protagonista da un giorno all’altro, soprattutto grazie all’impatto dello stesso Maradona, che trovò a Napoli il suo angolo di mondo. Nonostante la delusione per la mancata conquista della Coppa dei Campioni, il Napoli fu una delle migliori squadre del mondo in quel momento, anche perché doveva far fronte a corazzate come il Milan degli olandesi e all’Inter dei tedeschi. Arrivato a Napoli il 5 luglio 1984, l’argentino avrebbe cambiato la storia della società e anche del calcio italiano, che da quel momento godette di uno status e di un fascino unico per oltre vent’anni. In seguito, il lento declino dovuto anche alla mancata proprietà degli stadi da parte delle società calcistiche.
Oggi, mentre la Juventus prova a recuperare il gap con le grandi del calcio europeo attraverso l’acquisto prima dello stadio di proprietà e poi di un fenomeno come Cristiano Ronaldo, la Serie A prova a riavvicinarsi ai grandi campionati continentali. Nonostante non sia riuscita a conquistare la tanto agognata Champions League negli ultimi anni, la Vecchia Signora sta provando a tornare grande anche in Europa. Lo stesso non si può dire delle altre, con l’Inter e il Milan che vivono di ricordi gloriosi. Impossibile, dunque, non avere un po’ di nostalgia di quella grande epoca del calcio italiano.