Tutti i prossimi live a sPAZIO211

L’autunno è arrivato e con lui la programmazione indoor di sPAZIO211: la storica sala concerti torinese svela una lineup che, come consuetudine, unisce novità del panorama nostrano indipendente come Love Trap e Yonic South a contaminazioni internazionali senza dimenticare band pietre miliari come Ufomammut e Ronin. Nel calendario dei prossimi mesi il post rock è protagonista con ospiti d’eccezione dall’Italia alla Nuova Zelanda con Julie’s Haircut e Stuart Braithwaite, leader degli iconici Mogwai.

Venerdì 11 ottobre

LOVE TRAP
ticket 5€

Love Trap è il nuovo progetto di due volti noti della scena garage/punk underground italiana ed europea. Nell’aprile del 2018, Stefano Isaia (Movie Star Junkies, LAME) e Marco Spigariol (Krano, Vermillion Sands), decidono di chiudersi in una piccola sala prove e jammare, forniti solo di un paio di sedie, un piano disastrato, una chitarra e qualche percussione. Le improvvisazioni si sono, dopo poco, trasformate in un flusso di musica durato 8 giorni da cui sono state incise 8 canzoni, un omaggio alle loro influenze musicali più radicate ma che rispecchiano il loro attuale gusto musicale, classico e contemporaneo allo stesso tempo. Nasce così l’album di debutto di Love Trap, in cui ogni canzone cattura le emozioni umane più primitive, intrise di un senso di profonda malinconia, di costante ricerca di equilibrio tra amore, perdita e rimpianto.

Venerdì 18 ottobre

JULIE’S HAIRCUT
ticket 10€+d.p.

“C’è un tema che scaturisce dal titolo del disco e dalla foto di copertina di Annegret Soltau che ci consegna un senso di impotenza, soffocamento, difficoltà di comunicazione”.  Luca Giovanardi

“In The Silence Electric” è il nuovo lavoro nel lungo percorso di spiritualità sonica che ha da sempre accompagnato i Julie’s Haircut. Un album ipnotico che si contraddistingue per l’equilibrio tra intensità extrasensoriale, estasi e rabbia. Un disco che è stato realizzato, attraverso un singolare processo di osmosi, da una band sicura di sé tanto da lasciare che gli elementi subconsci e metafisici la guidassero nella giusta direzione.

Abbiamo accolto gli imprevisti, lasciando che fossero le canzoni a guidarci alla loro forma finale, piuttosto che cercare di forzarle verso una direzione precisa” – conferma Luca Giovanardi. Una raccolta di brani evocativi e coerenti, che vedono l’intensità mantrica che avevamo conosciuto con il debutto della band italiana su Rocket Recordings (UK), “Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin” (2017), espandersi verso uno splendore incandescente. Che si tratti dell’estasi profonda di “Lord Help Me Find The Way” (come se gli Spiritualized fossero catapultati nella Berlino degli anni ’70), del sogno minaccioso di “In Return”, o dell’aggressione psichica alla Suicide presente in “Sorcerer”, tutto è contraddistinto da un’audacia singolare nella gestione di una colorata tempesta di elettronica, tinta di jazz, atonalità e ganci vocali memorabili. Eppure, per tutto questo – e paradossalmente – “In the Silence Electric” è il disco più avventuroso e diretto di questa band misteriosa e ribelle.

Venerdì 25 ottobre

YONIC SOUTH
ticket 5€+d.p.

“Nati da una sega di John Dwyer alla guida di una Picasso, in cerca di un kebabbaro, strafatto di Twix e San Miguel.” La band è composta da membri dei Bee Bee Sea e dei Miss Chain & the Broken Heels. Ha messo su un disco sporco e r’n’r che nasce come un racconto da b-movie anni ‘50 ispirato dall’episodio vero dell’avvelenamento di massa di Point-Saint-Esprit.

Domenica 3 novembre

ACID MOTHERS TEMPLE and THE MELTING PARAISO U.F.O
ticket 8€+d.p.

La storica band di rock noise psichedelico Giapponese in attività da ben 24 anni, dopo il grande successo dello scorso tour invernale in Europa, Sud America ed U.S.A. finalmente arrivano anche in Italia!  Presenteranno il nuovo Album Paralyzed Brain uscito per l’italiana Offset Records con l’artwork di Cristian Scarolaregistrato nell’ Acid Mothers Temple, casa/tempio del famigerato chitarrista Makoto Kawabata ad Osaka in Giappone, uscito in versione CD in edizione limitata venduto esclusivamente ai live.

Line Up:
Kawabata Makoto: electric guitar, acoustic guitar, fretless bass, bouzouki, electric saz, sitar, synthesizer, electronics, tape, short wave, voice, speed guru
Higashi Hiroshi: synthesizer, noodle king
Tabata Mitsuru: electric guitar, guitar-synthesizer, acoustic 12 strings guitar, tape, voice, maratab
Satoshima Nani: drums, another dimension
S/T: bass (on track3), space & time

Venerdì 8 novembre

STUART BRAITHWAITE (from MOGWAI)
€ 15 prevendita / € 20 alla porta

Stuart Braithwaite è il leader, cantante e chitarrista della band che ha cambiato la storia del post rock mondiale: gli scozzesi MOGWAI. Cresciuto ascoltando The Cure, Joy Division, The Velvet Underground, la sua passione per la musica lo ha portato da sempre a sperimentare nuovi suoni e melodie. È proprio questa sperimentazione continua che lo ha consolidato negli anni, come uno degli artisti più poliedrici ed affascinanti del panorama musicale mondiale. Stuart ha iniziato giovanissimo a suonare in band dai nomi alquanto bizzarri. La sua prima, i Deadcat Motorbike, si sciolse nel 1995, e da lì a poco si sarebbero formati i Mogwai. Agli inizi degli anni 2000, Stuart ha incominciato anche a suonare in solo, “sfruttando” le pause dei Mogwai, per sperimentare questa nuova dimensione. Ne nacque così un minitour (acustico prima ed elettrico poi), che riscosse subito un inaspettato successo.
Una nuova dimensione solitaria sì, ma non per questo scevra di quei muri sonori che sono il marchio di fabbrica suo e dei Mogwai da sempre. Un po’ di ambient guitar noise, una dose di Elettronica, un po’ di sano vecchio songwriting. Il tutto mixato sapientemente dalle sue mani a dar vita ad un magmatico minimalismo. Il suo sarà un concerto intimo e rumoroso allo stesso tempo; voce, chitarra e pedaliera, un concerto nel quale Stuart proporrà brani inediti tratti dal suo nuovo repertorio oltre a brani firmati Mogwai.

Venerdì 15 novembre

RONIN
Ticket 6€

Dopo un paio d’anni di pausa Bruno Dorella torna sulla sua creatura Ronin, con una formazione tutta nuova con Nicola Manzan (Bologna Violenta ed ex membro di Baustelle, Teatro Degli Orrori), Roberto Villa (attivo anche come J.D. Hangover, membro di The Gang) Alessandro Vagnoni (anche lui membro di Bologna Violenta ed attivo con molti gruppi, tra cui i Bushi e Drovag) e un disco che cambia alcune coordinate, pur rimanendo nel solco della tradizione strumentale e cinematica della band. L’idea era quella di fare un album che avesse come riferimento la terra brulla anziché le distese (di deserto o di acque) a cui la musica dei Ronin viene spesso accostata. Qualcosa di meno languido e più crudo. E si è voluto sottolineare una certa vicinanza estetica con la musica classica.
‘Bruto Minore’ è composto da 8 brani originali e una cover, ‘Tuvan Internationale’ degli Hun-Huur-Tu. L’album è ispirato ad una Canzone di Giacomo Leopardi, in cui si immagina il monologo di Marco Giunio Bruto dopo la sconfitta di Filippi e l’assassinio di Giulio Cesare. La sconfitta (tema sempre caro all’immaginario dei Ronin), ha per l’uomo di valore un’ onorevole via d’uscita nel suicidio, visto come ultimo gesto per rimanere a testa alta di fronte all’insensibilità del Fato e della Natura verso le cose umane e verso i gesti di eroismo. A questo tema si aggiunge però l’effetto straniante che il nome Bruto Minore ha su di noi oggi, evocando anche concetti violenti e appunto brutali col nome Bruto, concetti invece “bassi”, quotidiani o di basso profilo nell’aggettivo Minore, che è infine anche un termine musicale piuttosto importante, soprattutto per i Ronin la cui produzione è per il 90% appunto in Minore.

Sabato 16 novembre

UFOMAMMUT – 20 years anniversary
ticket 10€+d.p.

“Heralded as one of the most cerebral and psychedelic audio/visual sensory experiences in the realms of the current extreme music scene, UFOMAMMUT has worked tirelessly for twenty years since their formation in 1999.”

Gli Ufomammut sono una band doom metal con influenze psichedeliche e stoner italiana originaria del Piemonte, composta da tre elementi. Il loro suono spazia tra differenti generi, sebbene abbia le sue radici nella psichedelia e nel metal più sludge. La caratteristica del loro stile è la caoticità dei suoni, l’utilizzo di suoni cupi ed effettati che rende difficile una precisa categorizzazione della loro musica.

Giovedì 28 novembre

HANNA WILLIAMS & THE AFFIRMATIONS
Ticket 15€ + dp

L’artista presenterà dal vivo il suo nuovo album, 50 Foot Woman (Record Kicks, 2019), in uscita in tutto il mondo il prossimo 18 ottobre. Questo disco è stato prodotto da Shawn Lee, musicista, produttore e polistrumentista americano che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Amy Winehouse, Lana Del Rey e Alicia Keys; registrato interamente in analogico agli Ata Studios di Leeds, tra atmosfere vintage soul, gospel e funk, l’album segna la maturità artistica del progetto catturando in maniera esemplare tutta la carica esplosiva della band. Forse non a caso Hannah, parlando del disco, afferma: «Non sono mai stata così orgogliosa di qualcosa in tutta la mia carriera come per questo album.»

Nel 2016, Late Nights & Heartbreak, title track del penultimo album di Hannah Williams & The Affirmations, è stata campionata da Jay-Z per 4:44, traccia che dà il titolo all’album del rapper statunitense, catapultando Hannah Williams sotto i riflettori di mezzo mondo. Un giorno Hannah risponde al telefono e dall’altra parte della cornetta c’è Jay-Z in persona: il suo album è finito nelle mani del produttore del rapper mentre cercava materiale su cui lavorare e da quel momento per Hannah niente è stato più come prima. Arrivano una candidatura ai Grammy Awards nella categoria Song of the Year e un tour mondiale senza sosta che vede la cantante e la sua band protagonisti, dal Blue Note di Tokyo, al Summer Stage Central Park di New York City, passando per il Toronto Jazz Festival e l’Eurosonic.