Paolo Rumiz: un’esperienza di incanto, bellezza e speranza

In occasione della XXXII edizione del Salone internazionale del libro di Torino, Paolo Rumiz racconta il suo viaggio nella grande bellezza della penisola italiana e alla scoperta della rinascita europea con il suo nuovo libro Il filo infinito (Feltrinelli).

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_di Federica Bassignana

Paolo Rumiz in piedi davanti al pubblico del Salone Internazionale del libro di Torino – perché «Un viaggiatore non può stare seduto, non mi vengono nemmeno i pensieri» – ha raccontato la sua cavalcata sulla linea di cresta appenninica nella folgorante percezione dell’unicità sublimata della penisola italiana.

Il filo infinito (Feltrinelli) è un viaggio nell’Europa di ieri e di oggi che nasce dal suo viaggio nella colonna vertebrale dell’Appennino. Nelle strade di Norcia, tra gli alberi in fiore, la brezza di aprile e le macerie della distruzione, Paolo Rumiz si imbatte in un simbolo di speranza: la statua di San Benedetto si erige intatta tra le rovine della devastazione del terremoto. «Cosa mi indicava quell’uomo? Quella notte non sono riuscito a dormire», dall’urgenza di questa domanda inizia il suo percorso sulle tracce dei discepoli del protettore d’Europa, visitando le loro abbazie dall’Atlantico al Danubio. Quei monaci sono testimoni di un’Europa che è, prima di tutto, uno spazio millenario di migrazioni. E ancora, l’Europa è un mito, un sogno che nasce nella mente di coloro che la desiderano.


Paolo Rumiz percepisce quel mondo e lo descrive, in ognuno dei cinque sensi. Odori, colori, suggestioni, sapori trapelano con grande forza evocativa nell’atmosfera di un luogo, l’Appennino, abituato a risorgere dalle sue ceneri. Così l’Europa, punto di arrivo per i popoli da sempre, saprà rispondere all’urgenza e alla necessità della ricostruzione? Bisognerà separarsi o unirsi? La risposta risiede nelle parole innocenti e di una semplicità disarmante del nipote dell’autore: «Ma perché mi fai questa domanda, nonno? – risponde stupito, come solo un bambino sa essere – bisogna stare insieme!».

Articolo legato all’ultima edizione del Salone del Libro di Torino, in sinergia con il blog del Circolo dei Lettori