“Hotel Pulp”, esordio letterario di Marco Ghilardi: alla scoperta delle nostre viscere

Quattordici racconti in solo volume pubblicato da Leucotea Edizioni. Una raccolta di ingressi in universi paralleli, disturbanti e surreali, abitati da figure imperfette e intrise di istinti atavici e illeciti.

_ di Roberta Scalise

Un mondo costituito da quattordici universi paralleli, ossia i racconti che compongono l’esordio letterario di Marco Ghilardi, “Hotel Pulp”, il quale si pone alla stregua di un mosaico di narrazioni disturbanti e surreali, abitate da personaggi inetti, stereotipati e irrimediabilmente imperfetti e dipinti mediante didascalie dai toni chirurgici e vividi.

Il testo, pubblicato recentemente da Leucotea Edizioni, si propone di accompagnare il lettore in un viaggio ipnotico, distopico e, a tratti, fantascientifico, le cui tappe assumono le sembianze di bar, uffici, negozi, infermerie, officine, cucine, incubi, stanze del nonsense, dell’attesa, del desiderio, del tempo, della vendetta, del suono e della morte. Luoghi, quindi, ansiogeni, privi di attendibili coordinate spaziali e temporali, introdotti ciascuno da evocative illustrazioni in bianco e nero e resi attraverso un linguaggio sboccato e diretto, in grado di dar voce a scenari e aspetti spesso beceri, disgustosi e illeciti.

«Hotel Pulp è un luogo infimo e arcano, dove prolificano e dimorano storie al limite del possibile. È una porta su un mondo assurdo che vale la pena di essere visitato almeno una volta nella vita».

I diversi scenari costellano le quattordici stanze di un hotel intriso di sangue, alcool, sesso e prospettive talvolta avveniristiche: le peculiarità precipue di storie attraenti ma, al contempo, aberranti, tali in quanto emblema di un amalgama di pensieri, azioni e desideri inconsci che trovano, tra le camere di questo edificio immaginario e sospeso, uno sfogo letterario dai contorni lucidi e spaventevoli.

 

Perché ciò che agita le nostre viscere, se capace di superare le barriere del conscio, può offrire scenari sorprendenti e ignoti.

«Non abbiate paura di oltrepassarne la soglia. Di scoprire le stanze di cui [Hotel Pulp] è composto. Potreste trovare qualcosa di sconvolgente, oppure qualcosa di molto affine a voi. La verità è nascosta dietro la sua copertina, che è anche il portale per questo viaggio. Avete abbastanza fegato per intraprenderlo?».