La moglie petulante e il sogno giapponese di Ivan Ferrara

Lo scorso novembre la casa editrice napoletana Barometz ha dato alle stampe La moglie petulante, rivisitazione ironica di un’antica fiaba giapponese che l’autore Ivan Ferrara ha adottato per il suo esordio.

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_di Lorenza Carannante

Quanto dista il Giappone dall’Italia? Due mondi così diversi eppure vicinissimi grazie ai sogni di un illustratore che, con col cuore rivolto ad oriente ma con i piedi ben saldi in Italia, è riuscito a coniugare le due cose nella sua prima pubblicazione. Curata da Barometz e intitolata La moglie petulante, quella di Ivan Ferrara è l’interpretazione ironica e contemporanea di un’antichissima fiaba giapponese. La particolarità di quest’opera non sta tanto nel contenuto, quanto nel contenitore: concepita come un leporello, infatti, la fiaba viene narrata secondo un dispiegarsi di pagine che possono essere lette da destra verso sinistra, fedelmente alla tradizione orientale, ma anche da sinistra verso destra, nel divenire di un gioco grafico senza eguali.

 

La trama è lineare e viene affrontata con un linguaggio semplice e immediato, accompagnato graficamente da una tavolozza di colori a tinte piatte ripresa dagli esempi dell’arte orientale. Una coppia di sposi, una suocera, edifici, profili, ma soprattutto il paesaggio in cui l’eterna presenza del monte Fuji aleggia gentile. Per un epilogo presentato in chiave ironica che porta il lettore a riflettere su tematiche come l’accettazione e il rispetto reciproco, partendo da un gesto quotidiano e assolutamente naturale. Al centro è quindi l’amore, sentimento che supera timidezze, complicazioni e diversità.

Fedele al gusto giapponese, l’autore sceglie una tavolozza di colori ridotta ma eloquente, graficamente accompagnata da pattern anch’essi provenienti dalla tradizione orientale. La linea è pulita e vivace, armoniosa, in equilibrio con la storia, di una delicatezza inedita, dalla quale traspare la totale dedizione dell’autore. Infine, la narrazione fluida e leggera si sposa perfettamente con la scelta editoriale del leporello, una sorta di eco del più antico – e delizioso – origami, anch’esso proveniente dalla tradizione giapponese.

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Emblematiche le parole di Vincenzo Filosa, che ne ha curato la prefazione:

Ivan personalizza e rinnova tecniche e stili dei grandi della storia dell’arte giapponese per illustrare un racconto popolare tramandato principalmente in Giappone e in Corea, e che propone un messaggio universale di rispetto e di comprensione reciproca. Una storia all’apparenza piccola, semplice come tutte le favole e le fiabe che anche in Italia si sono tramandate nei secoli…

Una storia che nasconde profondità narrative, tecniche e grafiche tutte da scoprire – aggiungiamo noi.