“Apprendista Bardo”: la favola medievale di Federico Leonardo Giampà

Un fantasy in salsa medievale, ben orchestrato da Giampà ed edito da Bookabook (interessante realtà editoriale legata al crowdfunding). 

Il successo planetario sviluppato attorno alla saga di Game of Thrones conferma – ancora una volta e se mai ce ne fosse davvero bisogno – che il genere fantasy non esaurirà mai la sua linfa creativa, alimentando culti e fanbase ora e sempre. Nel leggere il romanzo firmato da Giampà vengono in mente certe atmosfere del Trono di Spade, con le dovute differenze e proporzioni. In questo caso, l’attenzione è spostata dagli intrighi politici-sociali ai tormenti esistenziali. Il libro, infatti, si configura tanto come un viaggio on the road quanto come romanzo di formazione. L’obiettivo sotteso all’intera avventura sembra infatti richiamare l’antico adagio del “conoscere se stessi“, valido in tutte le epoche e a qualsiasi latitudine.

Il protagonista Raymond si muove tra luoghi reali (ben caratterizzata soprattutto la Francia) ed altri inventati (seppur abbastanza verosimili). Immancabili, fisiologicamente, i rimandi al ciclo di Re Artù, nell’economia di una storia che trova il suo punto di forza nella psicologia dei personaggi, nel chiaroscuro dei rapporti umani.

Raymond infatti si interfaccia con dei compagni di viaggio molto diversi tra loro e da ognuno proverà a trarre un insegnamento per se stesso: c’è il guerriero Ivano e il troll delle caverne Ric ma il più “tridimensionale” del lotto è forse la gazza Luc (che incontriamo nella sua veste animale, ma in precedenza era un valoroso bardo).

Giampà mescola il classico fantasy di stampo medievale con una certa epica cavalleresca, in una vicenda che ruota attorno al valore del coraggio e si arricchisce di dettagli “magici”.

La vera particolarità, forse, risiede nell’accento che l’autore pone sulla musica. Il tema musicale, come nella più orecchiabile delle canzoni romanze, diventa – un po’ a sorpresa, forse – un personaggio aggiunto nell’economia dell'”Apprendista Bardo”. Non ci stupiamo più di tanto, se pensiamo che l’autore nasce in terra calabra, notoriamente legata al culto di Orfeo… Resta invece un dubbio, legato al baldo Raymond, massimamente colpito dall’Arte dei menestrelli incontrarti lungo la via: riuscirà il nostro protagonista a trovare il proprio percorso di vita?