Pausa pranzo o cena da asporto: le romantiche vie del capoluogo piemontese danno spunti inesauribili. La zona più elegante del centro offre tajarin e canelé bordolesi fatti dalle mani di Mauro e Lucia. Am Pias è una caratteristica gastronomia che unisce le ricette francesi alla tradizione locale
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_di Giorgia Bollati
Un angolino di delizie, immerso nell’atmosfera sabauda della vecchia Torino. In via Mazzini, da una finestra socchiusa filtrano i delicati profumi di Francia. È Am Pias, una piccola gastronomia dal fascino discreto, che propone piatti della tradizione piemontese senza nascondere il suo animo di ispirazione francese.
Plin e tajarin ogni giorno, e poi grissini, salumi di Pralormo e formaggi sardi – a pensarci bene, in effetti, il Regno di Sardegna, modello culinario del laboratorio gastronomico, univa, a Francia e Piemonte, anche l’isola dei Nuraghi. Insieme alle proposte quotidiane, un calendario di eventi amplia l’offerta di sapori: rolata di coniglio il martedì, polpettine il mercoledì, gnocchi di patate il giovedì e alici fritte il venerdì. Ad accompagnare, i vini migliori scelti dagli chef e una vasta gamma di pastis per l’aperitivo. E a concludere canelé bordolesi dall’effetto ciliegia – uno tira l’altro -, tarte tatin e biscotti al cioccolato per i più golosi.
Lucia e Mauro hanno fatto gli informatici, a lungo, ma sono stati cuochi nell’animo, sempre. Dopo un master con cui hanno affinato le loro tecniche, cinque anni fa si sono lanciati in quest’avventura che prende il nome di Am Pias. E non hanno ancora smesso di innamorarsi di sughi e polpette tra quattro calorose mura. Un locale dove i tavoli sono pochi, i posti a sedere vicini, molto concentrati. Perché il cibo va vissuto in compagnia, il cibo accorcia le distanze e unisce gli animi.