Novità, riscoperte, rarità. La breve selezione letteraria – fatta pensando proprio al concetto di “outsiders” – privilegia le realtà maggiormente propense a stuzzicare l’interesse di un lettore onnivoro e curioso, magari desideroso di avventurarsi in qualche azzardo letterario…
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_di Alessio Moitre
Michel Pastoureau, Il Lupo, una storia culturale, Ponte alle grazie
Simbolo, paura, superstiziose, fascino, il continente europeo deve molto al lupo, che qualcosa ha sottratto per sua natura. Lo scrittore, intellettuale francese, traccia un percorso dietro all’immagine dell’animale che più di ogni altro ha racchiuso il senso di quelli che oggi, qualcuno, chiama Stati Uniti d’Europa e lo fa grazie alla saggezza e all’imprevedibilità di uno scrittore utile e di ragguardevole talento critico.
Lucia Berlin, Sera in Paradiso, Bollati Boringhieri
Alcuni lettori già la conoscono ma non è sbagliato affermare il dato della sua poca diffusione, soprattutto tra chi ama la letteratura al femminile. La parabola professionale, in vita, della scrittrice americana non è stata delle più serene, ora la morte, che l’ha colta nel 2004, permette giudizi ponderati o fuori dalla piaggeria. Giusto allora leggere un talento simile, in una serie di racconti che la casa editrice torinese ci fornisce in tutta la sua loro normale straordinarietà di vita.
Alessandro Boscarino, K2 – Storia della montagna Impossibile, Rizzoli Lizard
Più che un libro, un’opera imponente, realizzata nel corso del tempo, che srotolata prende la bellezza di dodici metri di superficie, con cartine, illustrazioni,mappe, definizioni. Un omaggio ad una montagna mitica, idolatrata e temuta e che per essere celebrata ha bisogno di un manufatto che assomiglia per la cura e la particolarità ad un elzeviro. Lavoro notevole, attrattiva forte anche per bibliofili incalliti.
Mirko Capozzoli, Gian Maria Volontè, Add
Di questi tempi non stupisce la ricerca inesauribile di punti di riferimento, ideologie in bocca a uomini e donne autorevoli. Volontè lo è stato: nel cinema, nella politica, nelle letteratura e nell’immaginario popolare e colto italiano. Un giusto libro ripercorre la vita e la carriera di un attore impegnato, rimpianto oltre la semplice banalità del ricordo attoriale.
Daniel Halevy, Degas Parla, Adelphi
Mi rivolgo ad amatori del pittore e a seguaci dell’arte financo curiosi. Questo testo, messo insieme dal signor Halevy nel 1960, ormai più che ottuagenario, riporta i dialoghi intercorsi tra il 1877 ed il 1897 in casa proprio degli Halevy tra Degas ed il giovane Daniel. Una testimonianza diretta, nel trascorrere del tempo, senza filtri, riportante il talento intellettuale di un personaggio come è stato Degas. Un gioiellino, senza dubbio.