Agenda del teatro torinese di gennaio

A gennaio un’umanità dalle mille sfumature nei teatri torinesi. 

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_di Elena Fassio

È passato il Natale, sono finiti i panettoni, i giochi di società, è passato il Capodanno, è passata l’Epifania che tutte le feste si porta via. Sono finite le vacanze e si torna alla routine invernale. Ma non è per niente finita invece la stagione teatrale torinese, che ha in serbo ancora tantissimi appuntamenti per tutti i gusti. OUTsiders ve li racconta con la tradizionale rubrica mensile per gli amanti del teatro, per chi vuole avvicinarsi a questo mondo ma non sa da dove partire, per il pubblico storico e per quello dei giovani.

Al teatro Carignano, dall’8 al 20 gennaio, la grande letteratura si fa teatro con l’adattamento del romanzo Il giocatore di Dostoevskij firmato da Vitaliano Trevisan. In una regia a cavallo tra passato e presente, il vizio per la roulette trova corrispondenza nell’attuale ossessione compulsiva per il videopoker. Nella originale riscrittura il protagonista de Aleksej Ivànovic e il suo autore, Fëdor Dostoevskij, sono la stessa persona. Nella fittizia città termale di Roulettemburg, tra dramma e commedia, amore e casinò, Aleksej/ Dostoevskij compie la sua parabola di “gambler” incallito (con i proventi del libro, come noto, l’autore pagò i suoi debiti di gioco). Il romanzo analizza la passione compulsiva per l’azzardo in tutte le sue forme, mettendo a fuoco le varie tipologie di giocatori, dai ricchi nobili europei ai poveretti che puntano, e perdono, tutti i loro averi.

Vitaliano Trevisan

Dal 22 al 27 invece il capolavoro di Victor Hugo I miserabili con la regia di Franco Però e l’adattamento di Luca Doninelli. Franco Branciaroli è il galeotto redento Jean Valjean in un racconto che tocca temi universali come la dignità, il dolore, la misericordia, la giustizia, il male, la redenzione. Con la strenua lotta per la sopravvivenza «dell’uomo che vive nei sotterranei più impenetrabili della società e non è quasi più un uomo», il romanzo parla anche all’epoca presente.

Al teatro Gobetti dall’8 al 20 La ballata di Johnny e Jill: Partendo dal mito della torre di Babele, Fausto Paravidino costruisce un grande progetto internazionale (coproduzione Stabile di Torino, Stabile del Friuli Venezia Giulia, Théâtre National de Marseille, Théâtre Liberté de Toulon, Gran Théâtre du Luxembourg) sulla storia di Abramo che mescola lingue – con sottotitoli – e linguaggi teatrali, culture, suggestioni e avventure. Dalla New York di Ellis Island a Ginevra e Tolone, la
Bibbia raccontata come una ballata dalla forte componente picaresca. Il tema del libro si attualizza in quello del viaggio, della migrazione, della patria perduta, dell’abbandono della propria cultura, dell’essere stranieri tra stranieri.

Dal 22 al 27 l’intenso e commovente teatro civile di Matilde e il tram per San Vittore. Con Maddalena Crippa, Debora Villa e Rossana Mola, va in scena la lotta antifascista attraverso la storia delle donne, madri, mogli, fidanzate, operaie, che videro i loro uomini deportati per rappresaglia in seguito agli scioperi del ’43 negli stabilimenti del milanese. «Fin dalle tragedie greche – ricorda il regista Renato Sarti – la voce delle donne è quella che meglio di ogni altra riesce a rievocare l’orrore della guerra, che sempre nuovo si ripete».

Alle Fonderie Limone di Moncalieri dal 15 al 27 approda la pluripremiata commedia scritta da Simon Stephens dal bestseller di Mark Haddon Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. Quando uscì, nel 2003, il romanzo conquistò i lettori di tutto il mondo con la storia di Christopher, ragazzino autistico che nel tentativo di condurre una indagine alla Sherlock Holmes, suo idolo, sul cane della vicina di casa morto ammazzato, si ritrova preso in un fitto intreccio che coinvolge la sua stessa famiglia.

Ricchissimo anche il cartellone del teatro Colosseo, che apre l’anno con il musical Mamma Mia! dal 15 al 20, a quasi dieci anni dal successo del film con Maryl Streep e le canzoni degli Abba, con un cast stellare: Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muniz, Sabrina Marciano, Elisabetta Tulli.

Il 24 e il 25 il fantastico spettacolo Ho perso il filo, di e con Angela Finocchiaro che gioca sul mito di Arianna nel labirinto del Minotauro per andare a raddrizzare qualche stereotipo con l’aiuto delle coreografie del talentuoso Hervé Koubi. Il 26 gennaio sale sul palco la comicità dissacrante di Giovanni Vernia, a cui seguirà, il 27, il concerto di Tiromancino.

Al teatro Piemonte Europa invece arriva Bulgakov: dall’8 al 13 al teatro Bellarte Cuore di Cane, il primo capitolo della trilogia Guarda come nevica: il professor Filip Filipovič Preobraženskij riceve nel suo ricco appartamento di Mosca tutti coloro che rifiutano la decadenza e la vecchiaia ed interviene sui loro corpi installando degli organi animali e donando loro la giovinezza, fino a quando un giorno sperimenta il processo contrario: impianta nel corpo di un cane randagio ipofisi e testicoli umani. Da questa operazione conseguono avventure rocambolesche e tragiche verità. Il 24
e il 25 invece al teatro Astra Il Maestro e Margherita, il meraviglioso romanzo dello scrittore russo che racconta l’arrivo di Satana a Mosca sotto mentite spoglie e le sue (poi non tanto) assurde conseguenze.

Al teatro Gioiello dall’11 al 20 gennaio Singles, la commedia di Rodolphe Sand che – dopo il successo ottenuto in Francia e in Belgio – racconta con pungente humor e sapiente ironia le tragicomiche avventure di un gruppo di amici in cerca del grande amore. Amici da anni e single da troppo, Giuliana, Antonio e Bruno, stanchi di ritrovarsi ai matrimoni dei loro ex, decidono di dare una svolta alla loro esistenza, tra equivoci e ménages a trois.

Dal 24 al 27 invece Notte di follia, di Antonio Zavatteri: al bar di una stazione un noto conduttore di televisivo beve per dimenticare e, brillo, importuna una cliente sotto gli occhi di un barista irriverente e dalla battuta pronta. Lei, da poco uscita di prigione, non si lascia mettere i piedi in testa e anzi risponde per le rime. Due persone agli antipodi, sole, accomunate dallo stesso segreto iniziano un dialogo divertente e serrato finché, man mano che la notte si fa più assurda, emerge il vero malessere che unisce queste due anime.

Antonio Zavatteri

Terminiamo la nostra panoramica con il teatro Alfieri, che ospiterà dall’8 al 13 Con tutto il cuore di Vincenzo Salemme che ha come protagonista il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono è quello di un feroce delinquente, Pasquale Mangiacarne, morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma le ultime volontà: che il proprio cuore continui a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà in dono possa vendicarlo.

Dal 18 al 20 infine Aggiungi un posto a tavola, la più celebre commedia musicale di Garinei e Giovannini, che narra le avventure di don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che riceve un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo diluvio universale.