[INTERVISTA] Che bello ballare male coi Camillas

I Camillas sono stati e sono una delle realtà più interessanti del pop italiano contemporaneo. Chiamatelo it-pop, chiamatelo indie 2, la musica dei Camillas vi farà battere i piedini da qui alla prossima estate. 


_di Mattia Nesto


Durante l’appena trascorsa estate vi abbiamo seguiti sui social, tra concerti improvvisati, musica casuale tra gli ombrelloni e improbabili viaggi sull’Appennino: ma insomma che estate è stata “l’estate Camillas”?

Un’estate senza paura, scivolata lungo ferrovie che ci hanno portato fino alla Svizzera, dove abbiamo suonato diverse volte, travolti dall’inaspettato di un popolo capace di andare più avanti delle braccia conserte e dell’ondeggiamento minimo. E poi avevamo il disco nuovo tra le mani, mattinate passate in studio a Fano con Alessandro Gobbi a sistemare, aggiustare, alzare i volumi, abbassare i volumi, sorridere, preoccuparsi e poi pluf! ecco che è uscito davvero.

Leggiamo dal comunicato stampa: “Un disco senza ballate. Un disco da ballare, anche male”. Questa frase l’abbiamo trovata particolarmente interessante, perché ci abbiamo sentito una specie di retrogusto punk in ciò, un po’ come quell’antico detto “anche se suoni male fregatene, l’importante è suonare”. È un po’ anche questo il senso dell’affermazione?

Può darsi. Forse però la frase ha più a che fare con l’attitudine estroflessa che ha questo album. Si butta addosso alle persone. Le spinge. Le accarezza, ma per farle smuovere. Fa il solletico. Urla nelle orecchie. E’ un disco che non troverà il suo valore nella misura in cui gli ascoltatori si riconosceranno nei testi e nelle atmosfere delle canzoni, ma nel movimento che riuscirà a provocare, nelle accensioni. Ascoltatori come candelotti di dinamite e non divanetti impregnati di amori sbagliati e difficoltà nel prendere decisioni.

Tante, anzi tantissime le collaborazioni. Questo ci fa capire che nell’ambiente musicale siete considerati dei “buoni compagni di ventura” e che sicuramente vi piace mettere insieme più menti e mani nel suonare. Come le avete scelte questi featuring?

Conosciamo tanti artisti stupefacenti e ci mescoliamo con loro più che possiamo. Per fare il disco abbiamo pensato a cosa immaginavamo di sentire, dentro alcune canzoni, e poi abbiamo contattato chi poteva trasformare quella fantasia in qualcosa di reale. Ed ecco allora Tony Pagliuca ed il suo moog fantasmagorico, la tromba fibrillante di Simone Marzocchi e la voce da sirena di Valeria Sturba. E frutto di collaborazione è anche “Miami Mike”, dove siamo con i The Faccions (e la canzone è anche sul loro ultimo album “Misano Brasile”). Ma anche il lavoro in studio, prima con Marco Sacca a Mestre e poi con Alessandro Gobbi a Fano, è stato condotto confrontando visioni delle canzoni e poi cercando di renderle attraverso il suono. Cose che si fanno insieme.

A proposito di collaborazioni: come si fa a passare da Tony Pagliuca de Le Orme ai Pop X di “Cattolica”, brano che avete riproposto in cover in questo disco?

Tra Tony Pagliuca e Pop X ci sono i giardinetti Kraftwerk e la terrazza Gioia. Si fa in un secondo. Scendi…saluti Enzo Carella che sorride e ti fa ciao con la mano…apri il portoncino dove leggi l’etichetta The Faccions…entri e ti siedi sulle ginocchia di qualcuno, al buio, e ascolti.

Nella famiglia de I Camillas si è aggiunto un nuovo componente: un bassista! È vero e, soprattutto, chi è?

E’ arrivato con noi Theodore Camillas! Non abbiamo molte informazioni su di lui. Sappiamo che è quello che fa per noi. Anzi. Venite ai concerti per vedere lui e capire se può essere quello che fa per voi. Può sempre servire un bassista in casa. Non ama gli ascensori però.

Dove potremo andare a sentirvi in giro per l’Italia e ballare, ma ballare male sul serio assieme a voi?

Da novembre saremo in giro a suonare: si inizia a Lugano, il 13 ottobre e con balzo atletico a Pesaro il 18 ottobre. Poi all’Argo di Marghera il 3 novembre. Poi il Mattatoio di Carpi il 9 novembre e poi Ravenna, Pordenone, Milano, Cuneo, Bologna…Ed a proposito di buone compagnie, in alcune date saremo insieme ai mirabolanti Scudetto di Alessandro Fiori e Gioacchino Turù. E talvolta anche gli Uccelli (Turù + PopX). Ed a Lugano anche Bella Venetiae. Saranno belle serate, di festa e sangue.