Qual è la strada giusta da percorrere per conoscersi davvero? Se basti o no il tempo di un viaggio provano a raccontarcelo le due giovani protagoniste della Graphic Novel di Alice Milani e Silvia Rocchi, pubblicato dalla Eris Edizioni nel 2016 e presentato durante l’ultima edizione del Treviso Book Festival.
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_di Lorenza Carannante
Di “Tumulto” di Alice Milani e Silvia Rocchi innanzitutto colpisce la copertina: una cartolina semplice dai colori pastellati (ma anche graffiati) che mostra un paesaggio di montagna, tranquillo, cavalcato da due figure di spalle, in piedi accanto ad una motocicletta, altro elemento imprescindibile della storia. Sfogliando le primissime pagine, poi, non se ne potrà più fare a meno e bisognerà arrivare fino alla fine senza mai mettere in pausa.
Il motivo è molto semplice: è abbastanza raro trovare un Graphic Novel in cui tavole e testi vadano così di pari passo, come se le une non potessero prescindere dagli altri. E forse questo non sarebbe potuto accadere se non ci fosse stata affinità tra le due autrici già conosciute nel settore indipendente, che hanno lavorato per mesi a quattro mani, entrambe curando sia i disegni che i testi. E non sorprende, forse, che le protagoniste abbiano qualcosa di loro, esteticamente.
Due ragazze, amiche da una vita, condividono un passato punk fatto di concerti e serate. Entrambe componenti della band Tumulto, non a caso, hanno suonato in giro per anni. Nel tempo, però, le cose vanno dissolvendosi e scemando, e anche le passioni vengono messe da parte per dare spazio all’età adulta. Nonostante questo però è come se parte di loro fosse rimasta legata e quasi debitrice a quel periodo, quindi decidono di partire dandosi come meta la Ex Jugoslavia e, più in particolare, il fiume Drina, di particolare ispirazione nella loro poetica.
Staccarsi fisicamente dalla provincia italiana sarà quindi obiettivo di entrambe le protagoniste: l’una desidera allontanarsi fisicamente e mentalmente da una storia d’amore finita male, l’altra vuole in qualche modo scongiurare il suo passato cantando una sua canzone scritta sulla Drina. Il tutto a bordo di una Yamaha Virago. La ricerca della serenità è il filo conduttore di tutto l’albo, intervallata da digressioni musicali che fanno da collante per l’intera storia.
Le due protagoniste s’imbattono in un viaggio che è un’avventura on the road ma anche un percorso interiore di speranza e liberazione.
Le autrici, entrambe classe ‘86, erano già conosciute nell’ambiente dell’indipendente. Qui le riconosciamo per uno stile sporco in cui i colori graffiano e i paesaggi come le silhouettes sembrano potersi staccare dalle tavole, letteralmente. L’utilizzo dei pastelli misto ad altre tecniche come l’acquerello e la tempera per i neri più densi è molto coraggioso e interessante al contempo, quasi raro da trovare nell’ambito del fumetto. I loro sono tratti che ricordano vagamente le illustrazioni per l’infanzia ma con un evidente riferimento che va al di là dell’immediatezza dei libri per bambini.
Le tavole di Alice Milani e Silvia Rocchi è come se nascondessero sempre qualcosa, non sono mai chiarissime nonostante la freschezza del linguaggio, e forse questo “lato oscuro” è dato proprio dal tratto quasi grezzo utilizzato anche per la creazione dei baloons. Uno stile già diffuso in Francia, capitale indiscussa dei coloristi, e che ci ricorda anche Federico Manzone col suo “L’ultimo paese”, ma anche “Cani selvaggi” di Amanda Vähämäki, autrice finlandese. Nel caso di “Tumulto”, comunque, una tecnica assolutamente adatta ad esprimere l’incertezza delle due protagoniste e la totale voglia di libertà.