Il racconto del live bolognese del dj e produttore sloveno trapiantato negli States ed esploso in tutto il mondo.
Dj Gramatik per me ha rappresentato un fenomeno tipicamente contemporaneo, al di là della musica, e ora cerco di spiegarvi perché. Durante il concerto di Sabato 21 Novembre al Link di Bologna, per curiosità ho fatto la stessa domanda a diverse persone. Sconosciuti, amici generici, amici musicisti, sconosciuti musicisti, e anche a qualche personaggio dello staff. “Quando è stata la prima volta che hai ascoltato Dj Gramatik?”
A parte qualche ragazzino pieno di voglia di dimostrare di essere il più cool in un mondo ormai fin troppo cool, la risposta è sempre stata la stessa: “Quasi per caso, tra le proposte di youtube”. Basta ascoltare qualcosa che incroci hip hop, reggae, ambient e che sia glitch quanto basta per vedersi comparire tra gli album consigliati un volume a caso di “Street Bangerz”
Abile mossa commerciale o sapiente combinazione di suoni da mandare in cortocircuito gli algoritmi di Youtube? Aspettavo da tempo l’esibizione del dj sloveno, in Italia con l’Epigram World Tour, con l’idea di soddisfare forse più il cuore che le orecchie. Come tante persone che conosco, mi sono fatto cullare dai sapienti mix proposti in album/colonne sonore, dai già citati Street Bangerz fino ad arrivare all’ultimo Coffee Shop Selection. Le pulizie di casa, notti insonni di postproduzione, un aperitivo semigalante con cui far colpo sulla ragazza conosciuta in biblioteca.
Più cattiva del pop, ma mai troppo impegnativa, con un nonsoché di malinconico, ma mai smielata la musica muta senza voce di Gramatik può andare un pò bene per tutt* (tutto, tutte, tutti) Anche la totale mancanza della parola (se non quella glitchata, ripresa, assimilata, digerita da librerie sonore di mostri sacri che sono sacri un pò per ognuno di noi) sembra voler sottolineare la costante ricerca del presobenismo imperante su youtube e nei nostri live.
Jasarevic di gavetta se n’è fatta parecchia e probabilmente deve avere delle orecchie enormi per tutta la musica che si è ascoltato in 30 anni di vita. E lo show presentato al Link ne è stata una prova. La gavetta si percepisce anche nello spettacolo, un’alchimia di professionalità efficace e di impatto,
Si sente dalla pulizia dei suoni, percebile sia in sede di produzione che durante il live Si ascolta nella musica, eterogenea, scomposta, contaminata e dunque “taggabilissima”. Ecco quindi forse svelato l’arcano: immaginatevi un album di Gramatik caricato sul tubo, e l’operazione di assegnazione dei tags operato dal responsabile social di turno. Quanti tag potete immaginarvi? Immaginatene quanti più ne potete, tanto potete scommetterci prima o poi anche a voi, qualunque cosa ascoltiate su youtube, prima o poi comparirà la scritta video consigliati per te: Beatz & Pieces Vol.1
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