Il 9 dicembre inaugura il nuovo negozio Caffarel nella rilassante ed elegante via Carlo Alberto: pronti ad addentrarvi nel tempio sabaudo del Gianduiotto?
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_di Giorgia Bollati
Secoli di arte cioccolatiera, stirpi di mastri cioccolatai, ricette segrete e ricette di famiglia, storie di laboratori e di ingredienti: le valli sabaude echeggiano delle più o meno antiche vicende legate alle fave di cacao in tutte le sue forme. Era il 1826 quando Monsieur Pier Paul Caffarel fondò la sua impresa, rilevando una conceria nella zona di Porta Susa, per poi creare il primo Gianduiotto, ancora oggi stella della sua produzione, nel 1865, unendo il suo prestigioso cioccolato a un’altra eccellenza del territorio piemontese: la nocciola. Un escamotage trovato per sfuggire, in parte, ai dazi imposti dal governo bonapartiano, che aveva tassato proprio questo piccolo e lussuoso piacere, che in Piemonte era tanto in voga: diminuendo la percentuale di cacao nei loro prodotti, sarebbe diminuito anche l’importo dell’imposta dovuta ai francesi, e quale ingrediente avrebbero potuto scegliere per esaltare i sapori del cioccolato e unirsi armonicamente a esso se non la nocciola? Dopo più di 150 anni, il cioccolato Gianduia viene ancora prodotto con le stesse tecniche, che lo rendono denso e vellutato.
Oggi Caffarel si pone un altro piccolo ma grande obiettivo, presentandosi al pubblico del centro con un nuovo negozio in via Carlo Alberto 12, pronto ad addolcire queste fredde giornate pre natalizie. Dopo una settimana di apertura, il negozio inaugura il 9 dicembre, aprendo le sue porte al grande pubblico con leccornie e dolcezze da sogno. Due sale di puro godimento, dai gianduiotti alle fontane di cioccolato gianduia, o ancora a distese di cioccolato dai mille aromi diversi di cui si può comprare una tavoletta a peso, a brioches farcite sul momento di crema gianduia e, in estate, al gelato mantecato continuamente dalla macchina mantecatrice. Nel caotico turbinio del centro, è apparso un nuovo angolino di pace e dolcezza, un rifugio dove dedicare un momento a se stessi e al proprio piacere e lasciarsi ammaliare dall’arte senza tempo del fare cioccolato.