Gin Rivo: il nettare alcolico prodotto in modo artigianale sul Lago di Como

Marco Rivolta presenta la sua creatura, il gin artigianali Rivo, prodotto sul lago di Como, in particolare da una zona chiamata pittorescamente “ Gli zoccoli del diavolo”. Un orgoglio tutto italiano.


_di Marco Patrito

Arrivo in anticipo di una buona mezz’ora pensando di essere già in ritardo. Ad aspettarmi solamente uno dei camerieri che sta portando a termine le pulizie prima della riapertura serale e Alex De Franco, Bartender dell’osteria Syslak, organizzatore di questo evento per pochi eletti e Bartender per Absolute Symposium @C2C.

Alex mi fa mettere comodo al bancone. Mi sento osservato: da diverse angolazioni Jimi Hendrix, Alain Ducasse, Totò, Massimo Bottura e un paio di altri pesi massimi della cultura musicale ed enogastronomica mondiale mi osservano placidi dal loro mondo a due dimensioni, a volte tristemente in bianco e nero altre psichedelicamente colorate, come nel caso del re della chitarra. Insomma, avevamo un discreto numero di numi tutelari a vegliare su di noi, e la cosa ammetto che fosse piuttosto rassicurante.

«Il Rivo unisce i chiaroscuri mediterranei
ai gusti più rotondi e decisi delle montagne»

Nell’atmosfera intima ed elegante, con luci e musica soffusa, irrompe Marco Rivolta. Sorriso solare, modi gentili e il fiatone di chi ha cercato di orientarsi in una città sconosciuta per arrivare in tempo ad un appuntamento.

Dopo il classico giro di presentazioni, Marco inizia a parlare del suo progetto. Tutto inizia ovviamente dalla fucina della passione che unisce lui e la madre: quella per la botanica e per i distillati. Il gin Rivo nasce dalla raccolta, macerazione, distillazione e assemblaggio di 12 botanicals tutte quante orgogliosamente italiane.

Le erbe provengono dai prati intorno al lago di Como, in particolare da una zona chiamata pittorescamente “ Gli zoccoli del diavolo”. Il folklore vuole che le streghe del bergamasco venissero qua a cogliere gli ingredienti per le loro pozioni e i riti.

A Marco sta a cuore questo ponte ideale con la tradizione popolare, come anche il legame con la sua terra, e non manca di farcelo notare rivolgendo l’attenzione alla raffinata etichetta che distingue il pack.

I motivi geometrici intorno al nome rimandano a quel passato esoterico di cui si è già parlato, ma anche ai monti e alle acque del lago. Fanno capolino 12 stelline, simbolo delle botanicals impiegate, mentre nella parte più bassa campeggia una scritta che recita “ foraged gin”, dove foraging sta per raccolta manuale delle erbe.

Il Rivo è un gin di carattere, fresco ma con note floreali citriche. In bocca a colpire in un primo momento è un sapore terroso e speziato, che però lascia ben presto spazio ad un’aroma balsamico. A fare da padroni nel palato sono il ginepro, il cardamomo, il coriandolo, per poi arrivare alla melissa, la pimpinella e la santoreggia.

Insomma, il Rivo unisce i chiaroscuri mediterranei ai gusti più rotondi e decisi delle montagne, una contraddizione che proviamo in numerose varianti, dal classico Gin Tonic, impreziosito dall’utilizzo di tonica J.Gasco Dry Bitter azzurra e scorza d’arancia, ad un negroni aromatico, preparato con vermouth rosso delle cantine Contratto e bitter della piccola azienda Argalà.

Il gin Rivo ha una tiratura che si limita ad un migliaio di bottiglie l’anno. Nota amara forse, ma che si stempera come il suo sapore complesso, se ci ricordiamo che dietro a quell’etichetta non c’è la forza di un’industria, ma la passione per le cose fatte ancora a mano, con cura e lentezza da chi la terra la vive, la valorizza e la distilla in una piccola gemma alcolica.