I lavori di Lisette Model sono in mostra gratuitamente a Torino presso PHOS – Centro Polifunzionale per la fotografia e le arti visive: una suggestiva panoramica dei momenti più significativi dell’artista dagli esordi fino al momento in cui smise di stampare i negativi delle sue foto, ma mai di fotografare.
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_di Miriam Corona
L’imperfezione è la materia prima di una fotografia. Non è uno studio, non è composizione, non è equilibrio. E’ la forma ultima dell’essenza della vita e della sua espressione più pura. Questa è la chiave di lettura dei lavori di Lisette Model, fotografa di origine austriaca famosa soprattutto per gli scatti alla Promenade des Anglais di Nizza e, più tardi, della scena newyorkese.
Si avvicina alla fotografia dapprima affascinata dalla tecnica e dai processi della camera oscura, fino a cimentarsi nella street photography proprio a Nizza, stile che le apparterrà per tutta la sua carriera. Lì realizza i numerosi ritratti degli spensierati e agiati personaggi in villeggiatura estiva, catturati mentre fumavano una sigaretta sul lungomare o prendevano il sole in pose sgraziate.
Verso la fine degli anni ’30 si trasferisce col marito a New York dove inizia a dedicarsi alla fotografia di moda, pubblicando editoriali su riviste di spessore come Harper’s Bazaar e Look. Sempre più attirata dalla frenesia e dall’energia della città, Model realizza una serie di fotografie questa volta dedicata alle persone ordinarie e ai loro regolari stili di vita. “Running legs” è dedicata a questo concetto di continuo movimento e cambiamento, visti nei piedi e nelle gambe di coloro che per stare al passo con la città non si fermano mai, a illustrare la frenesia violenta quanto elegante di New York.
La serie “Reflections” interpreta il rapporto tra gli abitanti della città e la città in senso strutturale e fisico, catturandoli come ombre che si fondono nelle vetrine dei negozi e degli edifici, conferendo a questi ultimi un’anima che non è altro che quella delle persone che gli passano accanto e dentro. E’ così che Model esprime l’dea della superficie come mezzo per capire e osservare il mondo che la circonda, traducendo la facciata esterna delle cose nell’elemento per capire cosa c’è dentro.
Riprendendo lo stile elaborato a Nizza, cattura i momenti della vita spensierata sulle spiagge di Coney Island dove realizza il suo scatto più famoso, “La bagnante di Coney Island”, il cui soggetto è una donna in evidente sovrappeso che posa in modo grossolano eppure naturale di fronte all’obiettivo. Lo scatto rimane uno dei più significativi dell’epoca, nella quale la filosofia di fondo era la morale e il buon costume, molto distante dalla satira sociale che Model intendeva realizzare.
I contrasti profondi e il dinamismo delle sue foto rimarranno nella storia influenzando fortemente la street photography degli anni successivi, a partire dalla sua allieva più famosa Diane Arbus fino a Larry Fink e Eva Rubenstein. La Arbus sarà sempre debitrice alla Model per i suoi insegnamenti, che secondo il marito avrebbe imparato a fotografare in sole tre sessioni di lezioni grazie alla profonda intesa tra le due.