[INTERVISTA] L’era dell’Indiesagio

Esegesi di una realtà virtuale mai tanto concreta: 30.000 utenti già al terzo raduno “nel mondo relae”. Andiamo alla scoperta di passato, presente e futuro di una delle pagine Facebook che ha “spaccato l’Internet”.

_di Mattia Nesto

Forse molti di voi l’hanno notata perché appare sulla bacheca di qualche vostro amico oppure ne siete diventati fan da tempi non sospetti: insomma è fuori discussione come la pagina FacebookIndesagioe il suo relativo gruppo social “Diesagiowave sia, almeno da un anno buono a questa parte, una delle pagine più seguite e riconosciute del cosiddetto “indie” italiano. Però definire tale pagina come una semplice pagine è un po’ riduttivo, non tanto perché può contare su una community di quasi 30.000 utenti, ma anche e soprattutto perché organizza in maniera costante raduni: insomma dal virtuale al reale.

E proprio in questo sabato 18 marzo ci sarà il terzo raduno di Indiesagio, il “raduno 3.0” che si terrà all’Ottobit Art Lab di Montelupo Fiorentino. Per saperne di più su questo fenomeno sociale interessantissimo abbiamo raggiunto al telefono Davide Pisa e Matteo Mirenda che, assieme a David Colangelisono i principali organizzatori e gestori della pagina.

© Oleg Mastylo

Siamo arrivati così al terzo raduno della pagina: ma come è nato questo 3.0? Quanto è stato difficile organizzarlo? E quante aspettative avete in merito?

“L’idea di ritrovarsi come membri di “Indiesagio/Diesagiowaveè nata grosso modo nella primavera dello scorso, giusto in tempo per il MiAmi 2016. Al tempo la pagina contata circa 3000-3500 utenti attivi e all’Idroscalo ci siamo ritrovati in una cinquantina. La cosa è andata benissimo, ci siamo molto divertiti e – tra il live di Tommaso Paradiso che rifaceva “Bollicine” di Vasco Rossi e il concerto dei Pop_X, l’esibizione di Calcutta, quella dei Cani, senza dimenticare lo show dei Gazebo Penguins  abbiamo avuto subita la netta impressione, e un po’ la segreta speranza, che quello non sarebbe stato il nostro ultimo raduno. Allora è iniziata una specie di rincorsa nel volersi rivedere. Quindi è nato il secondo raduno, quello di Napoli, quando la pagina contava circa 8.000 iscritti. È stata una serata pazzesca quella lì, con i Botanici che hanno suonato il loro primo demo intitolato “demo in ciabatte”, i Gomma che ai tempi avevano rilasciato solamente “Aprile” e “Sottovuoto”, poi il dj set di Talpa, producer di Caserta tanto giovane quanto bravo.
Subito dopo appunto è nata la volontà di organizzare il 3.0, questa volta strutturandolo come una vera e propria serata nostra, cioè invitando le band che ci piacciono e delineando il tutto secondo i nostri gusti. Ecco perché non potevamo non invitare Asia Ghergo che praticamente è cresciuta con noi e, ovviamente, Giorgio Poi che consideriamo, almeno negli ultimi mesi, il migliore artista in circolazione, soprattutto per l’estrema qualità artistica delle sue canzoni, del suo approccio alla musica e conoscenza, diciamo così, della materia. Poi ci sarà anche il progetto de Il Mago, ancora un’identità misteriosa ma che siamo convinti sarà una vera e propria ventata di freschezze nell’indie italiano. Però per fare tutto questo avevamo bisogno di strutturaci, si insomma di organizzarci meglio ed ecco allora l’idea del crowdfunding per finanziare il tutto.
La risposta è stata clamorosa, non soltanto abbiamo raggiunto lo scorso lunedì il risultato ma lo abbiamo anche superato, coprendo tutti i costi vivi della cosa. 115 donazioni per più di 300 partecipanti confermati più altre centinai di persone che si sono detti, via
Facebook, interessate all’evento.”

Pic di Davide Nelson Pace‎, da Diesagiowave

E tra l’altro Indiesagio è davvero un movimento nazionale, passatemi la parola: i membri infatti vengono da tutta Italia.

“Sì guarda questa è una cosa bellissima nel senso che per davvero è una comunità nazionale, perché le ragazze e i ragazzi di Indiesagio/Diesagiowave sono del nord, del centro e del sud e per questo motivo i raduni sono itineranti, di modo che tutti abbiano la possibilità, più o meno agevolmente, di partecipare. Un’altra cosa che ci piace ricordare è come tramite la pagina si sono intessute amicizie durature, veri e propri rapporti di qualsiasi tipo e tutti quanti hanno la possibilità di, ad esempio partendo da Roma, chiedere se qualcuno li possa ospitare a Bologna perché vogliono seguire un concerto al Covo. Questa dinamica da couchsurfing crediamo sia una realtà bellissima da raccontare e si ha modo così, con pochi soldi in fondo, di girare l’Italia mossi da quasi un’ansia di socialità per la quale i concerti diventano a volte solo una colonna sonora dozzinale.

E’ successo veramente.

Ecco appunto ma qual è la musica che piace ad Indiesagio o meglio, come e perché è nata la pagina?

“Beh è nata il 22 novembre 2014 dall’idea di Davide Pisa, un’idea semplice. Ovvero in quel momento il fenomeno indie non era ancora sulla bocca di tutti come è da un anno e mezzo a questa parte e, partendo grosso modo dalla fan-base de Lo Stato Sociale, ci si era accorti di come nessuno, almeno all’epoca, avesse pensato di realizzare dei meme e di fare un po’ di ironia su quell’universo lì. La cosa è partita e la pagina per qualche mese ha vivacchiato. Poi è entrato nel gioco Matteo e la pagina è esplosa: ora come abbiamo detto prima siamo una comunità di gente che non ha tutte lo stesso gusto ma dove tutte hanno voglia di confrontarsi, di mettersi in discussione e di intrecciare conversazioni costruttive e divertenti. È un passatempo certo ma crediamo di ottima qualità, qualcosa di molto dinamico ma non soltanto di virtuale, anche di molto concreto come appunto nei raduni.”

Ma la scena indie come sta? Quali sono oggi le cose che vanno di moda?

“Ma negli ultimi tempi notiamo come un certo pop che magari solo tre anni fa sarebbe osteggiato senza se e senza ma è ora abbracciato da praticamente chiunque. E questa è da un lato una cosa positiva perché sicuramente ha fatto smuovere le acque però da un po’ di tempo si è ritornati a ristagnare. In Indiesagio/Diesagiowave la maggior parte degli utenti legge e segue riviste, siti e fanzine musicali e quindi ci informiamo e siamo sul pezzo però ci piace andare controcorrente e tentare, leggasi Il Mago, di, perché no, tracciare la linea! Dal canto nostro, si fa il possibile per rintracciare le nuove tendenze della scena musicale italiana, quelle che seguiranno “l’anno del pop”. Magari il cantautorato commisto alla dance music? La scelta de Il Mago è stata fatta sulla base di questa scommessa.”

Che raduno 3.0 sarà?

“Ma sarà una grandissima festa che sicuramente porteremo nel cuore ma non, citando il grande Cosmo, “l’ultima festa”. Stiamo già organizzando il raduno 4.0 che magari potrebbe essere su più giorni, magari sotto forma di simil-vacanze estive e già pensiamo ad un “incontro”, permettici il termine, al prossimo MiAmi. Ci sono tante idee e tante belle persone che si conoscono praticamente partendo da zero: se la musica è un grande mezzo di comunicazione, allora non ci resta che comunicare sia nel virtuale che nel reale.”

Uno smems di Thomas Michelini, da Diesagiowave

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