Manchester by the sea: superare l’inverno della vita

Un film sulla capacità di ognuno di noi di fare la cosa giusta, anche quando ci sembra che la nostra vita sia priva di significato.

_di Matteo Billia

Lee Chandler vive in un seminterrato, tormentato da un tragico passato, quando riceve la notizia della morte di suo fratello Joe. Torna così nella sua cittadina di origine, dove oltre ad occuparsi delle pratiche per la sepoltura, si deve occupare del nipote minorenne Patrick, figlio del defunto.

Alla sua terza opera come regista, Kenneth Lonergan ci regala un film profondo ed equilibrato, la cui struttura si apprezza gradualmente attraverso salti temporali elegantemente connessi. Candidato a sei premi Oscar (tre dei quali dedicati agli straordinari Chasey Affleck, Lucas Hedges e Michelle Williams), viene mostrato in anteprima al Sundance Festival, ricevendo successivamente diverse nomine e riconoscimenti ai più svariati eventi Statunitensi e Inglesi, indipendenti e non.

«Un film sulla capacità di trovare uno spiraglio di luce anche quando ci sembra che la nostra vita sia priva di significato»

Manchester by the sea è un “lunghissimo scioglimento”, un bellissimo film di accettazione, nel quale, nonostante il tema tragico, tutto è volto a un nuovo inizio. Un film privo di moralismi e mai di parte, dal quale emerge un ritratto realistico della società, nel quale ogni apparizione ha un suo ruolo e conferisce un significato esaustivo alla vicenda.

La narrazione è estremamente fluida, corroborando quell’equilibrio psicologico – interpretativo con cui vengono affrontati i contenuti. Il tutto è condito con una fotografia di rara bellezza che immortala la fredda atmosfera di Manchester, perfettamente coerente con la freddezza emotiva dei suoi abitanti.

Bella e riuscita la descrizione della convivenza tra le due generazioni (quella dello zio e quella del ragazzo), con i loro contrasti e le loro esigenze, senza mai essere di parte ed offrire un punto di vista privilegiato. Si tratta di uno spaccato di vita che sa conferire dignità agli errori e alle emozioni di una vita privata che appartiene a tutti noi. E’ un film catartico, una tragedia contemporanea, raccontata con l’equilibrio e l’oggettività di un analista.

Un film sulla capacità di trovare uno spiraglio di luce anche nei momenti più drammatici, e sulla capacità di ognuno di noi di fare la cosa giusta, anche quando ci sembra che la nostra vita sia priva di significato. Una vita che, testarda, chiede di essere vissuta.