Un tranquillo mercoledì di stage diving con i The Saddest Landscape

Mercoledì 11 gennaio Krampus MGMT & Retailing e NoReason Booking sono riusciti nell’impresa di portare in Italia il tour di addio della band culto della scena screamo degli anni 2000, accompagnata nel suo giro europeo dagli inglesi Svalbard.

di Luca Cescon – Al Ligera di Milano la serata inizia puntuale alle 21.30 con i Bordo, giovane band locale che si sta ritagliando piano piano un po’ di spazio nella già intasata nuova scena emo/punk rock italiana. I cinque portano sul palco un mix di American Football, Gazebo Penguins e Basement mai fine a sé stesso. Tre chitarre in scena, con testi in italiano e un live set che inizia a riscaldare un po’ l’ambiente per le band di punta della serata.

Dopo un breve cambio palco, è il turno degli inglesi Svalbard. La band ha subito una serie di variazioni dovute dall’assenza della cantante e chitarrista Serena, prendendo quindi tra le sue fila Mark dei Group of Man alla chitarra e Nicolas dei The Tidal Sleep alla voce. Il risultato non cambia di molto, perché gli Svalbard riescono a confermarsi come una delle più interessanti band europee, grazie all’unione di sonorità melodic hardcore, post-rock e black metal.Perspective” e “Disparity” ovviamente i brani migliori della scaletta, veri emblemi di adrenalina e emotività.

Guarda qui la gallery fotografica della serata firmata Jessica Tee

Con l’avvicinarsi del live dei The Saddest Landscape la sala si riempie ulteriormente (per essere un mercoledì sera il risultato è stato molto positivo in termini di pubblico) e ci si inizia ad accalcare sotto al palco. La band ha scelto di celebrare i 15 anni di attività con una serie di concerti in giro per il Vecchio Continente, come ultima prova di forza per un gruppo che si è fatto spazio nei cuori degli ascoltatori di quello screamo/melodic hardcore tecnico e immediato mai uscito a livello mainstream, ma punta di diamante della scena underground.

Nonostante i tanti anni passati, i quattro statunitensi sono riusciti a buttare fuori un album gigante (“Darkness Forgives”) e a fare scuola di genere ancora una volta. Infatti il loro concerto è un pugno in pieno viso, soprattutto grazie alla performance quasi teatrale del cantante-chitarrista Andy Maddox, vero punto di forza dei The Saddest Landscape. Per non far mancare il suo aiuto, il pubblico non lascia un attimo di fiato alla band, tra crowdsurfing e pogo selvaggio. Un mercoledì da leoni.