WEAK riconferma la propria presenza attiva nel panorama musicale etneo per una terza stagione che aggiunge gradini all’evoluzione in crescita delineata finora.
Partirà venerdì 21 ottobre il primo di una triade di appuntamenti – uno al mese – già annunciati per il 2016, all’insegna di tinte oscure ed esistenzialiste fluttuanti tra elettronica e shoegaze.
Ad aprire la stagione sarà l’audio-visual performance di L I M, il nuovo progetto elettronico di Sofia Gallotti, già Iori’s Eyes, al Barbara; l’11 novembre sul palco un altro esordio, quello di Alice Bisi in arte Birthh e infine il 16 dicembre toccherà al duo britannico KVB chiudere la programmazione del 2016, con uno shoegaze darkeggiante che viaggia su binari elettronici.
Abbiamo chiesto ai ragazzi della crew di raccontarci progettualità e visioni di questa stagione alle porte.
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Eccoci arrivati al terzo capitolo della rassegna catanese. Quali saranno le novità – e i punti fermi – di questa nuova stagione?
“Bentornati a voi che ci seguite con così tanta passione e interesse!
Weak è un progetto in continua evoluzione, tutti i componenti della crew riversano giornalmente idee, proposte e ispirazioni. Sicuramente abbiamo deciso di dare un impatto e una continuità estetica riconoscibile, unica e diversa per l’intera stagione. Il punto fermo sicuramente è l’attenzione agli artisti selezionati e la cura nel proporli al pubblico. Le novità sono la/le location nuove che con il nostro viaggio vogliamo scoprire e riscoprire.”
In questi anni la vostra crew ha fatto un massivo lavoro di rete, supportando e trovando supporto dalle realtà organizzative musicali del territorio (penso all’Ypsigrock e a Zanne l’anno scorso, fra le altre) e non solo, penso al Club to Club di Torino, con cui avete organizzato l’Absolute Night, a giugno scorso. Quali ritenete siano stati i frutti più maturi raccolti da questi scambi per la vostra “vision”?
“Quasi senza accorgercene in questi anni, dall’inizio della nostra avventura, il nome di Weak è finito sulla bocca di appassionati, artisti ed esperti del settore di tutta Italia, nonché di organizzatori di eventi e agenzie booking nazionali e internazionali. Questo per noi è un grandissimo risultato ma soprattutto è inaspettato. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana scoprivamo di essere conosciuti da gente che noi non conoscevamo (almeno di presenza). E questo sicuramente significa qualcosa. Per esempio che il tuo lavoro lo stai facendo bene. Continueremo a coltivare tutto questo cercando di non perdere l’occasione di portare qui ciò che in Italia e nel mondo ci piace.”
A proposito del fare rete, i nomi dei primi 3 artisti che ospiterete sono stati tutti sul palco dell’Ypsigrock… in quali modi e tempi si è delineata questa scelta?
“Potremmo quasi dire che (fatta eccezione per KVB) i nomi che vedrete sul palco di Weak sono stati in anteprima a Ypsigrock. La scelta è dovuta a una costante ricerca musicale ed è stata innanzitutto nostra la sorpresa, quando abbiamo scoperto che parte della nostra line up in chiusura per la nuova stagione si sarebbe esibita sul palco dell’Ypsigrock che stimiamo così tanto.”
Quest’anno è la prima volta che calendarizzate i primi concerti. Una scelta dovuta alla coerenza d”insieme che lega i tre progetti in nome di un’elettronica sospesa e dark, facendone un vero capitolo a se stante?
“La decisione sta a monte. Proprio per il senso di continuità di cui prima, proprio perché il pubblico ci sente compatti e inizia ad avere delle aspettative sempre maggiori, abbiamo deciso di far sì che il nostro percorso non si rivelasse passo dopo passo, ma che potesse essere gustato in un cartellone (almeno per la prima parte della stagione) in modo da rassicurare tutti che non scompariremo all’improvviso !”
Per presentare WEAK – Chapter III avete scelto il format del corto – realizzato in coproduzione con Meedori – dall’ambientazione post-atomica, carica di suspence e mistero. La sceneggiatura è stata scritta da alcuni di voi, ci raccontate la gestazione dello screenplay?
“Quella del corto è stata la prima grande sfida che abbiamo dovuto affrontare in questa stagione. Realizzato in tempistiche velocissime, anche grazie al supporto di Jacopo Raniolo (il protagonista), di Samir Kharrat e dello studio Ciak Catania. L’embrione dell’idea è nata dalle menti di Gianni Famà e di Samir appunto. Inizialmente pensavamo che ci portasse una mole di lavoro insostenibile, nel momento più critico come quello degli annunci. Invece è venuta fuori un’esperienza unica che, nonostante la fatica della produzione, rifaremmo altre 100 volte! Ma voi siete riusciti a scovare gli indizi relativi agli artisti annunciati?”
Weak – Chapter III (Short Film) from Meedori on Vimeo.
Già dall’anno scorso il nome di WEAK è associato a quello dell’agenzia MEEDori. In quali modi e vesti si concretizzerà quest’anno il sodalizio?
“Questo è l’anno del consolidamento di questo rapporto. Ormai non ci sono più confini tra Weak e MEEDORI. Qualsiasi decisione, qualsiasi passo, lo facciamo insieme. Sicuramente continua a essere fondamentale il loro apporto sulla comunicazione, sul packaging grafico dell’intera rassegna e sulla visione d’insieme del percorso da fare. E’ stato davvero importante per noi conoscerli e lavorare con loro alla seconda stagione. Quello che vedrete e ascolterete è proprio il frutto di questo sodalizio ormai inscindibile.”
“Essere presenti agli esordi della nuova musica” è la vostra dichiarazione d’intenti. Elencateci un pezzo che rappresenti al meglio quest’idea, per ciascuno di voi.
Fabio: James Blake – Limit To Your Love
Jhonny: Zebra Katz – Y I do
Andrea: Yakamoto Kotzuga – The Awareness of being temporary
Gianluca: Bob Moses – Like It Or Not
Giuseppe Sirchia: A Toys Orchestra – Peter Pan Syndrome
Giuseppe Lanzafame: Nicolas Jaar – Killing Time