Dopo il successo della prima edizione, l’Associazione Gammazita, con il sostegno di altre associazioni culturali e il contributo del comune di Catania, ha dato vita alla seconda edizione del Festival Internazionale delle Arti di Strada Ursino Buskers.
di Emanuela Castorina – Per tre giorni (18, 19 e 20 settembre) le strade del quartiere che sorge attorno all’imponente Castello Ursino, fondato da Federico II di Svevia nel XII secolo, sono state animate da artisti di strada provenienti non solo dalla Sicilia, ma anche da altre regioni d’Italia e da altri paesi del mondo.
Strade e piazze nelle quali musicanti, circensi, teatranti e giocolieri hanno portato colore e calore e tanto divertimento alle migliaia di persone accorse a sostenere un evento nato dal basso, un festival che è innanzitutto aggregazione e che mira a diventare una rete sociale capace di unire realtà molto spesso lontane tra loro e il più delle volte in lotta fra loro. L’intero quartiere è stato chiuso al traffico urbano diventando così una grande isola pedonale. E così, passeggiando tra le piccole strade che conducono alle grandi piazze, ci si imbatteva negli spettacoli di contorsionismo di Anaelle Molinaro (Francia), nella danza aerea di Andrea Pelaez Gonzalez (Messico), nelle piramidi umane del trio Nafsi Afrika Acrobats direttamente dal Kenya, negli sketch circensi dei CircusFollies (Italia/Argentina), negli equilibrismi del Circo Contemporaneo, nelle arti marziali infuocate di Kiwamu Miyakubo (Giappone) e nell’allegria di giocare con il fuoco di Nico Sanchez (Francia). Ospite d’eccezione del Festival è stato l’acclamato clown Emmanuel Gallot-Lavallée.L’Ursino Buskers ha dato spazio anche alla tradizione siciliana dell’Opera dei Pupi affidata alla Marionettistica Fratelli Napoli di Catania, antica arte tramandata di padre in figlio per tanti anni. Protagonista anche la musica dal vivo: Yosonu, originale one man band calabrese in grado di creare musica utilizzando le più stravaganti percussioni; il teatro misto a intermezzi musicali di Davide Di Rosolini; il rockabilly di Dannyd and the Hot Billies e ancora i Whiskey before breakfast, Swingtones, Dans La Rue.
Ancora prima che lo svago venisse affidato all’industria con i suoi potenti mezzi e tecnologie, erano i buskers la prima forma di intrattenimento per il pubblico, un pubblico che riempiva le strade della città formando un cerchio attorno a un’artista che con la sua semplicità, ironia e bravura riusciva a creare un’atmosfera quasi magica e a strappare un sorriso anche ai più burberi. Il successo della seconda edizione dell’Urbino Buskers è la dimostrazione che la gente vuole ancora vivere le piazze e le strade, ridendo e mischiandosi con gli altri.
Galleria fotografica a cura di Vittorio Montauro