Lo strano caso del collettivo australiano The Avalanches, tra campionamenti improbabili e pop anarchico. Saranno attendibili le voci su un possibile ritorno sulle scene con un nuovo disco, in lavorazione ormai da una quindicina d’anni?
PLAUNDERPHONICS
John Oswald nel 1985 coniò il termine “Plaunderphonics”: una sorta di music collage con manipolazione di tracce audio esistenti, nel gergo tecnico “samples”. Nella sistematica di Oswald il sampling era strutturato più come una mimica che come un processo creativo modulare, si trattava quasi di riarrangiamenti decostruiti. Dopo il rilascio del suo full album Plauderphonics, una raccolta di 25 track-collage di Pop Music americana, passò agli onori della cronaca per una causa intentata dalla label canadese di Michael Jackson. Tutte le copie di Plunderphonic furono distrutte con somma soddisfazione dei legali di Michael a cui non era andato giù il peccato mortale del singolo Dab, ma in sostanza il lavoro di Oswald fu poi ripreso ed implementato, andando a costituire un grosso ecosistema di nuove creature poligeniche come Dj Shadow (Entroducing) Dj Food (Kaledidoscope) e MF Doom. Rispetto ad Oswald e ai primi pioneri Plaunder che usavano manipolatori a nastro magnetico la nuova corrente di DJ Culture optò per supporti come i Turntables, in pratica dei fonografi, con la possibilità di lavorare multitraccia e di sovrapporre più samples contemporaneamente.
Gli Avalnches si inseriscono verso fine millennio in questa linea temporale: Since i Left You, il loro primo ed unico LP attualmente, uscì per Modular a fine novembre 2000 in Australia. Il gruppo si era formato verso metà anni 90 attraversando diversi cicli creativi, inizialmente sotto il nome di Alarm 115 e poi infine come The Avalanches verso il 1997 riprendendo il nome di un gruppo americano di surf rock che aveva fatto uscire un solo disco nel 1963,”Ski surfing with the Avalanches”. Agli inizi soprattutto con gli Alarm 115 la metrica della band si esauriva su toni punk noise senza avere agli effetti un vero e proprio batterista, il nucleo iniziale degli Avalanches consisteva in Robert Cheater alle tastiere, Tony Di Blasi al basso e Darren Seltman alla voce. Cheater era uno studente di cinema al RMIT, e grazie all’accesso al recording studio dell’istituto insieme a Seltman riarrangiò i pezzi della band su una demo di 30 brani che successivamente avrebbero poi suonato dal vivo insieme al nuovo membro Gordon Mcquilten. Fino a lì le disarticolate vicende degli Avalanches si erano contraddistinte per un quasi maniacale acquisto di vinili, desiderio che paradossalmente era nato come palliativo audio research e che poi diventerà la loro più grande risorsa.
Detto questo le cose cambiarono veramente solo dopo l’incontro con Steve Pavlovic. Era l’uomo della Wondergram Records prima e della Modular poi, produsse il primo EP della band El Producto e si prodigò in egual modo per le sessions di Since I Left You. El Producto, che passò abbastanza insofferente, fu un lavoro molto sottovalutato soprattutto considerando che suona ancora oggi attuale in maniera sistematica praticamente ovunque. La produzione si caratterizzava per un voice mixing di chiaro rimando alle semovenze dei Beastie Boys, delle batterie molto grezze e soprattutto per un Turntablism che avrebbe poi messo le basi per tutto quello che gli Avalanches sarebbero stati da lì in poi. Le linee narrative poi subiscono una strano epilogo, infatti se dopo l’uscita di Since I Left You il gruppo si trovò catapultato in diversi tour continentali e ricevette il plauso della critica allo stesso tempo con il passare degli anni si creò intorno al suo successore una sorta di buco nero gravitazionale che inglobava qualsiasi speculazione medio-vera che servisse a creare una base di interesse.
SINCE I LEFT YOU
In varie interviste dopo l’uscita del disco soprattutto Robbie Chater parlava di quanto alcune tracce fossero il risultato di qualcosa che non era stato programmato ma che era accaduto e basta,”It’s a party record,” but that just happened despite our intentions” . Tutto questo non era difficile da credere visto che per Since I Left You erano stati usati più di 3500 samples in più di due anni di lavoro in studio con sessioni al limite del cameratismo. Era il periodo dei live, famoso quello al Recovery, e la band si era assestata su una formazione composta da Chater, Di Blasi, Seltman, Dexter Fabay e James De la Cruz ai turntables e McQuilten. Il making of risultò più complesso del previsto soprattutto considerando i tempi ristretti della produzione e i continui solleciti di Pavlovic benchè la Modular a detta dello stesso Chater si dimostrò molto paziente.
Since I Left You uscì in Australia il 27 Novembre del 2000 preceduto l’anno prima dall’ EP Electricity, l’uscita fu festeggiata con una mini crociera su Port Philip Bay e ad aprile 2001 la XL Records portava Since I Left You nel mercato inglese. Il novembre dello stesso anno fu la volta degli US per Sire Records e la critica nella sua totalità elesse il Disco come uno dei migliori dell’anno. Erano gli anni del Garage Revival, del Pop iconoclasta di Kylie Minogue e “The Next Episode” e Since I Left You era semplicemente la cosa più sistematica mai uscita fino a quel momento (qualsiasi corrente musicale in voga poteva essere usata per interpretare il tutto).
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“Since I Left You is the perfect record for the party, and for the period of regret and recovery after the party” Robbie Chater
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Il disco suona come un unico grande ensemble e ogni ascolto cattura una sfumatura ulteriore, si articola brano dopo brano in qualcosa di sempre diverso ma che ha una continuity tale da poter essere ascoltato come un’unica traccia. Doveva raccontare di una storia d’amore country to country ma poi dopo che si accorsero che le cose stavano prendendo una piega diversa decisero di rivedere le loro posizioni. Per esempio in pezzi come Fronter Psychiatrist, che è stato uno degli ultimi pezzi ad essere aggiunto, non avremmo mai sentito una suora cristiana che crede in una religione attraverso gli animali: “What does that mean? That boy needs therapy. You’re a nut! You’re crazy in the coconout”.
L’altro lato degli Avalanches, quello che proprio con la vita da studio non si conciliava era il Live Act. A supporto di Since I Left You il gruppo si lanciò in un Tour che culminò con le prime date Americane. Seltman riuscì a rompersi entrambe le gambe durante due concerti e così per la fine del tour il gruppo dovette ripiegare su dei DJ Set. Era molta la curiosità su come Since I Left You avrebbe suonato dal vivo, un party record per errore suonato live da un gruppo noise che per di più era stato due anni rinchiuso in sala registrazione, e tutto sommato fino agli incidenti di Seltman erano riusciti a riscrivere i protocolli del DJ Setting.
THE NEXT EPISODE
A Novembre 2001 in un’intervista a proposito dell’uscita di nuova musica Chater si sbilanciò in un “We’ve just been waiting for the time to do new music. I mean, I’ve been ready for a year. Next year, hopefully”.
A Gennaio 2016 dopo quasi quindici anni il successore di Since I Left You è ancora in fase di produzione in una delle gestazioni più aberranti dai tempi di Lost in la Mancha. La domanda su cosa gli Avalanches stiano facendo se la sono posta un po’ tutti e come in una sorta di Truman Show con gli anni qualsiasi frammento di indiscrezione che emergeva dalla gametogenesi del nuovo disco sembrava una verità Deleuziana.
Al momento l’unica certezza è che Seltman ha lasciato la band e quindi in sostanza tutte le notizie trapelate fino a questo momento dovrebbero essere ricalibrate su questo dato di fatto. Nonostante ciò sembrano confermate le voci di una partecipazione di Ariel Pink al progetto insieme a Jennifer Herrema dei Royal Trux, ma soprattutto di un coinvolgimento di Danny Brown. Il rapper di Detroit ha affermato che la sua collaborazione con gli Avalanches cambierà il mondo mettendo con la solita pacatezza altro hype nel calderone. Oltre al titolo di lavorazione, che sembra essere Friday Night Fever, lo scorso giugno 2014 la Herrema affermò che le registrazioni del disco sarebbero state ultimate nel giro di 3 settimane ma poi non ci fu una continuity concreta. L’ultima notizia ufficiale e con una parvenza quasi da “meme” l’ha recapitata direttamente la Modular che a Ottobre 2015 avvisava i fan che sarebbero circolate presto news a riguardo. Attualmente gli Avalanches vengono considerati un po’ come la Moby Dick del music system australiano, hanno alle spalle la Legacy più mutualistica che sia mai esistita e sono così usciti dai radar che Since I Left You è rimasto lì da qualche parte nella cultura di massa come un ponte autoconservativo che ancora regge bene ma per l’incolumità di Danny Brown credo che siamo tutti pronti ad un imminente release.