Alla ricerca del nostro “Ikigai” con Selene Calloni Williams

L’autrice, coadiuvata dall’esperto di medicina per l’ambiente Noburu Okuda Dō, delinea un percorso volto alla scoperta di “ciò per cui vale la pena vivere”, mediante un approccio semplice e un linguaggio deciso ed evocativo.

_ di Roberta Scalise

Si staglia alla stregua di un itinerario appagante e immersivo quello cui intende offrire una ferma e dettagliata linea guida Selene Calloni Williams, scrittrice e documentarista autrice di “Ikigai. Ciò per cui vale la pena vivere”, edito recentemente da Hermes Edizioni e arricchito dalla collaborazione dell’esperto di medicina ambientale Noburu Okuda Dō.

«Nessuno può afferrare il proprio ikigai con la mente, perché l’ikigai, ciò per cui vale la pena vivere, è più vasto delle immagini che la mente può produrre. Tuttavia, sintonizzarsi con il proprio ikigai è per tutti fondamentale, al fine di poter aspirare alla piena realizzazione di sé.
L’ikigai nella mistica giapponese è uno spirito, un dio, una dea che ci accompagna fin da prima della nostra stessa nascita. Esso è un tutt’uno con quella volontà che ci ha voluti in questo mondo. Perciò la ricerca dell’ikigai è un cammino di crescita psicologica e spirituale di grande portata: mentre lo si compie, non si può fare altro che ringraziare continuamente se stessi per averlo intrapreso».

Attingendo a piene mani dalla tradizione e dalla mistica orientale, infatti, la Williams tratteggia, scandaglia e conduce il lettore – mediante la proposta di mandala, evocazioni e meditazioni – verso il raggiungimento della condizione che, in giapponese, è definita ikigai, ossia “ciò per cui svegliarsi al mattino”, intesa quale fonte del benessere individuale, spinta propulsiva all’azione e senso del proprio vivere.

Un «bel fiore che cresce tanto più quanto più lo annaffi e lo esponi alla luce del sole», afferma l’autrice, e che si nutre di consapevolezza, contemplazione e ancoraggio al tempo presente: sede primaria, quest’ultimo, della bellezza, del pathos e dell’armonia necessari al ricongiungimento con un’identità profonda, autentica e ancestrale, scevra di paure e insicurezze e dotata di una peculiare unione tra umano e divino, “non-dualità”, giustizia e compassione.

Una vera e propria rivoluzione mentale e comportamentale, dunque, che si propone di affrancarsi dalle catene del principio di causa-effetto, dai molteplici attaccamenti all’Io e dalle logiche di un mondo fagocitante, meccanicistico e improntato al giudizio perpetuo, per incontrare e accogliere, al contrario, un approccio che ponga l’attenzione “all’interno” e favorisca un sano, rispettoso e amorevole rapporto con il nostro sé profondo.

Dando luogo, così, a un percorso individuale scandito da fasi puntuali ed esplicate, nel testo, attraverso un linguaggio immediato, evocativo e inclusivo e l’utilizzo di schemi, “immersioni coscienti” e riflessioni, che trovano la propria foce in un metodo atto non solo ad allungare l’esistenza, ma anche, e soprattutto, ad acuirne la qualità, coltivando la gratitudine, prendendosi cura di se stessi e riconnettendosi con la purezza della natura, al fine di riequilibrare l’energia interiore e offrirsi, in tal modo, alla dimensione spirituale con fiducia e coscienza.

Perché

«[l’ikigai] è un significato nascosto che illumina di potenza ogni azione, un’aspirazione intima dell’anima che trasporta oltre i limiti ordinari verso la possibilità di compiere qualcosa di rimarchevole capace di lasciare il segno, verso un appagamento non egoista e non limitato alle categorie dell’Io».

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