Nonostante una discografia sostanzialmente ferma da 15 anni, non esiste al mondo una band grossa come i Massive Attack in grado di raccontare meglio le nefandezze del presente. Senza però dimenticare la musica: assistere a uno dei concerti di Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall è ancora qualcosa di unico. Di Edoardo D’Amato.
Al Parco della Musica di Milano, nuova venue dell’estate milanese dei concerti, il tempo è scandito dagli Airbus in decollo da Linate. Ne passa uno ogni dieci minuti, ad un’altezza relativamente bassa: il rumore è forte e ad ogni passaggio è impossibile non alzare la testa all’insù. Dopo un po’ di volte sembra quasi un tic. Ma quando i Massive Attack iniziano a suonare e a proiettare sul ledwall i loro visual, non c’è niente che possa distogliere l’attenzione. C’è qualcosa di ben più disturbante delle turbine degli aerei: quello che viene proiettato è il presente della tragedia palestinese, del lato oscuro dei social media, dei reel di Trump con la sua Gaza versione “turistica”, del gossip fine a se stesso, della guerra in Ucraina, degli inquietanti esperimenti di Elon Musk. E sicuramente qualcosa lo si dimentica, perché gli stimoli sono troppi, con quella sfilza di domande esistenziali, fake news, codici nevrotici e freddi algoritmi che compaiono sul megaschermo senza soluzione di continuità. Il pastrocchio e la nausea conseguente potrebbero essere dietro l’angolo, eppure non si ha mai – nemmeno per un secondo dell’ora e mezza di live totale – quella sensazione.
Si sapeva che gli show dei Massive Attack avessero una forte connotazione politica. Ma assistervi dal vivo è tutta un’altra cosa. Questo straordinario mix sonoro-visivo, orchestrato in maniera certosina dal duo, va certamente a sopperire la mancanza di lavori più recenti. Sono 15 anni che i Massive Attack non pubblicano nulla… Più che un concerto vero e proprio, quella dei Massive Attack è una manifestazione a cui prendono parte migliaia di persone, che inizia con un intervento di una rappresentante di Medici Senza Frontiere e finisce con le bandiere palestinesi che sventolano.
Comunque è la musica la protagonista di tutto, senza cui il resto non avrebbe senso. Mezzanine è il disco da cui pescano di più, ma in scaletta ci sono anche pezzi da Blue Lines e dagli altri album. Insieme a loro sul palco salgono alcuni dei nomi che li hanno accompagnati sin dagli esordi. Elizabeth Fraser in primis, che con la sua volce ultraterrena ha ovviamente cantato una versione commovente di Teardrop, ma anche la sinuosa Black Milk e la cover Song to the Siren di Tim Buckley. C’è poi Horace Andy, che – nonostante i suoi 74 anni – delizia tutti i presenti con il suo inconfondibile timbro in Angel. E con Deborah Miller i Massive Attack ci regalano brani storici come Unfinished Symphathy e Safe From Harm, con tanto di dedica: “Siamo tutti bambini di Gaza, Palestina libera“. Niente da aggiungere, no?
Alcune tracce sono talmente iconiche che bastano le prime note per gasarsi: Risingson dal vivo è un pugno nello stomaco. Anche scelte apparentemente incomprensibili sono in realtà studiate. Come quella di aprire e chudere la serata con la cover di In My Mind di Gigi D’Agostino, che nel testo fa cantare a Georgi Kay: “In my mind, in my head, this is where we all came from / The dreams we had, the love we shared, this is what we’re waiting for / And this is what I’m waiting for”. O ancora, la cover di Levels di Avicii, pure questa con un messaggio carico di speranza ma anche di grande disillusione.
Mentre i Massive Attack stanno per chiudere il loro mini tour italiano, con l’ultima data a Gorizia andata in scena ieri sera, Israele e Iran stanno continuando con le minacce reciproche, Gaza è ormai rasa al suolo e dall’Occidente continuano ad essere inviati ingenti quantità di armi verso il Medio Oriente. Il presente appare sempre più un casino: per fortuna c’è l’arte a distrarci e (qualche volta) a farci riflettere. Per fortuna esistono i Massive Attack.
Il live dei Massive Attack fa parte di Unaltrofestival, la rassegna organizzata da Comcerto. Clicca QUI per tutta la programmazione estiva dell’agenzia.