Giovedì al Torino Jazz Festival arrivano Calibro 35 e Don Karate

Giovedì 24 aprile si entra nel vivo del main program per il secondo giorno del TJF 2025 “Libera la musica” con un appuntamento doppio. Si parte alle 21 al Teatro Colosseo in collaborazione con Jazz is Dead! con i Calibro 35 che porteranno in anteprima al Torino Jazz Festival il nuovo album “Exploration” in uscita il 6 giugno per Record Kicks. Alle 23 protagonista Don Karate al Bunker in un live caleidoscopico: il jazz si mescola con atmosfere pop, echi africani, groove spezzati, derive blues, colonne sonore alla Carpenter, spingendosi fino al clubbing di Detroit o all’hip hop anni ‘90, senza dimenticare le commistioni con l’elettronica e la video art. QUI il programma completo del festival

Don Karate capitanato da Stefano Tamborrino, fiorentino, uno dei batteristi jazz più apprezzati della scena italiana, mescola jazz e pop, echi africani, grove spezzati, derive blues, colonne sonore alla Carpenter, spingendosi fino al clubbing di Detroit o all’hip hop anni 90, senza dimenticare le commistioni con l’elettronica o la video art. Attivo da alcuni anni come trio, Don Karate si allarga a settetto con Simone Graziano alle tastiere; Francesco Ponticelli al basso, synth; Nazareno Caputo al vibrafono, Annarita Cicoria, flauto Rebecca Sammartano, flauto, voce; Daniele Biondi per il visuals, proponendo un live caleidoscopico, un universo sonoro complesso che si espande all’interno della forma canzone in maniera originale.

Don karate crea soluzioni sonore calde, inaspettate, difficilmente etichettabili, esattamente come desidera Stefano Tamborrino, padre di questo progetto «solista — sempre meno — solista».

Per la seconda giornata di festival, attesissimi i CALIBRO 35 in collaborazione con Jazz is Dead! che alle ore 21 al Teatro Colosseo portano al TJF in anteprima il disco “EXPLORATION” che sarà pubblicato a giugno. Riconosciuti in tutto il mondo come uno dei progetti più cool della scena musicale alternativa italiana, i CALIBRO 35 (Tommaso Colliva, Massimo Martellotta, Enrico Gabrielli e Fabio Rondanini) sono diventati un vero e proprio punto di riferimento della scena nazionale ed internazionale.

“EXPLORATION” riscopre il repertorio di artisti e etichette una volta bistrattati ma diventati ora di culto: da Idris Muhammad a Grover Washington Jr., dalla Kudu alla CTI. Ci sono quindi i mostri sacri e gli underdog, il jazz prestato al cinema italiano e quello che si ibrida prendendo nuove forme.

Partendo dalla ricerca sulle colonne sonore italiane della golden age, in quindici anni di attività i Calibro 35 si sono imposti come riferimento della scena alternativa nazionale e internazionale, producendo otto dischi e firmando svariate colonne sonore o progetti speciali come quello dedicato a Ennio Morricone. Oggi vengono campionati da pesi massimi dell’hip hop come Jay-Z, Dr. Dre e Timbaland e condividono il palco con artisti come Thundercat, Sun Ra Arkestra, Muse e molti altri.

Colliva, Martellotta, Gabrielli e Rondanini si vedono come dei “rapinatori nella banca del jazz”: si entra, si afferra ciò che si può e si scappa, seminando gli inseguitori per poi fermarsi, togliersi il passamontagna, aprire i borsoni e trovarci dentro un sacco di cose di valore da riciclare. C’è il groove, l’interazione tra musicisti e l’improvvisazione; c’è la ricerca del suono.

Il festival oltre ai ‘Main Events’ (in prevendita dall’11 marzo) prosegue nei ‘Jazz Cl(h)ub’, e impreziosisce il suo programma anche con numerosi appuntamenti da non perdere, tra cui Jazz Talks (incontri e conferenze), Jazz Cinema (proiezioni e produzioni cinematografiche anche a firma TJF), Jazz Blitz in tutta la città e gli eventi Jazz Special.

Calibro 35

PROGRAMMA GIOVEDÌ 24 APRILE

TALKS, H 16:00 – BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE

IL CANTO DELLA FENICE: IL LIBERO JAZZ DI JEANNE LEE

In collaborazione con Salone OFF – Salone Internazionale del libro Torino

INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti

Jeanne Lee (1939- 2000) è una delle grandi voci dimenticate del jazz americano, con uno stile che unisce il richiamo alle prime cantanti jazz mainstream all’intellettualismo dell’avanguardia postbellica e della musica sperimentale. Il libro Il canto della fenice. Il libero jazz di Jeanne Lee (Le Mus Edizioni 2024) ricostruisce la storia artistica e umana di una donna poliedrica e raffinata, che non sempre in vita ha avuto il riconoscimento che le spettava. Il volume è arricchito da interviste a Paolo Fresu e Enrico Rava. Dialogano con l’autore Gabriele Guglielmi, la presidente dell’associazione culturale LeMus che ha pubblicato il volume Alice Fumero e Franco Bergoglio.

In collaborazione con Salone OFF Salone Internazionale del libro Torino

CINEMA, H 18:00 – CINEMA MASSIMO

THE JAZZ BARONESS

di Hanna Rotschild (Usa 2009, 92’, col., v.o. sott. it.)

In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema

La vera storia della baronessa britannica Pannonica de Koenigswarter che si innamorò del genio musicale Thelonious Monk. La pronipote e regista Hannah ricostruisce la vicenda della sua prozia, che nel 1951 lascia il marito e i cinque figli per trasferirsi a New York alla ricerca di Monk. Andò in prigione per lui e rinunciò a tutto ciò che le era familiare. Helen Mirren legge le parole di Pannonica e Sonny Rollins, Quincy Jones, Roy Haynes, la Duchessa del Devonshire e altri raccontano la loro versione della storia. Lorenza Cattadori introduce il film e presenta il libro di Hanna Rotschild, La baronessa (Neri Pozza 2024).

 

CL(H)UB, H 18:00 – EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA

FERRAIUOLO / MIRABASSI DUO

“DISUBBIDIRE SEMPRE”

Fausto Ferraiuolo, pianoforte
Gabriele Mirabassi, clarinetto

Disobbedire rappresenta un passaggio cruciale nel percorso di crescita, di maturazione e di ascolto di sé. L’incontro tra il pianista e compositore Fausto Ferraiuolo e il clarinettista Gabriele Mirabassi è segnato dagli aspetti ludici del gioco e dall’irriverenza di chi conoscendo le regole, sfida l’ordine precostituito. Giocando a infrangere la struttura dei propri giochi, i due musicisti risvegliano aspetti inconsueti e aprono nuove strade.

INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria

CL(H)UB, H 19 – OSTERIA RABEZZANA

PERICOPES “GOOD MORNING WORLD”

Emi Vernizzi, sassofono tenore, elettronica

Claudio Vignali, pianoforte,

Fender Rhodes, elettronica

Ruben Bellavia, batteria

Pericopes è un power-trio “crossover-jazz” che si muove tra scrittura e improvvisazione, sonorità post-rock e musica europea. Dopo oltre dieci anni di attività internazionale (Europa, USA e Asia) presenta un nuovo album sulla tematica del post-umano.

INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria

MAIN, H 21 – TEATRO COLOSSEO

CALIBRO 35 “EXPLORATION”

In collaborazione con Jazz is Dead!

Tommaso Colliva, produzione, regia

Enrico Gabrielli, tastiera, pianoforte, fiati, percussioni

Massimo Martellotta, chitarra, sintetizzatore

Fabio Rondanini, batteria

Roberto Dragonetti, basso

I Calibro 35 portano al TJF in anteprima il disco “EXPLORATION” che sarà pubblicato a giugno. “EXPLORATION” riscopre il repertorio di artisti e etichette una volta bistrattati ma diventati ora di culto: da Idris Muhammad a Grover Washington Jr., dalla Kudu alla CTI. Ci sono quindi i mostri sacri e gli underdog, il jazz prestato al cinema italiano e quello che si ibrida prendendo nuove forme.Partendo dalla ricerca sulle colonne sonore italiane della golden age, in quindici anni di attività i Calibro 35 si sono imposti come riferimento della scena alternativa nazionale e internazionale, producendo otto dischi e firmando svariate colonne sonore o progetti speciali come quello dedicato a Ennio Morricone. Oggi vengono campionati da pesi massimi dell’hip hop come Jay-Z, Dr. Dre e Timbaland e condividono il palco con artisti come Thundercat, Sun Ra Arkestra, Muse e molti altri. Colliva, Martellotta, Gabrielli e Rondanini si vedono come dei “rapinatori nella banca del jazz”: si entra, si afferra ciò che si può e si scappa, seminando gli inseguitori per poi fermarsi, togliersi il passamontagna, aprire i borsoni e trovarci dentro un sacco di cose di valore da riciclare. C’è il groove, l’interazione tra musicisti e l’improvvisazione; c’è la ricerca del suono.

POSTI NUMERATI €17, €12

CL(H)UB, H 21 – PIAZZA DEI MESTIERI

WOODY ‘N’ US “OPENING CREDITS SONGBOOK”
Concerto organizzato dall’Associazione Piazza dei Mestieri APS nell’ambito della rassegna “I suoni della Piazza”

Fabio Gorlier, pianoforte;

Alessandro Maiorino, contrabbasso;

Marco Breglia, batteria; Laura Righi,

Marina Vettorato, voci recitanti

Un progetto in occasione dei 90 anni del grande regista Woody Allen, con musiche tratte rigorosamente dai titoli di testa dei suoi lavori, suonate da un trio jazz con la complicità di due voci recitanti che a volte intercalano ai brani, a volte si intrecciano con essi esilaranti dialoghi tratti da alcune delle più celebri pellicole del regista americano.

Concerto organizzato dall’Associazione Piazza dei Mestieri APS nell’ambito della rassegna “I suoni della Piazza”

INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria

CL(H)UB, H 22 – AMEN BAR

EDDIE & THE KIDS

Edoardo Ferri, chitarra elettrica

Enzo Pietropaoli, contrabbasso

Fabrizio Sferra, batteria

Il gruppo nasce nel 2023 su iniziativa di Fabrizio Sferra, con l’intento di coinvolgere Enzo Pietropaoli in un nuovo progetto dopo le importanti esperienze dello Space Jazz Trio con Enrico Pieranunzi e di Doctor 3 con Danilo Rea. A loro si unisce Edoardo Ferri, giovane talento della chitarra. Il linguaggio del trio è radicato nel jazz, ma subisce l’influenza folk e rock contemporanea. Nel repertorio convivono pezzi originali, standard e brani di Neil Young, Radiohead, Elvis Presley, Sam Amidon.

INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria

MAIN, H 23 – BUNKER

DON KARATE

Stefano Tamborrino, batteria, voce, elettronica
Simone Graziano, tastiere
Francesco Ponticelli, basso, synth
Nazareno Caputo, vibrafono
Annarita Cicoria, flauto Rebecca Sammartano, flauto, voce
Daniele Biondi, visuals

Attivo da alcuni anni come trio, Don Karate si allarga a settetto e propone un live caleidoscopico, un universo sonoro complesso che si espande all’ interno della forma canzone in maniera originale. Il jazz si mescola con atmosfere pop, echi africani, grove spezzati, derive blues, colonne sonore alla Carpenter, spingendosi fino al clubbing di Detroit o all’hip hop anni 90 e senza dimenticare le commistioni con l’elettronica o la video art. Don Karate crea soluzioni sonore calde, inaspettate, difficilmente etichettabili, esattamente come desidera Stefano Tamborrino, fiorentino, uno dei batteristi jazz più apprezzati della scena italiana, padre di questo progetto «solista — sempre meno — solista».

INGRESSO IN PIEDI € 12

 

QUI il programma completo del festival