Guida agli eventi teatrali di novembre a Torino

Novembre è il mese più ricco per la programmazione culturale torinese. Non fa eccezione il teatro, che offre trenta giorni di grandi spettacoli. Articolo di Umberto Scaramozzino.

C2C, Art Week, ATP Finals, Torino Film Festival e tanto altro: nessuna novità, come ogni anno il mese di novembre è per Torino una grande cerimonia di arte, cultura e sport. In tutto questo, il compito del teatro è quello di stare al passo e offrire valide alternative alle tante, tantissime cose da fare in città. Per questo arriva in soccorso Teatro Astra, che dopo il Festival delle Colline Torinesi entra in campo con l’avvio ufficiale della sua stagione 2024/2025.

Tanti grandi attori questo mese in scena nelle sale torinesi, da Caterina Guzzanti a Toni Servillo, passando per Stefano Fresi, Violante Placido e Ninni Bruschetta. Una parata di stelle, che si unisce a quella del Torino Film Festival – in programma grandi nomi del cinema mondiale come Sharon Stone, Matthew Broderick, Alec Baldwin e Rosario Dawson – che porta non solo clamore, ma anche qualità. Oltre a questo, il tessuto cittadino al servizio del cinema contemporaneo trova sempre più riscontri grazie al grande lavoro di Fertili Terreni Teatro e delle sue belle venue.

Non mancano i grandi classici, come la Tragedia di Epido o Le Nozze di Figaro, ai quali si affiancano alcune spassose serate di puro intrattenimento. Insomma, in quanto a ricchezza di contenuti, novembre resta il mese per eccellenza, da ogni punto di vista. Come orientarsi? Nel solito modo: i consigli sugli spettacoli teatrali da seguire a novembre li trovate come sempre qui sotto.

Teatro Carignano

Nel mese in cui la città di Torino si concentra – ancora più del solito – sul mondo del cinema, il Teatro Carignano ospita uno degli attori più amati e premiati del panorama nazionale (e non solo): Toni Servillo. L’attore campano è infatti il protagonista di “Tre modi per non morire“, di Giuseppe Montesano, forse lo spettacolo più interessante del cartellone del Teatro Stabile di questo mese.

Giuseppe Montesano e Toni Servillo coniugano teatro e letteratura, guidando il pubblico in un viaggio in tre tappe, un rimedio alla paralisi del pensiero che nutre la nostra interiorità. Forti di un’amicizia ventennale e di numerose collaborazioni, lo scrittore e l’interprete propongono un antidoto al pessimismo e all’analfabetismo emotivo e mentale, offrendo parole di senso e di bellezza, alimentando la fiamma che un verso di Dante o di Baudelaire, un frammento di Eraclito o l’eros secondo Platone fanno divampare: un cambiamento a portata di mano perché già dentro di noi.

Teatro Gobetti

Al Teatro Gobetti approda “Un sogno a Istanbul” di Alberto Bassetti. Liberamente tratto dal best seller “La cotogna di Istanbul“, dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz, si tratta di un testo teatrale di grande intensità e suggestione, interpretato magistralmente da Maddalena Crippa, Maximilian Nisi e Adriano Giraldi, sulle musiche originali di Mario Incudine.

La vicenda narrata è una storia d’amore che si snoda attraverso l’Europa, da Sarajevo a Istanbul, portando lo spettatore a mettere in discussione le proprie certezze e a riflettere su cosa realmente costituisca l’essenza del continente europeo. L’Europa, infatti, trova le sue radici in destini condivisi, in legami nati tra le macerie di palazzi distrutti: il presente è, dunque, il risultato di processi storici che si intrecciano con le esperienze personali di ognuno di noi, in un dialogo costante tra passato e futuro.

Fonderie Limone

Dopo il successo internazionale di “Macbettu” e “La tempesta”, torna Alessandro Serra, pluripremiato artista che al Teatro Gobetti questo mese porta il suo “Tragùdia. Il canto di Edipo“, liberamente ispirato alle opere di Sofocle. Serra parte da un paio di domande cruciali: come ricostruire oggi quel sapere collettivo che esonerava il poeta tragico dal dover volgere in prosa il mito e lo legittimava a sollecitare immediate visioni nel pubblico? Come compiere il tragico oggi?

La tragedia di Edipo è ambientata in una città ridotta al lumicino, arida, sterile, in decomposizione, dove Sofocle guida lo spettatore verso una luce interiore che si manifesterà a Colono, nel bosco sacro in cui Edipo verrà letteralmente assorbito dagli dei. La lingua scelta da Alessandro Serra è il grecanico, lingua che ancora oggi risuona in un angolo remoto di quella che fu la Magna Grecia

Teatro Regio

Al Teatro Regio di Torino c’è un solo titolo questo mese, ma che titolo: “Le Nozze di Figaro“, l’opera più divertente e umana di Mozart e del suo librettista Da Ponte. Il direttore d’orchestra è Leonardo Sini, mentre alla regia troviamo Emilio Sagi.

In questa occasione Figaro, il celebre barbiere sivigliano, deve scansare ogni tranello per sposare la sua amata Susanna, sottraendola alle insidie del conte d’Almaviva. Tra qui pro quo, travestimenti e colpi di scena, la vicenda è intricatissima: una regia lineare come quella di Emilio Sagi è quindi fondamentale per godere appieno lo spettacolo. Il suo allestimento, che ha esordito al Teatro Real di Madrid, ha un’ambientazione settecentesca intrisa della luce e dei profumi dell’Andalusia.

Teatro Astra

Dopo “Cecità”, dedicata alle verità che stanno davanti ai nostri occhi ma che ci rifiutiamo di vedere, la stagione teatrale 2024/25 di TPE Teatro Astra si intitola “Fantasmi”. Un invito a confrontarsi con quelle verità che crediamo di conoscere e invece ci sfuggono, che si manifestano solo per un breve istante per poi sottrarsi definitivamente alla nostra vista. Un bel poker di spettacoli già a novembre, ma l’occhio cade su “Animali selvatici“, regia di Paola Rota e testo di Alessandro Paschitto.

Che accade a una famiglia quando risale a galla una verità pericolosa? Scritto pensando a L’anitra selvatica di Henrik Ibsen, Animali selvatici è uno spettacolo che racconta come il nostro rapporto con la verità riveli in modo immediato la nostra natura profonda. Una natura meno addomesticata, più segreta, selvatica, di quanto crederemmo.

Teatro Alfieri

Questo è il Teatro Alfieri a cui eravamo abituati: con una programmazione fittissima, piena di titoli per il grande pubblico. Questo novembre ci buttiamo sullo spettacolo presentato come “101 minuti di adrenalina pura”. Si tratta del nuovo adattamento di “1984” di George Orwell, firmato da Duncan Macmillan e Robert Icke. Nella versione italiana la regia è affidata a Giancarlo Nicoletti e il cast è stellare: Violante Placido, Ninni Bruschetta, Woody Neri e tanti altri.

Il capolavoro orwelliano, perennemente in cima alle classifiche dei libri più letti di ogni anno, oggi – nel mondo della rete, della dittatura tecnologica e del controllo digitale – mantiene intatta tutta la sua sconvolgente attualità e si presta più che mai a essere una rappresentazione impietosa dei nostri giorni, in cui la privacy è un’illusione, la nozione di verità oggettiva è messa continuamente in discussione, potere e servilismo vanno a braccetto e la corruzione è tale da far sembrare inutile ogni forma di ribellione.

Teatro Colosseo

Mentre l’autunno del Teatro Colosseo è costellato di concerti, sul versante teatrale ci sono le solite garanzie, tra cui spicca il consolidatissimo spettacolo di uno degli stand up comedian più amati e controversi del panorama nazionale: Eleazaro Rossi. Il suo “Grande figlio di p……a” resta uno degli show più apprezzati degli ultimi anni, tant’è vero che continua a macinare sold out ovunque.

In scena un trattato di umanità e umorismo, un flusso di coscienza che parte dall’infanzia, dal nome che i genitori hanno scelto per lui, fino alla singolare educazione ricevuta. Eleazaro parla di femminilità, di femminismo e relazioni uomo/donna, di paternità e delle difficoltà di un padre che cerca di gestire una piccola donna. E ancora di religione, creazione e delle teorie di un eterosessuale rispetto all’omosessualità. Una comicità irriverente, spiazzante, spesso ”sboccata”, senza peli sulla lingua in uno spettacolo in costume (nel senso che l’artista è ‘travestito’ da se stesso).

Teatro Gioiello

Uno spettacolo con Stefano Fresi merita sempre attenzione, specie se scritto da Giacomo Battiato e in scena al Teatro Gioiello. La chicca di questo mese si intitola “Dioggene“, è divisa in tre parti (tre quadri) e ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso che si chiama Nemesio Rea.

Nel primo quadro, Historia de Oddi, Bifolcho, Nemesio interpreta un proprio testo, scritto in autentico volgare duecentesco. Nel secondo quadro, L’attore e il buon Dio, troviamo Nemesio nel suo camerino, mentre si veste, apprestandosi ad andare in scena. Nel terzo quadro, Er cane de via der Fosso D’a Maijana, troviamo Nemesio che vive felice in un bidone dell’immondizia.

Teatro Erba

Il Teatro Erba questo mese riabbraccia uno dei suoi attore e autori preferiti: torna Antonio Grosso con uno spettacolo nuovo e pieno di fascino che è una scoperta della vita giovanile di uno dei più grandi attori e maestri della comicità internazionale che Napoli abbia mai partorito: “Antonio De Curtis, in arte Totò“.

Immersi in un’atmosfera surreale, viviamo le vicende e vicissitudini che l’attore partenopeo ha dovuto affrontare prima di arrivare al grande successo ed essere riconosciuto a livello nazionale come il “Principe della Risata”. Incontriamo gli amici, i parenti, il popolo che anima le strade del famoso quartiere de La Sanità dove lui stesso è cresciuto, artisti che ha conosciuto, gli impresari teatrali ed i commilitoni con i quali è partito soldato per servire la patria.

Bellarte

Rieccoci in uno dei nostri spazi preferiti, tra quelli che ospitano la ricca programmazione di Fertili Terreni Teatro: Bellarte, il teatro ottenuto da un’ex fabbrica tessile trasformata in uno spazio polivalente, nato nel 2006. Questo mese siamo particolarmente attratti da uno spettacolo molto particolare: “Hosting“, un progetto performativo basato sull’attraversamento di uno spazio e della comunità che lo abita da parte di visitatori muniti di cuffie wireless.

Le voci del luogo accompagnano il pubblico in una passeggiata audioguidata tra luoghi fisici e mentali, un’esperienza poetica che trasfigura l’ambiente, in cui i residenti divengono simbolici host che condividono con i visitatori piccoli frammenti di sé. Il lavoro è frutto di una serie di interviste, poi confluite in una drammaturgia corale.

Cubo Teatro – Off Topic

Nel nostro cubo preferito, uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli che promette di regalare emozioni: “Una cosa enorme“. L’unico titolo in programma questo mese nel Cubo Teatro di Off Topic è uno dei titoli più interessanti tra i tanti proposti da Fertili Terreni Teatro per questa stagione, soprattutto per i tanti interrogativi che solleva. A partire da: che peso ha nelle viscere di una donna l’essere o il non essere madre?

Questo lavoro riflette sul desiderio di essere madre e la paura di diventarlo, la capacità di prendersi cura e la difficoltà di generare. In scena una donna con una pancia enorme: si muove nel suo spazio fatto di pochi oggetti tra i quali riesce ancora a essere se stessa. È incinta da un tempo indefinito e da un tempo infinito cerca di tenere dentro di sé il proprio pargolo, di impedirgli di venire al mondo.

San Pietro in Vincoli

Il motivo per cui “Lo spettatore condannato a morte” – unico spettacolo in programma a novembre in San Pietro in Vincoli – è imperdibile è curioso: il teatro trasformato in sala di tribunale in cui attori, giudici, testimoni, avvocati, regista e spettatori si confrontano e si fondono. Sapendo che questo teatro, poi, nasce in un cimitero in disuso, vi renderete conto della straordinarietà della duplice traslocazione.

Una commedia-processo dove realmente uno spettatore è sotto accusa, ma è anche teatro nel teatro che mette in contraddizione i rapporti tra attore e pubblico, la loro interdipendenza e l’amore odio che a volte ne consegue. Uno spettacolo “partecipato” con quattro attori professionisti e trenta cittadini, che di sera in sera si alterneranno nell’interpretare la parte dei “testimoni” in questo assurdo ed interessante “processo”.

Teatro Concordia (Venaria Reale)

Tantissima carne al fuoco al Teatro Concordia di Venaria Reale, che con la sua stagione “Venti d’Incanto” continua a celebrare i due decenni di attività in grande stile. Questo mese spicca uno spettacolo scritto e diretto da Caterina Guzzanti: “Secondo lei“. Il testo è ua narrazione, dal punto di vista femminile, delle dinamiche nascoste che regolano i rapporti all’interno di una coppia.

“Secondo lei” è una storia che invita a riflettere su come la nostra cultura e la società in cui viviamo, malgrado la strada che ci sembra, almeno in apparenza, intrapresa, continuano a condizionare in modo invalidante sia le donne che gli uomini nelle scelte principali della loro vita così come nelle relazioni, nei legami più intimi con l’altro e con noi stessi.

Articolo a cura di Umberto Scaramozzino