I giochi che hanno tratto ispirazione dall’arte

Sono ormai lontani i tempi in cui i videogiochi erano visto come una forma di semplice intrattenimento. Oggi, in molti casi, li si considera come opere dell’ingegno di altissimo livello, sia per la complessità delle trame e per l’invenzione narrativa delle storie che comunicano, sia per il valore artistico delle grafiche. E infatti, molti titoli contemporanei si ispirano ad artisti noti e a correnti che hanno fatto la storia della pittura e dell’architettura, creando esperienze visive e narrative che vanno molto oltre la mera dimensione ludica.

In questo contesto, è interessante osservare come gli sviluppatori abbiano saputo inserire elementi artistici in modo così armonioso da far sembrare ogni dettaglio un pezzo di un quadro in movimento. Come i pittori usano la tela, i game designer sfruttano ogni slot disponibile di memoria e grafica per dare vita a mondi che evocano emozioni e riflessioni profonde. Ecco quindi alcuni dei videogiochi che hanno saputo trarre ispirazione dall’arte, trasformando le sessioni di gioco in un viaggio estetico e sensoriale unico.

Journey

Sviluppato da Thatgamecompany e pubblicato da Sony Computer Entertainment nel 2012, si distingue per la una grafica davvero mozzafiato e per uno stile artistico unico, ispirato dai paesaggisti che hanno raffigurato le dune di sabbia del Sahara e del deserto arabo. Il gameplay è minimale: il giocatore impersona una figura ammantata che viaggia nel deserto e incontra altri giocatori lungo il suo cammino, risolvendo puzzle ambientali. La colonna sonora, composta da Austin Wintory, è stata premiata per come favorisce l’immersione del giocatore. La forza innovativa di Journey è nella modalità multiplayer priva di comunicazione verbale, che enfatizza la connessione umana, confermandosi così come un grande esempio di videogioco in forma d’arte.

Gris

Lo sviluppo è di Nomada Studio, l’editore è Devolver Digital. Uscito nel dicembre 2018, ha uno stile artistico unico e un approccio narrativo fortemente basato sull’emotività. L’ispirazione alle arti visive è nella tecnica dell’acquerello, sulla quale è stata impostata tutta la grafica, con una palette di colori che evolve durante il gameplay. La trama segue una giovane ragazza, di nome Gris, che affronta un’esperienza dolorosa attraverso una narrazione simbolica, prima di testi o dialoghi. Come Journey, è un platform-puzzle che enfatizza l’esplorazione e l’esperienza visiva, anche grazie a un soundtrack – composto da Berlinist – che sottolinea l’aspetto emozionale del gioco. Gris ha ricevuto numerosi premi per il suo design artistico e per la colonna sonora, perni di un lavoro poetico e contemplativo sulla resilienza umana e sulla bellezza che può emergere dalla sofferenza.

Okami

Lasciamo da parte le atmosfere contemplative e lanciamoci in un vortice di emozione e avventura. Sviluppato da Clover Studio e pubblicato da Capcom nel 2006, Okami ha uno stile grafico ispirato all’arte tradizionale giapponese sumi-e, e si sviluppa come un dipinto in movimento. La trama si ispira al Giappone e alla sua mitologia: Amaterasu, la dea del sole reincarnata in un lupo bianco, che deve salvare il mondo dalle forze dell’oscurità. Il gameplay combina azione e puzzle, utilizzando il “Pennello Celestiale” per eseguire varie azioni tramite disegni sullo schermo. La colonna sonora, anch’essa guidata dalla musica tradizionale del Paese, immerge il giocatore in quel mondo affascinante e misterioso. Acclamato dalla critica e vincitore di numerosi premi, tra cui il BAFTA per l’innovazione nel gameplay, è considerato uno dei migliori giochi di tutti i tempi per il suo design artistico e la narrativa coinvolgente.

Cuphead

Sviluppato e pubblicato da Studio MDHR nel 2017, è un videogioco cosiddetto run and gun noto per uno stile grafico che richiama fortemente i cartoon degli anni ‘30 del secolo scorso: animazioni disegnate a mano, sfondi ad acquerello e una colonna sonora jazz originale. L’estetica richiama i classici di Fleischer Studios e Disney. I protagonisti sono Cuphead e suo fratello Mugman, chiamati a recuperare le anime di debitori per saldare un debito con il diavolo.

Monument Valley I e II

Pubblicati rispettivamente nel 2014 e nel 2017 e sviluppati da Ustwo Games, hanno conquistato il pubblico grazie al loro straordinario legame con l’arte e il design visivo. Il riferimento è evidente: Maurits Cornelis Escher, il celeberrimo autore di grafiche e disegni con strutture architettoniche impossibili, che sfidano la fisica e creano affascinanti illusioni ottiche. Utilizzando colori pastello e un’estetica minimalista – anche qui è chiarissimo il riferimento al movimento artistico del Bauhaus, i giocatori guidano la principessa Ida e, nel sequel, Ro e la sua bambina, attraverso monumenti ricchi di enigmi. La narrazione è minimalista ma coinvolgente, e si sviluppa approfondendo molto il tema dei legami familiari. Anche il suono è profondamente immersivo, e fa di questo videogioco una forma d’arte a pieno titolo.

Ico

Come si fa a tenere insieme l’azione serrata e le atmosfere rarefatte di Giorgio de Chirico? Ci è riuscito Ico, videogioco sviluppato da Japan Studio e Team Ico, e pubblicato nel 2001. Ideato e diretto da Fumito Ueda, trae ispirazione dall’arte metafisica del pittore italiano, e in particolare da una sua opera specifica: La nostalgia dell’infinito. Le strutture architettoniche raffigurate nel gioco evocano tutta la solitudine e mistero che de Chirico ha espresso nei suoi quadri. Ma l’evocazione con l’arte non si ferma all’artista italiano: anche Giovanni Battista Piranesi, incisore e architetto neoclassico, è un riferimento estetico evidente, in particolare per i suoi disegni caratterizzati da spazi grandiosi e intricati. Il design minimalista, quindi, basato su pochi dialoghi e su uno sfondo sonoro discreto, enfatizza l’ambiente e l’interazione tra i personaggi principali, Ico e Yorda. Castelli e torri imponenti creano un’atmosfera maestosa e misteriosa. La trama è semplice, ma cattura l’emozione di chi gioca raccontando la fuga di Ico e Yorda da un castello in rovina. Ico è stato elogiato per il suo approccio artistico e per la capacità che ha poi avuto di influenzare numerosi sviluppatori. Di nuovo, siamo di fronte a una forma d’arte capace di trasmettere emozioni profonde e creare esperienze uniche.