Gli highlights del Napoli Comicon 2024

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Giunto alla sua XXIV edizione, il Napoli Comicon 2024 ha raggiunto picchi da record e si prepara a festeggiare il quarto di secolo. Alcune istantanee di quattro giorni memorabili. Articolo a cura di Lorenza Carannante

In un weekend dal meteo inizialmente incerto, poi del tutto soleggiato, come da tradizione, il Napoli Comicon ha aperto i suoi cancelli ai visitatori, curiosi e affezionati di qualsiasi età, offrendo anche quest’anno una varietà di proposte senza eguali all’interno di un programma che spaziava dalle innumerevoli sfaccettature del fumetto, toccando il Cinema e le Serie TV, Giochi, Asian, Videogames, Cosplay, Musica, Kids, Neverland, Mostre, PizzaCon, J-Pop Manga Niwa e Urban, dando quindi il benvenuto anche ad eventi relativi ad ambiti diversi da quelli del fumetto, esaltando la connessione tra street culture, arte, sport e moda, in quattro giorni ricchissimi di eventi.

I numeri da capogiro

Mai come quest’anno l’appuntamento del fumetto italiano e internazionale ha raggiunto vette altissime, con numeri da capogiro assolutamente meritati. Sold out con oltre 175 mila presenze; più di 30 mila mq coperti, 50 mila mq di spazio all’aperto, un teatro da 850 posti al coperto e un’arena all’aperto da 6 mila posti a sedere; 400 espositori, più di 450 ospiti e oltre 580 eventi.

Quella di quest’anno è stata senza dubbio un’edizione da record da ogni punto di vista, con quantità e qualità che vanno di pari passo. Nell’odore penetrante della carta stampata, tra volumi rari e tavole originali, c’è la stessa affluenza durante tutte le giornate di festival nonostante il tempo inizialmente incerto, e prima tra i padiglioni, poi nei diversi giardinetti, si diffonde un clima disteso e gioioso. Si passeggia in maniera tranquillamente o di fretta, gli incontri sono tanti: mentre c’è un firmacopie nel Padiglione 1, vengono lanciati i dadi d’inizio per una partita per il cinquantesimo anniversario di D&D nella zona opposta.

Le diverse zone si dividono per tematiche e ambiti, con gli stand relativi. Anche quest’anno non è un caso, infatti, che ad esempio la Scuola Internazionale di Comics, realtà con sedi in tutta Italia, sia presente in diversi Padiglioni, con stand appositi come la Scuola Italiana di Comix di Napoli. Qualsiasi generazione può sentirsi a proprio agio, immersa in gruppi corposi di cosplay diversi giorno dopo giorno, eventi imperdibili, concerti e file per incontrare i propri autori preferiti.

Il magister Igort, i fumetti premiati, Liberato e molto altro

A fare da Magister è stato Igort, uno dei fumettisti italiani più noti e influenti dell’ambito nell’intero panorama europeo, e protagonista della mostra Paesaggi della memoria. Storia e finzione nei fumetti di Igort, a cura di Paola Bristot e Matteo Stefanelli, che ripercorre l’opera del fumettista indagando i temi della memoria e del viaggio.

Tra gli espositori, a mio avviso è necessario e imprescindibile sottolineare la presenza degli editori indipendenti, la cui proposta è sempre interessante. Collocata anche quest’anno all’interno delle aree destinate agli editori principali, la Small Press Area era più ricca delle altre edizioni, per la prima volta infatti composta da 27 realtà indipendenti, autoprodotte e al di fuori dei circuiti commerciali. Vale la pena fare qualche nome: SputnikPress, ad esempio, il collettivo Macondo, o la casa editrice indipendente Diamond Dogs, che quest’anno è rientrata tra i vincitori dei premi assegnati durante il festival con la pubblicazione The kids are alright di Barbara Giorgi e Michela Bruno come Nuove Strade — Migliore Autoproduzione. Anche quest’anno, infatti, sono tornati i Premi del Palmarès, composto da undici categorie divise tra Premi Micheluzzi per le opere italiane e Premi Comicon per quelle internazionali. Tra gli italiani, ad essere premiati sono stati: Coconino Press con Stacy di Gipi come Migliore Fumetto; Oblomov Edizioni con Diario di una cagna di Grazia La Padula; Canicola Edizioni con Nato in Iran di Majid Bita come Migliore Opera Prima.

Per quanto riguarda invece gli altri ambiti presenti al festival, insieme alla proiezione in anteprima di alcune immagini del film Il segreto di Liberato e l’incontro con i registi LRNZ e Giuseppe Squillaci, tra gli eventi di punta c’è stato il talk tra Elodie e Milo Manara, Elodie meets Manara, moderato dalla scrittrice Valeria Parrella che ha recentemente collaborato con l’autore. La presenza di queste personalità si inserisce all’interno di un programma ben più fitto di ospiti italiani e internazionali, quali ad esempio il fumettista americano John Romita Jr, i sensei Iwamuro, Umezawa, Minami Seira, e il game designer Yasumi Matsuno.

La mostra sui 175 anni del primo albo a fumetti italiano e le presentazioni di Marc-Antoine Mathieu

Tra le mostre distribuite all’interno dei diversi padiglioni, ad accogliere i visitatori poco dopo l’ingresso generale del festival è L’inarrestabile Ciccillo. 175 anni dal primo albo a fumetti italiano, la mostra a cura di Fabio Gadducci e Matteo Stefanelli, e dedicata alla prima pubblicazione di un albo illustrato in Italia. Quale location migliore per esporre gli originali e gli studi preparatori di questo lavoro a opera di Pasquale Mattej, e pubblicato nel 1849, non a caso distribuiti tra teche e cornici?

Le pagine leggermente ingiallite dal tempo lasciano ancora godere perfettamente dei grigi delle matite dell’autore di Una notte insonne di Ciccillo, che accompagnano il visitatore verso il Padiglione 1, dov’è stata posizionata anche la sala aperta “Andrea Pazienza” dedicata alle numerose presentazioni previste durante tutte le giornate del festival. Com’è il caso, ad esempio, dell’evento intitolato L’intelligenza del fumetto. Un dialogo tra due maestri della sperimentazione formale nel fumetto, con tra i protagonisti Martin Panchaud e Marc-Antoine Mathieu, tra gli autori francofoni più acclamati per capacità di esplorare nuovi approcci narrativi al fumetto. Marc-Antoine Mathieu, in occasione del festival, presenta anche due dei suoi ultimi lavori editi da Coconino Press, Deep Me e Deep It, ed è protagonista di due mostre nel programma Comic(on)off, anche quest’anno ricco di eventi sparsi in tutta la città: Double Deep all’Institute Français e Dédales alla Galleria HDE.

La mostra “AkaB: verso il pop!”

Durante il festival ogni mostra viene in qualche modo anticipata dalla propria gigantografia cartonata, in alcuni casi raffigurante la locandina, in altri riprendendo una delle tavole esposte o uno dei personaggi più significativi, con accanto un pannello esplicativo accompagnato dal testo critico e le informazioni generali per visitare l’esposizione. Colpisce sicuramente per allestimento la mostra AkaB: verso il pop! curata da Isa Depica e Matteo Contin per Associazione AkaB e dedicata al ritorno nelle librerie con Edizioni Sido di POP! Vite ascensionali.

Nel Padiglione 1 della Mostra d’Oltremare, infatti, tra le tavole originali di uno dei fumetti più bizzarri ed esistenzialisti, spiazzanti, dell’autore milanese, alcuni palloncini di cartapesta vengono lasciati fluttuare in una stanza in cui il fruitore viene immerso, letteralmente, tra le nuvole, con la possibilità di leggere parole e pensieri di ciascuno attraverso le stampe di alcune tavole appese ai loro fili.

L’apertura al pubblico del murales di Andrea Pazienza

Un altro evento assolutamente da mettere in evidenza è senza alcun dubbio l’apertura al pubblico del murales di Andrea Pazienza, appuntamento di venerdì 26 aprile a partire dalle 10 fino alle 17 presso il padiglione America Latina, dove l’opera era stata spostata e presentata al pubblico nel 2013 dopo i lavori di restauro e manutenzione. Avere la possibilità di rivederlo proprio durante il Comicon è stato emozionante, soprattutto pensando alla quantità di anni in cui il padiglione è stato tenuto chiuso al pubblico, privando la città di un vero e proprio tesoro dell’arte del fumetto. La manifestazione ha assicurato che l’Archivio Enel, dov’è conservato il murales, potrà essere visitabile anche nei giorni successivi al festival e in futuro.