Teatro, l’incredibile mondo della gamification

Ogni favola è un gioco, citando un famoso cantante italiano. In realtà qualsiasi cosa può esserlo, specialmente ora che la tecnologia aiuta il settore del gaming nello sviluppare quotidianamente novità considerevoli e permeanti. Del resto, si è passati da giochi fatti con tabelloni, carte e dadi a applicazioni per smartphone e tablet, come la 888 Casino App qui descritta, o giochi per console e pc gaming.

E questo estendersi di possibilità lo porta a coinvolgere anche altri settori della nostra quotidianità, come la spesa, lo shopping e persino il teatro. Sembrano mondi così distanti, eppure oggi teatro e mondo del gaming possono anch’essi entrare in contatto per portare gli utenti a un livello diverso di esplorazione della cultura.

E in particolare oggi la cultura passa anche attraverso il gaming, strumento che sta cambiando il modo in cui facciamo esperienza nel mondo. In pratica tutto può essere tutto può essere gamificato: da una sfilata di alta moda a un controllo dal medico, dalla sessione di training quotidiana alla lezione di chitarra. E anche alla fruizione di uno spettacolo di teatro.

La gamification digitale nel teatro

Il teatro dunque non si limita alle quinte, al palcoscenico e alla platea, ma può passare tutto attraverso un gioco digitale, con spazi e arene virtuali. A differenza di quanto si pensi non è un modo per allontanare la cultura dalla gente, ma l’effetto è assolutamente quello opposto.

Questo perché la logica sarebbe quella di sfruttare le potenzialità della tecnologia e del virtuale per attirare sempre più appassionati all’arte teatrale “portandola a casa loro”, detta in maniera spicciola. In maniera più approfondita si può dire anche che è un modo per entrare in connessione più stretta con le nuove generazioni e di andare in contro a chi non sa, non può o non vuole (per diversi motivi) avvicinarsi alle sale teatrali. Ma si pensi soprattutto ai giovani, i futuri spettatori del teatro, i nuovi utenti dei palcoscenici i quali devono essere attratti in maniera differente rispetto ai metodi tradizionali, quindi attraverso strategie di marketing diverse e più votate al digitale.

Il teatro interattivo

Un altro elemento da non sottovalutare nella gamification è legata strettamente all’interattività del pubblico con lo spettacolo, senza l’ausilio di elementi tecnologici. Come ad esempio lo spettacolo Sleep No More, della compagnia inglese Punchdrunk, nel quale c’è un livello di immersione e imprevedibilità che permette di sviluppare il concetto di “Replayability”, quella possibilità di replicare un prodotto, specialmente quando si parla di gaming, perché fruibile più e più volte grazie alla possibilità di avere una dinamica sempre nuova e diversa.

E infatti in questo spettacolo, un adattamento del Macbeth di Shakespeare, lo spettatore attraversa la scena indossando una maschera. Si muove liberamente nella scena teatrale e può scegliere cosa fare, se ascoltare un personaggio o un altro, seguirlo oppure cambiare strada, ma anche interagire con la scenografia, aprendo una finestre, leggendo un libro o una lettera presente in scena. Un’esperienza diversa che porta a distruggere il muro della quarta parete e immergersi nello spettacolo, divenendone protagonista e fruendo così della cultura in un modo diverso, nuovo, attivo e interessante.

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