Nella black city per eccellenza la scena metal era un po’ calata negli ultimi anni, ma all’ombra delle Mole sono sempre pronti a germogliare i Fiori del Male. Il collettivo multidisciplinare di Burning Tower vuole essere tra i protagonisti di questa rinascita nel segno della musica dal vivo, a partire simbolicamente dall’equinozio d’autunno: per la seconda edizione del festival il 24 di settembre infatti sulla torre in fiamme salirà una combo di band da capogiro, pronta a spazzare via l’estate nel moshpit.
Al Supermarket di zona Madonna di Campagna arrivano i redivivi The Secret, gli alfieri della new school Hierophant e tanti altri mostra sacri come Bosco Sacro, Zolfo e Nero di Marte. Si parlava però di un collettivo multidisciplinare: infatti nel corso del Burning Tower Fest ci sarà spazio anche per la conturbante performance di Shibari ad opera di Alitha (vista di recente al Bunker durante Amoreeee), la sonorizzazione del cult movie di Kenneth Anger “Lucifer Rising” a cura di Propaganda 1904 (leggi qui la nostra intervista al crocevia tra cinema e musica) ed un’area expo e merch carica di suggestioni esoteriche d’ogni tipo.
A qualche settimana dall’evento (QUI TROVI TUTTE LE INFO), abbiamo raggiunto Alessio Caruso ed Elena Camusso dela crew per farci raccontare meglio cosa hanno in serbo per noi. Intervista a cura di Lorenzo Giannetti.
Come vi siete conosciuti e qual è la scintilla iniziale che ha dato il via al progetto?
Ci siamo conosciuti qualche anno fa tramite Thelema direi, ovvero la filosofia elaborata da Aleister Crowley all’inizio del XX secolo ed incentrata sul concetto di destino individuale ed in parte legata anche alla magia rituale. Io portavo in giro una mostra personale di disegni dedicati ad Aleister Crowley, Elena stava organizzando in quel periodo eventi ed expo legati al tema, da lì siamo entrati in contatto. Enrico invece lo abbiamo conosciuto 2 anni fa tramite il suo lavoro in Time to kill records, che per darvi un’idea si definisce “the most chaotic extreme record label in Italy” (QUI trovate un po’ di bombette).
Immagino quasi tutti portiate avanti anche dei progetti come band: che fatica! Raccontatemi un po’ come sta secondo voi la scena e come vi state muovendo come band.
Che fatica sì, ma se stiamo fermi moriamo artisticamente. Io ed Elena siamo anche colleghi musicali nel Ponte del Diavolo (in bilico tra doom e black, ndr*). Ci stiamo muovendo direi bene, abbiamo appena finito le registrazioni del nostro primo disco che uscirà perla label Season of mist questo inverno. Stiamo scrivendo il secondo disco al momento.
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Il progetto nasce a Torino: quanto siete legati a questa città o magari alla provincia di questa città? Insomma, il luogo in cui vi trovate vi influenza? Nel bene o nel male!
Siamo innamorati letteralmente di questa città e ci influenza moltissimo, direi che il festival non sarebbe neanche nato se avessimo vissuto in un altro luogo. Di Torino amiamo la sua architettura elegante, il suo fascino mistico ma anche il suo lato più hardcore e proletario, le sue ombre e luci e la sua fauna direi unica. Torino é un crocevia artistico e culturale strategico credo unico nel suo genere. Anche a livello “sottile” e più interiore trovo che si respiri un aria particolare… è difficile spiegare l’aura unica di questa città!
Quali sono i concerti più fighi a cui avete assistito quest’anno?
Wardruna in Svezia all’interno di un castello abbandonato (guarda QUI). Frantic Festival, dove ho avuto il piacere e l’onore di suonare con Inchiuvatu.
Quali sono i vostri obiettivi con Burning Tower? O comunque, cosa vi piacerebbe fare sulla breve distanza.
L’obiettivo principale credo sia riportare Torino a un buon livello di eventi di un certo tipo che da un po’ mancavano e introdurre nuove formule di eventi, non solo concerti e non solo metal. Il Burning Tower infatti incorpora espressioni artistiche legate tra loro ma diverse. Battezziamo nel fuoco la nuova stagione al Supermarket e poi ci sarà il Total Satan Fest a fine ottobre con Impaled Nazarene, Whiskey Ritual, Putridity ed Hellcrash, in collaborazione con Mostro Production e Cerberus Booking.
Le date dei vostri eventi non sono casuali: equinozi e solstizi. Come descrivereste il vostro rapporto con la natura? E quanto invece siete legati ad una dimensione trascendente ed esoterica, che mi pare affiorare nella vostra comunicazione e immagine.
Non è necessario essere dei maghi o degli esoteristi per comprendere quanto la nostra esistenza sia legata ai cicli naturali. A noi interessa festeggiare un nuovo ciclo e mettere attenzione su un certo tipo di unione e bellezza che può creare solo l’Arte. Meglio se attraverso la sperimentazione.
A proposito di immagine: come gestite le grafiche ed in generale tutto l’immaginario visivo del Burning Tower?
Se parliamo del Festival, la gestione grafica è in mano a Silvia Buratti. Gli eventi singoli e la gestione grafica invece sono gestiti da Cristina Ferrero. Al festival poi ci saranno vari banchetti con le opere di artisti, pittori, illustratori: ci teniamo molto anche all’impatto visuale.

In copertina e a metà articolo: due foto dell’esibizione di apertura della prima edizione del festival con Omega Kunst e Frida Ghiozzi.