Mostre ed eventi da non perdere in Svizzera nell’estate 2023

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La Svizzera è da sempre un polo artistico europeo tra i più importanti. Specialmente per l’arte contemporanea: l’art week di Basilea che si tiene a giugno infatti richiama tantissimi visitatori, sia professionisti che appassionati. Ma l’attenzione e la sensibilità artistica non si fermano a quella settimana.

In questa guida vediamo tutte le mostre in Svizzera da vedere durante l’estate, soffermandoci in particolare sulla proposta della città comunemente considerata come la capitale culturale elvetica.

Mostre in Svizzera: gli eventi da non perdere in estate

A pochi km dalle regioni del Nord Italia, sorge uno degli Stati europei più affascinanti: la Svizzera. Conosciuta ai più per i suoi paesaggi mozzafiato, per l’industria orologiaia più famosa del mondo e per la produzione di uno squisito cioccolato, la Svizzera ha però molto da offrire anche per quanto riguarda la cultura. In particolare, Basilea è uno dei centri più interessanti per quanto riguarda l’arte.

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La città possiede dei musei di fama mondiale: il Kunstmuseum, prima collezione d’arte d’Europa accessibile al pubblico nel 1661, lo Schaulager e il Museo d’arte contemporanea sono delle chicche da non perdere. Proprio all’interno di questi spazi sono ora allestite alcune mostre imperdibili, da incasellare in un itinerario alla scoperta dello Stato alpino.

Prima di partire però è bene ricordarsi che per viaggiare in Svizzera è necessario possedere la vignetta, obbligatoria su tutte le strade nazionali incastonate al centro dell’Europa e gestite dalla Confederazione. Può anche essere acquistata in formato digitale, associata alla targa, eliminando la necessità di doverla apporre sul parabrezza.

Ecco le mostre d’arte in Svizzera da segnarsi in agenda e presenti nei relativi musei e spazi per tutta l’estate.

Kunstmuseum Basel

Andrea Büttner. The Heart of Relations, 22 aprile – 1 ottobre 2023

A partire dai primi anni 2000, l’artista tedesco Andrea Büttner dà forma a rappresentazioni riguardanti svariati temi, quali il lavoro, l’indigenza, le varie forme di convivenza civile e le diverse manifestazioni di fede, sia religiosa che secolare.

Questi argomenti sono espressi attraverso stampe su legno di grandi dimensioni, nonché incisioni, libri, manufatti in vetro, video installazioni e tessuti. In particolare, nell’opera “The Heart of Relations,” Büttner intreccia diversi racconti: dai costumi della vita monastica al lavoro agricolo forzato durante il periodo nazionalsocialista.

Shirley Jaffe. Form als Experiment, 25 marzo – 30 luglio 2023

L’opera  di Shirley Jaffe si accompagna a quella di Norman Bluhm, Sam Francis e Joan Mitchell nelle esplorazioni dell’Espressionismo astratto, risultandone una delle figure più rilevanti durante la metà del Novecento, dopo essersi trasferita da gli Stati Uniti a Parigi.

Nel 1963 ha trascorso un anno a Berlino, durante il quale le sue superfici dipinte hanno adottato forme più geometriche e regolari, guidando il suo stile verso una dimensione più marcatamente astratta. Questi due percorsi artistici sono oggetto di una mostra realizzata in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi e il Musée Matisse di Nizza, ospitata dalla Kunstmuseum Basel.

Bernard Buffet. Artista esistenzialista e popolare, 18 febbraio – 3 settembre 2023

Il Kunstmuseum presenta una mostra dedicata a Bernard Buffet, narrando la sua eccezionale parabola artistica attraverso dipinti, filmati, fotografie e altre testimonianze, le quali rivelano una poetica del tutto personale, tesa tra esistenzialismo e pop culture. Attraverso la sua opera, l’artista ha esplorato il lato più oscuro e doloroso dell’esistenza umana.

La morte, la fame e la sofferenza sono i temi centrali delle sue nature morte e dei ritratti che ritraggono figure emaciate e dal pallore malinconico. Queste opere sono intrise di tutta la tristezza e l’angoscia della Parigi del dopoguerra. Il suo stile artistico provocatorio gli valse una rapida notorietà, ma altrettanto rapidamente fu dimenticato.

Charmion di Wiegand, 25 marzo – 13 agosto 2023

Nell’estate del 1941, la vita di Charmion von Wiegand subì una svolta epocale. Nata a Chicago nel 1896, Charmion era stata una giornalista e critica d’arte. Il 12 agosto, decise di fare visita a Piet Mondrian, che viveva in esilio a New York, presso il suo studio.

Fu proprio in quel momento che la loro amicizia prese vita. Von Wiegand rimase affascinata da Mondrian e dal suo stile artistico, il neoplasticismo, che costituiva il cuore della sua pratica. Questo incontro ispirò profondamente Charmion von Wiegand, portandola a immergersi intensamente nella pittura. Ora, la sua opera sta gradualmente venendo rivalutata e apprezzata.

Fondation Belleyer

Jean Michael Basquiat , 11 giugno- 27 agosto 2023

Nel corso dell’anno 1982, la vita e la carriera di Basquiat subirono una svolta cruciale. Durante un viaggio in Italia, egli concepì alcune delle sue opere più rilevanti. Aveva l’intenzione di esporle presso la galleria Emilio Mazzoli di Modena, ma il progetto subì un improvviso annullamento.

Oggi, a oltre quarant’anni di distanza, la Fondation Beyeler presenta per la prima volta questi significativi lavori di Basquiat, cercando di indagare la poetica e l’influenza di un insieme di opere fondamentali alla base del mito dell’artista.

Doris Salcedo, 21 maggio – 17 settembre 2023

L’artista riconosciuta a livello internazionale Doris Salcedo, nata a Bogotá, Colombia nel 1958, è ora protagonista di una mostra personale presso un museo svizzero, una novità per il paese elvetico.

La mostra mette al centro installazioni di dimensioni medio-grandi, risultato di un lungo percorso di ricerca socio-politica, sperimentazioni su tecniche e materiali, nonché un’attenta indagine sulle forme espressive. Attraverso queste opere, l’artista rende visibili emozioni universali come empatia e dolore, ma, soprattutto, esplora il concetto di memoria e oblio in relazione a conflitti violenti.

Schaulager

OUT OF THE BOX – 20 Years Schaulager, 10 giugno – 19 novembre 2023

Il titolo “Out of the Box” richiama uno dei principi fondamentali abbracciati dallo Schaulager sin dalla sua inaugurazione nel 2003: liberare le opere d’arte dal confinamento in magazzini e metterle a disposizione sia delle istituzioni accademiche per ricerche e studi, sia del pubblico.

Il titolo fa anche riferimento alle numerose installazioni complesse acquisite dalla collezione, che verranno esposte in apposite proiezioni durante la mostra. A queste si affiancheranno dipinti, disegni, sculture e fotografie selezionati dalla collezione della Fondazione Emanuel Hoffmann.