Indiana Festival al Comala coi concerti di Sirianni, Adam Smith, Roncea e molti altri

Una tre giorni di festa all’insegna della musica indipendente apre la stagione musicale di Indiependence: undici artisti per dare voce al mondo underground autoprodotto e delle etichette non legate alle grandi major. Da giovedì 1 a sabato 3 ottobre. Ingresso libero.

Torna a Torino la Festa della musica Indipendente. Da giovedì 1 a sabato 3 ottobre, “Indiana Festival” inaugura la stagione di Indiependence, con una ricca programmazione di concerti negli spazi dell’Associazione Culturale Comala, partner dell’evento insieme a Tilt Music e Border Radio.

 

Tre i “superospiti” della quinta edizione del festival: dal pluripremiato cantautore che da anni calca i palchi Federico Sirianni, passando per la nuova proposta indipendente dei Santinumi, fino a Roncea, seguito del management Dewrec che con Indiependence, condivide l’approccio associativo nel percorso di produzione musicale.

Il fil rouge che guida l’intensa programmazione del Festival è espressione della ricerca e del frutto del lavoro di questi anni di Indiependence. Nasce da qui l’idea di dar vita a una tre giorni di festival musicale indipendente che sappia recuperare il significato “originario” della parola indieun’attitudine, un approccio diretto all’arte non mediato, un luogo in grado di fare incontrare artisti e pubblico, per creare una discontinuità dai contenitori mainstream. Un’idea musicale “resistente” nata da un collettivo, per amore e nel nome della musicaconquistare uno spazio in grado di restituire centralità a questo panorama musicale.

La programmazione artistica tiene insieme anime e stili differenti. Sul palco si susseguiranno artisti di vari generi musicali: giovedì 21 ottobre Federico Sirianni riproporrà, oltre ai brani che abbracciano i quattro lustri della sua carriera, un’anticipazione dell’ultimo album in uscita a dicembre e una serie di monografie dedicate ai suoi “giganti” fondamentali: Cohen, Dylan, Waits, De Andrè, Gaber. Aprirà il concerto Nicolò Piccinni che nel 2016 ha esordito con l’album “Fuori dal giro” – raccolta di singoli completamente autoprodotta e con la partecipazione di molti musicisti del panorama torinese – e attualmente sta lavorando alle prossime uscite con Indiependence.

Venerdì 2 Ottobre il Festival prosegue con un’altra punta di diamante: Santinumi, il gruppo composto da Andrea Bertolotti, Nicola Martini e Maurizio Daniele, che hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Motta, Brunori Sas, Iosonouncane, Marta Sui Tubi, TARM, Africa Unite. Il loro primo disco, Paganìa, uscito a febbraio 2020, quasi totalmente autoprodotto, contiene 8 tracce cantate da voci diverse e ciascuna associata a una divinità. Prima del loro set ben tre esibizioni: si parte con la musica esplosiva dai diversi suoni e generi della cantautrice Nerè, un’artista vulcanica come Napoli, sua città di origine, dove ogni canzone è un viaggio a tappe nello spazio e nel tempo, intorno alla mitologia greca.

A seguire, la rock band degli Adam Smith, di cui Paolo Ferrari ha scritto: “non un calciatore inglese, ma una rock band torinese schietta e diretta, che nel 2013 ha debuttato con l’album “Normale, banale, maiale” e non si è fermata più. Ce n’è, da ascoltare, guardare, raccontare”. Tra i primi gruppi a entrare nel roster di Indiependence, stanno producendo il secondo album.

Completano il cartellone della serata gli Italian Take Away e L’Amortex, due artisti che fonderanno i loro progetti in un unico live set che promette scintille.

Le “canzoni senza patria” di Italian Take Away – ultimo “acquisto” della scuderia Indiependence – incroceranno l’esperienza sonora e visiva de L’Amortex, progetto che fonde basi elettroniche e theremin con uno degli strumenti classici per eccellenza come l’arpa, e che ha saputo catturare l’attenzione di Johnson Righeira – uno dei padri dell’elettronica italiana – e dei Decibel di Enrico Ruggeri. Con loro, ha remixato uno dei brani classici della discografia dei Righeira Luciano Serra Pilota, che sarà incluso nel nuovo disco dell’artista, la cui uscita è prevista per il 2021.

Si conclude sabato 3 ottobre con una serata dal sapore cantautorale. Nome di punta Roncea, artista di origine francese cresciuto in Italia, che in carriera ha aperto i concerti di The National e Artic Monkeys, ha suonato in più di 100 date in tutta Europa, e ha collaborato con membri di Verdena e Carmelo Pipitone (Marta Sui Tubi). Il suo quarto lavoro in studio da solista, “Presente”, è il primo disco in italiano, che ha sorpreso la critica di settore e ottenuto grandi consensi. Sarà accompagnato dalla talentuosa violoncellista Chiara di Benedetto, che ha recentemente collaborato con Ultimo e suonato nell’orchestra sinfonica del festival di Sanremo. All’Indiana Festival Roncea offrirà il suo spettacolo inedito, dove le sue canzoni tornano in una veste acustica, intima, genuina e amabile.

Nella stessa serata si esibirà Niccolò Bosio, meccanico del suono e musicista, produttore di musica e colonne sonore per film e TV, fisarmonicista e arrangiatore. Ad aprile ha pubblicato L’odore di benzina per Indiependence. In scaletta anche Ella Nadì, che presenterà le sue nuove produzioni, registrate con il bassista Matteo Domenichelli (Giorgio Poi, Pop X) e il batterista Francesco Aprili (Giorgio Poi, Germanò, Ainè).

A chiudere il pokerissimo di artisti due nomi storici dell’etichetta. I primi sono i Cado Nello Specchio: due album all’attivo, reduci dal singolo Monica Vitti e dallo spettacolo R’n’R – Romantico.Nostalgico.Rivoluzionario, stanno lavorando a un EP tematico su Roma, città di provenienza di Andrea Failli – frontman e autore della band – il quale ha da poco pubblicato il suo primo libro intitolato “Noi siamo la rivoluzione”.

Secondo nome è quello di Bandini, che festeggia il decennale del suo percorso artistico. In questi dieci anni si è esibito nei principali circoli e club torinesi, ha portato i suoi live a Roma e Berlino, e ha diviso il palco con nomi importanti della scena come Ila Rosso, Luciano De Blasi, Perturbazione, Bandakadabra. Dopo questa “gavetta” ha pubblicato a maggio 2020 il singolo José Mourinho.

La sede dei concerti, Comala, è la perfetta location per il Festival: uno spazio pubblico indipendente, utilizzabile da tutte e tutti, (auto)costruito, grazie al recupero degli spazi dell’ex Caserma La Marmora, da qualche anno coinvolta in un percorso di riqualificazione e rigenerazione portato avanti da diverse associazioni e gruppi di cittadini del territorio.

L’evento è a ingresso libero e gratuito per tutte le serate fino a esaurimento posti, con check-in all’esterno dell’area per la prevenzione della diffusione del Covid.

 

Che cos’è Indiependence? 

Da quando è nata, Indiependence ha avuto un’unica missione: quella di conquistare spazio per ridare centralità alla musica indipendente, creando connessione e mutualità tra tutti i soggetti e i luoghi che animano questo panorama (artisti, direttori artistici, circoli e locali, fonici e tecnici, network e media). Siamo in primis musicisti, quindi abbiamo ben presente cosa significhi sentirsi insignificanti in un momento storico in cui i meccanismi di produzione artistica sono quasi totalmente proni alle logiche di mercato. Per questo vogliamo recuperare il significato originario della parola indipendente, e con esso il vero senso della definizione indie, troppo spesso abusata per definire erroneamente un genere. Per noi invece essere indie è un’attitudine, un approccio all’arte diretto, un momento in cui l’artista e il suo contenuto devono trovarsi e diventare più importanti di contenitori che non danno alcun futuro e non creano cultura.

Siamo (ri)partiti dalle origini: dai circoli in cui si trova la gente che suona e la gente che vuole ascoltare, dai palchi polverosi, dalla scoperta della storia della musica italiana, insomma da quella che in altri tempi si definiva gavetta. È in questo modo che abbiamo messo insieme il roster di artisti della nostra etichetta discografica indipendente, è in questo modo che in questi anni siamo cresciuti al punto di diventare una casa di produzione a 360° che può offrire all’artista e al professionista un servizio completo, grazie alla creazione di un esteso network svolta negli anni, grazie alle competenze musicali, grazie alle risorse tecniche e ai professionisti associati al percorso.

Per valorizzare ancora più a fondo il proprio percorso Indiependence ha compiuto la scelta di affiliarsi ad ARCI, ritenendolo un naturale punto di arrivo di quanto messo insieme in questi anni e un ambizioso punto di partenza per quello che verrà nei prossimi

È l’inizio di una piccola rivoluzione nata da un sogno collettivo, per amore e nel nome della musica.