In questi giorni è uscita la re-issue del lavoro d’esordio degli Anna Ox, ovvero Back Air Falcon Dive VOL. 2. Visto che il gruppo lombardo da tempo è nei nostri radar e l’abbiamo anche premiato durante l’ultima edizione del Pending Lips Festival, abbiamo voluto farci quattro chiacchiere insieme.
Dato che la nostra intervista sarà centrata su una re-issue, pare corretto incominciare chiedendovi: se vi guardate indietro a un anno, più o meno, esatto fa, com’è eravate? Sia come band che come persone? Tanto diverse o, in fondo, uguali? E, soprattutto, quanto e come è cambiata la vostra vita? (Se è cambiata eh…)
Penso che non sia cambiato molto, poiché ci conosciamo da un sacco, per cui la band Anna Ox è come se esistesse da molto più tempo. Per noi è parte della routine settimanale.
“Back Air Falcon Dive” il vostro primo album vi ha dato delle belle soddisfazioni, come ad esempio nell’ultima edizione del Pending Lips (e noi di OUTsiders Webzine lo sappiamo bene): come mai quindi avete deciso per una nuova ri-edizione di questo disco?
I pezzi c’erano già e ci è sembrato simpatico farli cantare ad alcuni nostri amici. Abbiamo pensato che fosse interessante per coloro che volevano sentire i nostri brani cantati, dato che il primo album è praticamente tutto strumentale. Per noi è stata una bella sorpresa, perché ognuno ha fatto proprio il pezzo e l’abbiamo ascoltato trasformarsi in una canzone.
Va detto che questa riproposizione contiene molte novità: vi piacerebbe elencarcele?
Yes. A questo EP hanno collaborato: Adam Vida su “Fucsite” (già presente nella prima release); Chelsey Crowley dei Nuovo Testamento su “Jjungle”; Yuri la Cava dei Kuadra su “Y(S)L” e Carlotta Deiana dei Mòn su “Lady Isabel”.
Concentriamoci un attimo, appunto, su queste cose nuove: ci ha colpito il feat. Con Carlotta Deiana, cantante dei Mòn (che tra l’altro non troppi mesi fa abbiamo ascoltato al Circolo Ohibò). Quindi siamo curiosi di saperne di più: com’è nata la collaborazione?
Ci sembrava perfetta una voce come quella di Carlotta su “Lady Isabel”. Anna Ox e Mòn condividono lo stesso ufficio stampa, Unomundo. Per cui è stato molto semplice mettersi in contatto con lei e organizzare la collaborazione.
Ora vi facciamo una domanda forse un po’ scontata ma doverosa: in questo periodo strano quanto è “difficile” essere una band? Perché immaginiamo, giusto per usare un eufemismo, che sia non proprio una cosa molto scontata e semplice fare le prove, tanto per dirne una…
La menata più grande è non poter provare in sala, per cui in questo senso abbiamo rinunciato, perché quella è la nostra dimensione. Abbiamo sicuramente più tempo per pianificare (e panificare, eheheheh!) le nostre mosse future, riascoltare idee scartate e fare un po’ di ricerca personale. Inoltre cerchiamo di sentirci spesso, per limitare la sensazione di distacco che ognuno di noi prova (chi più chi meno).
https://www.instagram.com/p/B-tozS-hnIU/
E nonostante tutto siete riusciti/ state lavorando a qualcosa di nuovo? Se si può dire, intensi
Abbiamo lavorato parecchio fino a prima del lockdown su un po’ di materiale nuovo, poi però purtroppo ci siamo dovuti fermare. Non sappiamo bene come sarà ripartire, anche perché è una situazione che divide letteralmente le persone e ognuno farà propria questa esperienza. Si stratificherà come materiali diversi e quando il continente che è ognuno di noi colliderà si formerà un territorio che nessuno aveva previsto. Siamo insomma certi che non sarà come se nulla fosse mai accaduto.
In quest’anno che vi divide dal vostro esordio a livello musicale quali sono stati i “nuovi ascolti” che vi hanno particolarmente colpito?
Un po’ alla rinfusa: Steve Reich, Univers Zero, Advance Audio Research, Ashinoa, Ovo, Vulfpeck, Pufuleti, Black Midi.
E invece tra quelli “vecchi/storici” quali dischi, artisti o band non avete mai smesso di ascoltare?
Sempre alla rinfusa: Hella, Shellac, Mogwai, Rage Against The Machine.
La prima cosa che farete, anche come persone “singole” e non come “membri” di band quando tutto questo finirà?Confusamente e senza distinzione: non saprei, probabilmente andare a trovare qualche amico che non vedo da un po’, il caffè pre-prova al solito posto e la birra post-prova.