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_di Mattia Nesto
Vi abbiamo lasciati lo scorso dicembre con “Amarsi un Anthem”, rework che fonde il celebre brano “Amarsi Un Po’” di Battisti con il più recente “Love Anthem” di Venerus: come mai avete compiuto questa operazione molto particolare?
Ciao OUTsiders! Come forse saprete già dall’anno scorso eravamo soliti includere nelle nostre performances una cover del celebre brano del maestro Battisti, e come forse non saprete (ma potete immaginare) Love Anthem No.1 è stata blastata dagli speaker della nostra automobile innumerevoli volte durante il nostro tour estivo 2019. Un giorno abbiamo provato a cantare Venerus su Battisti ed è stato subito un grande vibe. Mind=Blown.
Ma non perdiamoci in ciance: il 24 gennaio esce il vostro nuovo ep, “Your Wonderful Time” che voi stessi avete definito come caleidoscopico e che presenterete lo stesso giorno al Circolo Magnolia di Milano. Ora, visto che l’aggettivo è molto bello e anche molto interessante, ci potreste dire di più in merito a questa descrizione?
Supercalifragilistichespiralic
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Anche se non si giudica un libro dalla copertina e benché meno un disco, la cover ci ha abbastanza colpito: è una specie di presa in giro dei grafici o comunque dell’ossessione verso il bello sempre e comunque?
Amici avete appena detto per caso che la nostra cover è brutta? Scherzi a parte: lo sappiamo. Ma no, non è una presa in giro dei grafici (non ci permetteremmo mai lol). Funny story related: è stata generata tramite un editor tipo paint su un cell SONY XPERIA, lo stesso editor dove facciamo i nostri meme. L’art è sostanzialmente una nuvoletta eterea sulla quale compaiono i nomi dei nostri brani. Magari un giorno faremo un tutorial su youtube in cui spieghiamo come realizzarlo comodamente da casa vostra. E ricordatevi: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è lol. Forse. Boh.
Come se ne è discusso anche prima in questo ep ci sono le vostre, diciamo così, sonorità classiche, calde e agglutinanti come in “Collapse” ma ci sono anche tante novità, ad esempio un rinnovato dialogo con suoni più dark: come è andata la registrazione del vostro nuovo lavoro?
E soprattutto quali erano le direzioni artistiche che vi eravate dati, se lo avevate fatto, in merito?
Sono le canzoni che ci dicono dove andare, la direzione artistica è figlia del saperle ascoltare. Però avete colto un punto: in questo EP abbiamo portato la sperimentazione sonora verso territori inediti per la nostra produzione. Ad esempio abbiamo fatto dialogare quella attitudine-rilassata© con l’oscurità, con strumenti ancora non esplorati tipo pianoforte e chitarra classica. Ma come dicevamo, alla fine sono le canzoni stesse a suggerirci quindi il tutto è venuto in maniera naturale e divertente.
Avete scritto a proposito della nascita dei pezzi dell’ep: “Tutti hanno in comune l’approccio al processo creativo: estemporaneo, divertente, imprevedibile, collegato a stretto giro ad aneddoti più o meno assurdi”. Ce ne potreste dire almeno uno, visto che siamo proprio curiosi!
Vero è tutto è collegato. Ad esempio “Who May”, terza traccia di Your Wonderful Time, nasce su iniziativa di Claudio, da una costola di un altro brano dell’EP, July. Abbiamo seminato oscure references di “July” in “Who May”, producendola tutti e quattro insieme. Vediamo chi troverà questi oscuri riferimenti LEEERG. In generale questa nostra vibe che esprime la connessione tra la vita reale, le esperienze, la musica e le parole ci ha da sempre accompagnato e da qui sono nati alcuni aneddoti pretty epici. Come quando nel giugno del 2017 siamo andati a registrare le nostre prime canzoni in una casa di montagna molto diroccata. Lì c’è un vecchio telefono, di quelli che per telefonare ogni numero ha un buco dove mettere il dito e poi si gira il dischetto. Cooomunque, stavamo registrando la take buona di “The Man in Me” quando il telefono ha iniziato a squillare, proprio mentre Pietro cantava la frase “the man in me picks up the phone, nobody’s home”. Il bello è che nessuno aveva mai sentito quel telefono squillare e dall’altra parte non c’era nessuno a rispondere. Boh, da GODOSODO proprio. Ah, per i nerd ecco che strumentazione avevamo portato con noi:
_ HENDRICK’S GIN
Avete calcato oltre trenta palchi in giro per l’Italia durante lo scorso tour: questo nuovo vorrà superare il precedente oppure starete, per così dire, un po’ più calmi e sarete un pelino meno vagabondi?
Ma guarda Cinzia.* stiamo cucinando grammate di roba nuova per questo 2020. La scrittura, la produzione, saremo sicuramente molto concentrati nei prossimi mesi. E poi come attitudine generale non riusciamo a stare fermi. Ci piace molto ovviamente suonare live, quindi sì, saremo un-po’-ma-non-troppo vagabondi, intensificando le date con l’arrivo dell’estate.
*Meme nato quando abbiamo portato Collapse al Caffè di Rai Uno. La presentatrice, si chiamava Cinzia. Da allora ci piace pensare a lei ogni volta che ci intervistano. Ciao Cinzia, ahahaha!
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A proposito: durante quelle famose trenta date lungo la Penisola c’è stato un brano che ha suonato maggiormente degli altri?